E’ stata respinta, con 21 voti contrari e 3 astenuti (Croce, Maddoli e Tizi), la petizione popolare presentata da alcuni cittadini sul tema “Polo strategico Istituto Zooprofilattico Umbria Marche Togo Rosati in progetto a Lidarno: quale futuro e quali garanzie per la salute umana e degli animali?”,
Nell’atto, illustrato da Fabrizio Croce (IPP) e dalla presidente della III commissione Cristiana Casaioli, si evidenzia che, “alla luce di quanto avvenuto negli ultimi anni, in particolare per quanto attiene l’origine del virus Sars-Cov2, è di elevato interesse pubblico avere risposte ufficiali precise circa le caratteristiche delle strutture presenti e future dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale dell’Umbria e delle Marche”.
“Dall’analisi dei documenti ufficiali dell’Izsum – si legge nella petizione – abbiamo appreso dell’esistenza di un laboratorio a elevato contenimento biologico Bsl3 a Perugia, in via Salvemini, e che è in progetto la costruzione di un’innovativa officina farmaceutica e biolaboratori nel nostro Comune, a Lidarno”. Rilevando che “in un laboratorio di livello 3 vengono manipolati microrganismi di elevata pericolosità per gli animali e l’uomo”, la petizione pone al sindaco una serie di quesiti. Si chiede, tra l’altro: “oltre alla produzione di autovaccini e vaccini stabulogeni, quali altri tipi di vaccini verranno prodotti dall’Officina farmaceutica”; se saranno utilizzate tecnologie che inseriscono nuove sequenze, appartenenti a differenti microrganismi o al patrimonio genetico umano, nel Dna di microrganismi esistenti non patogeni o con bassa patogenicità, creando così chimere o nuovi microrganismi ibridi; se verranno manipolati i microrganismi patogeni attraverso tecnologie di biologia sintetica (ad es. ingegneria genetica, radiazioni non ionizzanti, etc.); se vi sia consapevolezza da parte del Comune che questo tipo di struttura necessita di estrema vigilanza per il ragionevole rischio di spillover e di contaminazione.
Nel documento si sostiene inoltre che “sul fronte zootecnico, l’Istituto si propone di sostituire quanto più possibile gli antibiotici con i vaccini (quali tipi di vaccini: proteici? genetici?) onde contrastare l’antibiotico-resistenza. Questo può essere un rimedio provvisorio, incapace però di risolvere il problema delle epidemie negli allevamenti intensivi; infatti, i vaccini, se usati frequentemente, provocano effetti secondari e danni al sistema immunitario degli animali”. I cittadini, infine, chiedono che “sia data debita comunicazione chiara e trasparente alla popolazione attraverso un dibattito pubblico alla presenza di Comune, Izsum e cittadinanza assistita da tecnici di parte e che venga istituito un osservatorio sui rischi biologici nel territorio comunale. Ciò per avere garanzie che in futuro le attività dell’Izsum siano rese pubbliche in modo trasparente, in nome della tutela della salute”.
Croce ha espresso soddisfazione per aver il proprio gruppo portato all’attenzione del Consiglio, per ben tre volte nel corso della consiliatura, alcune petizioni perché sono la più alta espressione della partecipazione popolare.
Croce ha preannunciato un voto di astensione del suo gruppo per ragioni di opportunità sull’atto proprio avendolo veicolato all’aula.
Nicola Paciotti (PD), nel sottolineare l’importanza del dibattito sul tema avvenuto in commissione e l’utilità del sopralluogo compiuto presso l’Izsum per comprendere il valore di tale struttura, ha sostenuto che alle domande tecniche contenute nella petizione è stata data compiuta risposta dai tecnici dell’istituto. Nel contempo si è valutata la non opportunità di istituire un osservatorio sui rischi biologici nel territorio comunale, come invece richiesto dalla petizione, stante le garanzie date dall’Izsum che svolge da oltre 70 anni un importante ruolo in favore della comunità. Per queste ragioni Paciotti ha confermato il voto contrario sulla petizione, pur ribadendo l’importanza di informare la cittadinanza sui temi che riguardano la salute dei cittadini, onde evitare che sorgano dubbi.