Processi e organismi partecipativi: sottoscritto l’accordo tra Comune e dipartimento Scienze Politiche

Via al progetto ed agli incontri sul territorio

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26 marzo 2025
- Redazione
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Questa mattina, 26 marzo 2025, presso la sala dell’Orologio della Galleria Nazionale dell’Umbria a palazzo dei Priori, è stato sottoscritto da Comune di Perugia ed Università degli studi di Perugia-dipartimento di Scienze Politiche (DiSP), l’accordo di collaborazione per la ricerca-azione “Processi e organismi partecipativi nel territorio del Comune di Perugia”; nel contempo è stato presentato il calendario degli incontri partecipativi territoriali e degli stati generali della partecipazione di Perugia “Perugia partecipa-ogni persona ogni comunità”.

A sottoscrivere il documento sono stati il dirigente dell’U.O. segreteria organi istituzionali e comunicazione del Comune di Perugia dott. Emilio Buchicchio ed il direttore del dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli studi di Perugia prof. Giorgio Eduardo Montanari.

Presenti all’incontro la sindaca Vittoria Ferdinandi, l’assessore Andrea Steafisso e la responsabile scientifica della ricerca- dipartimento Scienze Politiche prof.ssa Alessandra Valastro.

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DICHIARAZIONI

Aprendo l’incontro il dirigente dell’U.O. segreteria organi istituzionali e comunicazione Emilio Buchicchio ha offerto un quadro delle attività svolte dall’inizio della consiliatura ad oggi sul tema della partecipazione, oggetto, non a caso, della prima linea programmatica di mandato della sindaca. A dicembre 2024, anticipando il processo di riorganizzazione dell’ente, la giunta ha istituito l’ufficio partecipazione, nell’ambito dell’U.O. diretta dallo stesso Buchicchio, cui è stato assegnato il dott. Claudio Crispoltoni, cui va il merito di aver lavorato da subito per la stesura dell’accordo che oggi viene formalizzato.

Nell’illustrare i motivi dell’accordo, Buchicchio ha riferito che in città era già presente da tempo un’esperienza maturata grazie a studi sul tema della partecipazione svolti dal Disp; è stato quindi naturale ipotizzare un percorso che portasse all’individuazione di attività di interesse comune da sviluppare nel corso del triennio.

Il dirigente, infine, ha spiegato che la scelta di dar corso ad un accordo con il Disp è conseguente alla decisione dell’Amministrazione di sottoscrivere un accordo-quadro con gli enti di alta formazione, firmato qualche settimana fa.

L’assessore Andrea Stafisso ha voluto precisare che l’Amministrazione intende la partecipazione come metodo di governo della città, da strutturare in un arco di tempo “medio”. In ragione di ciò sono state messe in campo varie iniziative, alcune già citate da Buchicchio, anche in termini di trasformazione digitale: si pensi alla piattaforma di partecipazione crew-planning in sperimentazione nell’ambito del PAESC, ove è possibile per i cittadini ottenere informazioni sul piano, ma anche condividere spunti, suggerimenti e proposte cui l’Amministrazione è tenuta rispondere, oppure alla piattaforma per la presentazione delle segnalazioni che è stata riattivata e rafforzata.

Stafisso, in conclusione, ha espresso soddisfazione per il fatto che oggi, in attuazione dell’accordo quadro stipulato tempo fa, si dia corso al primo accordo attuativo proprio sul tema della partecipazione, nel segno della trasparenza e dell’equità.

Ad illustrare gli aspetti tecnici del progetto è stata la prof.ssa Alessandra Valastro, responsabile scientifica dello stesso, che ha citato due parole chiave: metodo e strutturazione del tema della partecipazione. Questo è l’aspetto più sfidante per il dipartimento perché sulla partecipazione è stato avviato un lavoro ormai da anni; ciò in quanto è ritenuto un tema fondamentale perché lega tutti gli ambiti e va verso la costruzione delle politiche pubbliche.

La partecipazione che serve alla democrazia non è quella, però, legata a singoli episodi, bensì quella che diventa metodo di governo della città. In questo progetto al centro c’è un indirizzo, ossia quello della programmazione della partecipazione come politica pubblica, con un percorso “spalmato” nel corso di tre anni. In tale contesto si lavorerà sugli organismi di partecipazione (le case) ma anche sul metodo stesso tramite una sessantina di tavoli territoriali di progettazione con la comunità.

Questo tipo di progetto, ha concluso, va, come raramente accade, nella direzione migliore verso la quale i docenti intendono la formazione, perché condotta in stretta collaborazione coi territori.

Il direttore del dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli studi di Perugia prof. Giorgio Eduardo Montanari ha manifestato la soddisfazione ed espresso il ringraziamento del dipartimento all’Amministrazione comunale per questo accordo che per l’ateneo rappresenta un’occasione importante di aprirsi al territorio realizzando due obiettivi: sperimentare i risultati della ricerca con applicazioni sul campo e mettere in atto la terza missione delle università, ossia mettere a disposizione della società i risultati degli studi creando sviluppo.

Da anni – ha detto – ci occupiamo di partecipazione perché si tratta di un tema che ci appassiona molto; ciò è avvenuto soprattutto tramite il progetto “Legalità e partecipazione”, pilastri su cui si fonda la società, finanziato dal ministero e valso al Disp il riconoscimento del titolo di dipartimento di eccellenza. La collaborazione di oggi è quindi il segno tangibile del lavoro svolto dal dipartimento, ma anche una modalità per implementare gli studi effettuati in direzione di una ulteriore crescita delle componenti coinvolte.

A chiudere l’incontro è stata la sindaca Vittoria Ferdinandi che ha rivolto, in avvio, un sentito ringraziamento a chi ha lavorato finora per mettere a terra questa prima pietra di un lungo percorso che l’Amministrazione vuole compiere per realizzare una “rivoluzione” della partecipazione, intesa come metodo di governo della città. Non è un caso, peraltro, ma è certamente un onore ed un piacere che questo primo passo parta dalla sala orologio della Gnu che ha ospitato un grande uomo e simbolo di Perugia, ossia Aldo Capitini.

Secondo la sindaca esiste uno stretto legame tra partecipazione e democrazia che, purtroppo, si è in larga parte perso. Proprio per questo i paesi, compreso l’Italia, devono riflettere sul perché nelle tornate elettorali si registrano dati così alti di astensionismo, sintomo del fatto che i cittadini non si recano più a votare perché vedono i luoghi della politica troppo lontani ed impossibili da “attraversare”.

La prima cosa che vogliamo fare – ha detto quindi Ferdinandi – è di ricucire il rapporto tra istituzioni e cittadini- Per fare ciò, trattandosi di un percorso complesso e di una grande sfida, abbiamo voluto che ad accompagnarci fosse la nostra Università. Essere qui oggi ha quindi un valore ed un significato unici, ossia ribadire che l’Amministrazione, a differenza di altri, crede nel sapere come motore di sviluppo per costruire insieme un modello di governo che non ha paura della partecipazione.

Un modello di governo partecipato, che Capitini definiva “sfacciato”, che si costruisce attraverso il sapere, il conflitto ed il dissenso, aspetti nevralgici della partecipazione, perché generativi della conoscenza in un’ottica di tutela finale del bene comune.

Vogliamo quindi lavorare insieme al Disp per costruire la partecipazione, intesa non come meri momenti ed organismi, ma soprattutto come metodo strutturale di governo, come restituzione di spazi fisici di governo dei territori, con quest’ultimi posti al centro del percorso.

Ciò, in una città estesa come Perugia, è fondamentale perché occorre ridare alle differenze, che caratterizzano le aree della città, massima dignità. Ciò consentirà a sua volta all’Amministrazione di ricevere dai territori conoscenze delle esigenze reali, favorendo un utilizzo più intelligente e mirato delle risorse.

Ferdinandi ha quindi rivolto un invito a tutti i presenti ed alla città di lavorare al fine di creare un’intelligenza collettiva per costruire politiche di partecipazione più trasparenti ed efficaci con al centro il ruolo del cittadino.

Per fare questo – ha concluso la sindaca – ben venga la digitalizzazione, come indicato da Stafisso, ma serviranno anche i luoghi “fisici” (le case della partecipazione) fortemente volute dall’Amministrazione nell’ambito di un progetto che verrà interamente costruito a Perugia affinché sia “cucito” sulle esigenze e peculiarità della città.

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IL CONTESTO GENERALE

Si avvia una collaborazione triennale tra il Comune di Perugia e il dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli studi di Perugia sul tema della partecipazione che si inquadra all’interno dell’ampio progetto “ReciproCittà”, network collaborativo cittadino tra il Comune di Perugia e gli Enti di Alta Formazione, tra cui proprio l’Università degli studi, sottoscritto lo scorso 10 marzo.

Dopo un confronto approfondito con il Prof. Giorgio Montanari, direttore del Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli studi di Perugia e la Prof.ssa Alessandra Valastro, anche grazie al lavoro dell’ufficio della partecipazione di recente costituzione, il Comune di Perugia sottoscrive un accordo specifico che dà avvio a un processo di collaborazione su un “progetto di ricerca e terza missione” dal titolo “Processi e organismi partecipativi nel territorio del Comune di Perugia” che vedrà i due Enti unire gli sforzi su un tema considerato di interesse con sviluppi sia scientifici che amministrativi.

L’Amministrazione comunale ha individuato, infatti, la partecipazione come prima linea programmatica, prevedendo “il coinvolgimento diretto delle comunità insediate” per “individuare nuovi strumenti che consentano di valorizzare e mettere a sistema le tante forme di partecipazione e governo dal basso che esistono nel territorio perugino” con l’obiettivo di “partire dalle pratiche esistenti per creare nuovi e più efficaci strumenti, affiancando ai canali istituzionali moderni organismi di partecipazione”, “garantendo una più corretta individuazione dei bisogni ed una più efficace risposta ai problemi delle singole collettività”. In forza di questo, ha avviato percorsi organizzativi, amministrativi e normativi che intendono rinnovare le politiche dell’Ente con l’obiettivo di rendere la partecipazione metodo strutturato dei processi decisionali e dell’agire concreto dell’amministrazione e dunque estendere all’intero territorio comunale pratiche partecipative e la creazione di organismi ad hoc.

Il perseguimento di tali innovazioni amministrative richiede un approccio sperimentale e collaborativo con un supporto scientifico specifico ed esperto che l’Amministrazione ha trovato grazie all’interesse pubblico condiviso con il DiSP.

Il DiSP, nell’ambito dell’attività di ricerca e terza missione, prevede, infatti, fra i propri compiti la collaborazione e il supporto alle attività istituzionali delle amministrazioni del territorio. Nel caso di specie, il tema della partecipazione è da anni oggetto specifico di attività e di ricerca del dipartimento, in particolare nell’ambito del progetto di eccellenza 2018-2022, “Legalità e partecipazione”, finanziato dal ministero dell’Università e della Ricerca; pertanto il DiSP ha manifestato l’interesse a sviluppare tali obiettivi nell’ambito delle proprie attività di ricerca e di terza missione in accordo con il Comune di Perugia.

IL PROGETTO DI RICERCA:

La ricerca del DiSP prevede l’elaborazione di proposte, la definizione progettuale, la promozione e la realizzazione di attività finalizzate al coinvolgimento strutturato della comunità locale nella costruzione e attuazione delle politiche dell’amministrazione comunale. Il progetto si pone un duplice obiettivo:

– contribuire a delineare e consolidare strumenti regolativi, amministrativi e metodologici di tipo partecipativo per il governo efficiente e sostenibile del territorio e delle comunità, nel rispetto delle specificità territoriali, e con particolare attenzione a quelle riconducibili alle Consulte comunali, al coinvolgimento territoriale dei cittadini e alle ricadute di carattere socio-economico, urbanistico-ambientale, educativo, culturale;

-approntare strategie e progetti efficaci sotto il profilo della loro spendibilità e replicabilità, ma caratterizzati anche da un grado elevato di condivisione da parte dei soggetti coinvolti e delle comunità destinatarie.

In queste attività di ricerca-azione rientreranno processi partecipativi territoriali di definizione delle Case della Partecipazione, azioni di consolidamento delle Consulte tematiche del Comune di Perugia e la crescita della cultura della partecipazione e della conoscenza e consapevolezza degli strumenti e dei processi partecipativi tra i cittadini attivi, all’interno degli uffici e tra i dipendenti.

Il progetto di ricerca e terza missione, in sostanza, si propone di studiare e sperimentare forme di politiche partecipative rispondenti alle più recenti evoluzioni in termini di bisogni partecipativi dei territori e delle relative comunità, mediante una collaborazione Unipg- Comune di Perugia.

Ciò sarà realizzato attraverso un programma triennale di attività volte a coniugare l’elemento delle competenze (curando la formazione trasversale e il raccordo fra le componenti interne dell’amministrazione comunale) con la graduale costruzione degli strumenti di coinvolgimento della cittadinanza nella realizzazione degli obiettivi del programma del Comune, sia rispetto ai processi partecipativi che agli organismi di partecipazione; e con l’accompagnamento iniziale dell’amministrazione e della cittadinanza nella implementazione delle nuove forme di partecipazione.

In particolare si prevedono queste attività: 1) Analisi di contesto degli ambiti territoriali volti alla rilevazione dei bisogni partecipativi e dei principali soggetti attivi (informali e organizzati); 2)

Attività di informazione/comunicazione e pratica culturale (incontri pubblici§), 3) attivazione di laboratori progettuali; 4) formazione comunicazione interna; 5) supporto all’attività normativa interna del Comune al fine di elaborare ipotesi di adeguamento, integrazione, semplificazione; 6) attività di monitoraggio e valutazione; 7) attività di documentazione e pubblicazione; 8) sperimentazione strumenti partecipativi innovativi.

IL GRUPPO DI LAVORO:

Comune di Perugia e Dipartimento di Scienze Politiche collaboreranno congiuntamente per affrontare la complessità del tema unendo gli sforzi in uno scambio continuo e innovativo tra attività amministrativa e attività di ricerca grazie ad un gruppo di lavoro composto da soggetti provenienti da entrambi gli enti per consentirne il monitoraggio continuo e lo sviluppo.

TEMPI

Il Gruppo di lavoro si metterà subito all’opera con l’obiettivo di avviare i primi confronti e incontri partecipativi di ricerca-azione sui territori già a partire dal mese di maggio 2025.

Il lavoro di ricerca scientifica sarà oggetto di relazioni annuali nel quadro di un monitoraggio continuo dell’avanzamento delle attività, per arrivare a conclusione a fine 2027.

PROGRAMMA INCONTRI MAGGIO-GIUGNO 2025

Un primo momento per avviare il progetto complessivo dal nome “Perugia partecipa – ogni persona ogni comunità” sarà il 30 maggio alle 17,30 nella sala dei Notari di palazzo dei Priori, quando si terranno veri e propri “Stati generali” della partecipazione in città.

Infine, i primi incontri nei territori per avviare processi partecipativi di costruzione condivisa delle case delle Partecipazione inizieranno già da maggio (eventi in calendario il 6,15 e 20 maggio) e proseguiranno in giugno (il 5 ed il 10).

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