In apertura di seduta consiliare, i gruppi di opposizione hanno presentato una mozione urgente sul tema: “centri antiviolenza a rischio di chiusura – sblocco dei fondi”.
All’esito dell’illustrazione, al fine di consentire rapidi approfondimenti della tematica, è stato deciso di ripresentare, sotto forma di mozione “ordinaria” urgente, l’atto in IV commissione consiliare così da attivare il dibattito fin da questa settimana.
Nelle premesse dell’atto si pone l’accesso sui dati: tra i tanti si segnala che, dalla sua apertura, avvenuta nel mese di marzo 2014, ad oggi al Centro Antiviolenza Catia Doriana Bellini di Perugia si sono rivolte 2.137 donne.
Ciclicamente ogni anno – continua la mozione – in questo periodo emerge il problema della mancata erogazione dei fondi da parte del Comune di Perugia: per l’effetto la continuità del servizio è garantita solamente grazie all’attività volontaria delle operatrici che stanno continuando a lavorare pur senza stipendio da ormai più di otto mesi.
E’ di questi giorni la notizia per cui da oltre un mese e mezzo al Cav di Perugia sono stati ridotti di circa il 40% i servizi e gli orari di apertura; l’associazione Libera…mente donna annuncia di non escludere, in assenza di un intervento immediato, la definitiva chiusura del centro struttura di fondamentale importanza per la protezione delle donne e dei loro figli.
In questo ambito è compito delle istituzioni farsi carico della tutela di donne e minori che vivono situazioni di grave pericolo per la loro incolumità psicofisica anche garantendo la continuità dei servizi che gli sono stati dedicati con l’erogazione delle risorse economiche annuali destinate a tali attività.
Alla luce di ciò nell’atto si impegna l’Amministrazione ad intervenire al più presto per trovare una soluzione immediata che permetta di far arrivare i fondi necessari ad evitare la chiusura del CAV Doriana Bellini, considerata la natura essenziale dei servizi erogati da tale centro a tutela di donne e minori in pericolo, la cui continuità è indispensabile per l’intera comunità e un fattore di civiltà.