Nella seduta del 1° febbraio della II commissione, presieduta da Alessio Fioroni, è stata presentata la Relazione informativa annuale di Minimetrò SpA per gli adempimenti di cui all’art. 7 del Regolamento sugli indirizzi per la nomina la designazione e la revoca dei rappresentanti del Comune presso Enti, Aziende e Istituzioni.
A illustrare per Minimetrò spa la relazione informativa rispetto al consuntivo 2021 e al previsionale 2022 è stato Gianluca Forlucci, delegato dall’amministratore unico Sandro Paiano.
Il capitale sociale è pari a 4.493.115 di cui quota privata pari a 1.347.934,50 (30%); quota pubblica complessiva 3.145.180,50 (70%); quota del Comune di Perugia pari a 3.145.180,50 (70%).
Dal 4 maggio 2011 la governance della società non è più in capo a un consiglio di amministrazione ma ad un amministratore unico.
Il contratto di servizio ha una scadenza prevista al 31 dicembre 2025 (nell’ambito di un rapporto concessorio con scadenza 28 gennaio 2038).
La situazione dell’organico al 31 dicembre 2021 era di 4 quadri e 8 impiegati. Due i consulenti. Il costo del personale, rispetto all’anno precedente, è diminuito, se pure di poco, a seguito di un maggior ricorso alla CIG cessata in data 9 ottobre 2021. Ad oggi – ha precisato Forlucci – i dipendenti sono 11 (di cui una parte rilevante part time) e il ricorso alle consulenze è molto limitato.
Questo l’andamento del ROE (Return On Equity), dato dal rapporto tra reddito netto e capitale proprio: ultimo anno – 4,79%; penultimo anno – 4,70%; terzultimo anno 1,54%.
Per quel che riguarda il MOL (Margine Operativo Lordo): ultimo anno 4.857.142; penultimo anno 4.885.854; terzultimo anno 5.620.563.
Indebitamento verso le banche: ultimo anno 13.455.766; penultimo anno 14.088.792; terzultimo anno 14.696.058.
Non sono state poste in essere operazioni di finanza straordinaria e l’attività finanziaria ordinaria è essenzialmente concentrata:
-sul rimborso dei finanziamenti a lungo termine contratti per realizzare l’investimento – il sistema trasportistico – (in regolare ammortamento);
-sulla gestione dei correlati e residui (due contratti su quattro complessivi sono scaduti il 31 dicembre 2021) contratti di finanza derivata (attivati a copertura rischio tasso di interesse).
L’attività ordinaria – ha precisato ancora Forlucci – ha consentito il regolare ammortamento dei mutui, il regolare pagamento di fornitori, dei dipendenti e degli enti. La società non ha insoluti e conta su una soddisfacente disponibilità liquida.
La società non ha partecipato a gare/appalti. L’unica commessa in essere è data dal rapporto concessorio “Minimetrò” corrente con il Comune di Perugia.
L’operatività sul fronte degli investimenti non è stata significativa. Si segnala nel 2022 l’ultimazione dei lavori per interventi di manutenzione straordinaria di 2° livello degli impianti elettrici e speciali afferenti l’opera civile prevalentemente finanziati con accantonamenti al fondo spese di ripristino e sostituzione stanziati negli anni precedenti e interamente utilizzato nell’esercizio 2021. Non ci sono controversie giudiziali in corso.
Quanto ai dati di previsione dell’esercizio in corso (2022), il Piano economico e finanziario elaborato per il periodo 2020-2025 (approvato dalla giunta comunale con delibera n. 209 del 11.12.2019 e dall’assemblea ordinaria dei soci di Minimetrò SpA in data 11.12.2019), stante l’emergenza sanitaria Covid 19 oltre il conflitto in Ucraina, oggi non soddisfa pienamente i pianificati equilibri complessivi di bilancio per l’esercizio 2022, terzo anno di piano, fondamentalmente per la forte contrazione degli incassi da traffico (se pure in incoraggiante crescita, rispetto al 2020 e 2021) e per l’ascesa dei costi energetici. Il Pef – ha detto Forlucci – è sostanzialmente centrato ad eccezione di queste due voci.
Primario obiettivo della società, oltre il costante impegno sul fronte del contenimento dei costi, è riportare quanto prima i volumi di traffico e i ricavi da bigliettazione sui volumi pianificati e/o storici ante Covid 19. Si confida – ha aggiunto il rappresentante di Minimetrò – in un’ascesa delle frequentazioni dell’impianto; ci stiamo comunque riavvicinando ai target previsionali e storici: il trend è quello di una confortante crescita.
Nel corrente esercizio, in particolare, si è manifestato e consolidato un rilevante aumento del costo dell’energia. Il target storico dei costi energetici era di 500-600mila euro, mentre la previsione per il 2022 è un costo all’incirca doppio rispetto al passato.
Nonostante le perdite previsionali 2022 da ricondurre all’impennata del costo dell’energia e alla contrazione dei ricavi da traffico, in parte compensate da contribuzioni pubbliche (circa 200mila euro a copertura dei costi energetici), la società – ha sottolineato Forlucci – ha una notevole forza finanziaria. La parte prevalente dei costi – ha anche specificato – è comunque rappresentata da ammortamenti, oneri finanziari (in realtà molto ridimensionati rispetto al passato poiché la maggior parte del debito è ormai a tasso variabile) e dal costo dei contratti di gestione e manutenzione. Alla scadenza della concessione (tra 15 anni) i costi legati ad ammortamenti e oneri finanziari verranno tuttavia meno, quindi il conto economico si scaricherà di voci rilevanti.
Ha quindi preso la parola Francesco Vignaroli (Progetto Perugia). Per il consigliere, se è vero che, alla scadenza della concessione, i costi principali saranno ripianati, a quel punto scadrà anche la vita operativa dell’impianto. A suo avviso, a Perugia tra gli anni Novanta e l’inizio degli anni 2000 sono state fatte scelte sbagliate che hanno prodotto danni enormi e c’è da interrogarsi su cosa ne sarà tra 15 anni dell’infrastruttura del minimetrò.
Francesco Zuccherini (Pd) non ha condiviso le valutazioni espresse da Vignaroli spiegando che, come avviene anche in altri ambiti, ad esempio scolastico, quando si estingue il mutuo contratto per un investimento può essere necessario rimettere mano all’opera pubblica così realizzata. Sul minimetrò come servizio, Zuccherini ha espresso un giudizio del tutto positivo. A suo avviso, anzi, potrebbe essere sfruttato meglio, consentendo, ad esempio, un utilizzo esteso alle ore notturne, senza limitare tale possibilità solo ai grandi eventi. Il consigliere ha anche rilevato che se si vuole dare un “servizio pubblico” a una città diffusa in materia di trasporti, si deve anche mettere in conto che i bus possano circolare vuoti o semivuoti perché non si possono garantire solo le tratte più convenienti. Minimetrò, peraltro, è una società di trasporto tra le migliori in Italia. E in anni di oggettiva criticità per il trasporto pubblico, in una situazione generale non favorevole, la solidità della società si è vista ancor di più. Pensare oggi alla vendita – ha quindi concluso Zuccherini – non è particolarmente lungimirante da parte del Comune di Perugia: l’infrastruttura andrebbe potenziata, il servizio implementato. È stato un errore – secondo il consigliere – dare seguito alla deliberazione consiliare, adottata alcuni anni fa, che prevedeva la vendita.