“Memoria e riconoscimento: un’occasione persa per l’unità”
“Memoria e riconoscimento: un’occasione persa per l’unità”
Il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità con 20 voti a favore l’odg di Pensa Perugia sull’indicazione del cognome maritale per le donne elettrici nelle liste elettorali.
Illustrando l’atto, Cesare Carini ha riferito che nelle liste elettorali accanto al nominativo delle elettrici da nubili compare il cognome del coniuge, a prescindere dalla richiesta o dal consenso dell’elettrice stessa.
In materia, di recente, con circolare n. 75 del 6 settembre 2024, il Dipartimento per gli Affari interni e territoriali del Ministero dell’Interno, intervenendo in merito al D.P.R. n. 299/2000 concernente l’istituzione, le modalità di rilascio, l’aggiornamento ed il rinnovo della tessera elettorale ed alla circolare n. 2600/L del 1º febbraio 1986 che fornisce le coordinate interpretative del Testo Unico delle leggi per la disciplina de11’e1ettorato attivo, aderisce ad una interpretazione evolutiva delle norme in questione, disponendo che il cognome maritale sulle tessere elettorali venga riportato solo in caso di espressa richiesta da parte dell’elettrice.
Ad oggi, invero, permane l’indicazione del cognome maritale nelle liste elettorali, esponendo, quindi, pubblicamente in ogni sala di votazione, lo stato civile delle donne e l’eventuale cognome maritale, in violazione dei principi di uguaglianza degli uomini e delle donne e di uguaglianza tra coniugi.
In relazione a ciò il gruppo Pensa Perugia impegna l’Amministrazione a rappresentare presso le Istituzioni competenti, anche per il tramite dell’ANCI, la necessità di valutare la modifica della disposizione che prevede per le donne elettrici l’indicazione del cognome maritale nelle liste elettorali.
Intervenendo sul tema il capogruppo del PD Lorenzo Ermenegildi Zurlo ha sostenuto che l’odg rappresenta un atto di civiltà. Secondo il consigliere, peraltro, è necessario attualizzare norme del nostro ordinamento che fanno pensare e rimandano ad un tempo antico, ormai ampiamente passato. Questa Amministrazione – ha concluso – è fortemente femminista, ossia sta dalla parte delle donne e vuole, per l’effetto, eliminare tutte quelle norme che rendono o fanno passare le donne per soggetti subalterni.