Gestione dei cinghiali nell’area di Montegrillo-San Marco

Lo chiede Mazzanti

date
09 settembre 2025
- Redazione
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Il capogruppo di Pensa Perugia Lorenzo Mazzanti ribadisce la necessità di prevenire il flusso di cinghiali verso l’area Montegrillo–San Marco, con priorità alle zone del Parco di Monte Grillo e di Via Meucci, per garantire sicurezza stradale e pedonale.

Per il Comune di Perugia è attivo un protocollo di intervento approvato dalla Prefettura e integrato nella DGR n. 631/2024 (aggiornamento del PRIU regionale – DGR n. 706/2022).

Il quadro prevede che aree urbanizzate, siti storico-archeologici e centri abitati siano non vocati alla presenza del cinghiale e che l’obiettivo permanente al loro interno sia la rimozione di tutti gli esemplari presenti (par. 5, Allegato II). Gli interventi di contenimento in ambito urbano sono svolti secondo i protocolli d’intesa con le Prefetture di Perugia e Terni.

Le procedure operative si avvalgono della collaborazione degli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) con operatori volontari formati. Per facilitare gli interventi nelle aree prossime ai centri urbani di Perugia e Corciano è attivo dal 2021 il Distretto D14, dove non è consentita la braccata e si impiegano in prevalenza trappolamento, aspetto e girata.

Esiti di prelievo D14: 2021 50 capi; 2022 127; 2023 109; 2024 162.

«L’indirizzo è chiaro: prevenire il flusso dei cinghiali verso Montegrillo–San Marco e intervenire tempestivamente secondo i protocolli vigenti», dichiara Lorenzo Mazzanti, capogruppo Pensa Perugia. «Ringraziamo l’ATC di Perugia per la disponibilità e la tempestiva operatività assicurata nel quadro delle procedure concordate».

Il capogruppo conferma la piena collaborazione istituzionale con Prefettura, Comune, ATC e forze preposte per il rigoroso rispetto del protocollo e l’aggiornamento periodico sugli esiti degli interventi nell’area Montegrillo–San Marco e invita a una sostituzione dei cestini metallici danneggiati con modelli chiusi/coperti, così da evitare l’estrazione dei sacchi e la dispersione con il vento; intensificazione dello svuotamento e del controllo in prossimità dei percorsi dei branchi oltre a una segnalazione della presenza di fauna selvatica e divieto di lasciare cibo; campagne di sensibilizzazione rivolte ai residenti.

 

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