Prima della seduta per l’approvazione del bilancio di previsione 2025-2027 del Consiglio comunale, sono stati accolti esponenti dei gruppi del Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani (Masci) Perugia 1,2 e 3 che hanno portato a Palazzo dei Priori, nella sala dell’organo istituzionale, la Luce della Pace di Betlemme.
Erano presenti la sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi, la presidente del Consiglio, Elena Ranfa, il vice sindaco Marco Pierini, la giunta e i consiglieri comunali.
È stata la sindaca Ferdinandi insieme alla Presidente Elena Ranfa e alla Consigliera comunale Lucia Maddoli ad accendere con la Luce della Pace di Betlemme, consegnata da Gianvittorio Pula, magister Masci Pg3, una candela che resterà custodita a Palazzo dei Priori per il periodo delle festività natalizie.
La Presidente del Consiglio, Elena Ranfa ha portato i saluti agli esponenti del Masci, importante componente dello scoutismo.
La Sindaca Ferdinandi, nel ringraziare per aver portato la Luce della Pace in Consiglio Comunale, luogo dove la politica e i politici devono avere la cultura del rispetto, ha riaffermato che “la Lampada della pace è un simbolo che trascende le sue radici religiose per abbracciare una dimensione laica e universale. Questa lampada, accesa nel luogo della nascita di Gesù, rappresenta non solo la luce della fede, ma anche un messaggio di speranza, solidarietà e umanità.”
“54 sono i conflitti nel mondo – ha continuato la Sindaca – e la Lampada di Betlemme ci invita a riscoprire il valore della comunità, la cultura della negoziazione tra i conflitti e il confronto per il bene comune. La luce che emana non è solo quella di una tradizione religiosa, ma un richiamo alla responsabilità di ciascuno di noi nel costruire relazioni positive e significative.
Perugia è una città di pace, è la città dove è nata la marcia della Pace, è la città di Aldo Capitini è una grande terra di cooperazione per la pace e questo vostro gesto è un invito a tutti, indipendentemente dalle proprie credenze, a riflettere su ciò che ci unisce. È un’opportunità per valorizzare la nostra umanità condivisa, per promuovere il dialogo e l’inclusione. Ogni volta che accendiamo una luce, facciamo un passo verso la comprensione reciproca, verso l’accoglienza delle diversità e la celebrazione delle nostre affinità.
Grazie per averci portato la Luce della Pace – ha concluso la Sindaca- la Lampada ci deve far ricordare l’importanza della speranza e l’importanza del vero significato del Natale. In tempi di sfide e incertezze, essa rappresenta un simbolo di resilienza e di ottimismo. Ci invita a non perdere mai di vista la luce, anche quando le circostanze sembrano avverse. La sua presenza è un monito a continuare a lottare per un futuro migliore, per una società più giusta e armoniosa.”
A ricordare il significato della cerimonia svolta nella sala del Consiglio, è stato Enrico Biagioli magister Masci PG2, e Anna Tosti, magister Masci PG1. Nella chiesa della Natività di Betlemme – è stato spiegato – è custodita una lampada ad olio che arde da lungo tempo. La lampada è alimentata dall’olio donato dalle nazioni cristiane una volta all’anno, a turno. Nel Natale del 1993, uno scout austriaco portò per la prima volta la Luce della Pace di Betlemme alle associazioni scout di Trieste che, vista la validità dell’idea e il suo messaggio di pace e fratellanza, hanno organizzato un comitato per curarne la distribuzione in Italia.
Ogni anno scout austriaci portano dalla Palestina la Luce della Pace e dall’Austria diversi equipaggi italiani ne curano la distribuzione nel nostro Paese.