La IV commissione consiliare cultura ha discusso nel corso della seduta del 25 marzo l’odg di Donato (M5S) e Varasano (Progetto Perugia) sulla salvaguardia del reparto prevenzione crimine.
Illustrando l’atto Varasano e Donato hanno ricordato che nei giorni scorsi il Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia (Siulp) della Provincia di Perugia e dell’Umbria ha reso nota la comunicazione ricevuta dall’Amministrazione centrale (Dipartimento della Pubblica Sicurezza) relativa alla possibile chiusura del Reparto Prevenzione Crimine (RPC) di Perugia – insieme ad altri sei reparti sul territorio nazionale – arrivando a proclamare lo stato di agitazione dei suoi iscritti, al termine di una partecipata assemblea.
Tale reparto dal 2012 svolge, con competenza e professionalità, un ruolo cruciale nel garantire la sicurezza nei territori di Umbria e Marche (è l’unico tra i reparti interessati da una possibile soppressione ad avere copertura interregionale), incidendo significativamente nel controllo, nella prevenzione e nell’azione di contrasto ai fenomeni criminali che destano maggiore allarme sociale, supportando le Questure di Perugia e Temi e i Commissariati distaccati.
Secondo gli istanti Perugia ha necessità di mantenere e rinforzare ogni presidio qualificato di prevenzione, controllo e sicurezza. In ragione di ciò la chiusura del RPC, un reparto fortemente specializzato, costituirebbe un arretramento rispetto alle necessità del Capoluogo (e del resto della Regione), comportando la perdita sul territorio di 40 operatori specializzati.
Per tutti questi motivi Varasano e Donato impegnano l’Amministrazione: ad adoperarsi, in ogni sede opportuna, per il mantenimento e la salvaguardia del Reparto Prevenzione Crimine Umbria-Marche.
I consiglieri hanno fatto presente che il Viminale ha trasmesso una nota da cui emerge che non vi è alcuna intenzione di riordinare i reparti prevenzione crimine, di fatto scongiurando il rischio della chiusura di quello di Perugia.
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Il segretario provinciale del Siulp Massimo Pici ha spiegato che la chiusura del reparto avrebbe comportato la perdita effettiva di 40 agenti, ma potenziale di 60 (numero massimo previsto per il RPC); ovviamente nessuno degli interessati avrebbe perso il lavoro, ma sarebbe stato spostato in altra sede. Ciò avrebbe avuto effetti gravi per la città di Perugia e non solo, visto l’alto livello si specializzazione del reparto nel controllo del territorio.
Peraltro – ha continuato Pici, sarebbe stato assurdo chiudere un reparto di prevenzione del crimine che, al momento, “copre” due regioni, ossia Umbria e Marche.
Accogliendo positivamente la nota del Viminale, Pici ha tuttavia segnalato che il rischio della chiusura effettivamente c’è stato in quanto il capo della polizia in due riunioni (25 febbraio e 6 marzo) aveva convocato i sindacati proprio per comunicare la volontà di eliminare alcuni reparti individuando anche le sedi dei trasferimenti (Pescara, Bologna, Firenze). Per questo i sindacati hanno manifestato un forte disappunto per contrastare una scelta che appariva paradossale.
Antonio Donato, integrando il suo intervento, ha quindi ribadito che l’operazione di riorganizzazione stava per essere portata a compimento ma grazie a sindacati ed unità di intenti si è riusciti a dare una spinta per evitare che la sicurezza in città subisse un duro colpo. Donato ha comunque chiesto il rinvio dell’atto per poter modificare il dispositivo aggiornandolo rispetto alle novità emerse.
Il capogruppo del Pd Lorenzo Ermenegildo Zurlo ha sostenuto che tra le cose che un’Amministrazione comunale può fare in termini di sicurezza vi è di fare pressione sugli organi superiori affinché alcune cose accadano o meno. Ciò è quanto succede nel caso di specie. Ha quindi ringraziato i presentatori per aver proposto un odg che ha già prodotto risultati apprezzabili.
Il consigliere Edoardo Gentili ha riferito che corrisponde al vero il fatto che un capo della polizia possa proporre la riorganizzazione del corpo; tuttavia l’indirizzo politico in tale senso spetta al ministero dell’Interno ed al Consiglio dei Ministri. Proprio per questo la nota del Viminale che ha respinto l’ipotesi di chiusura di alcuni reparti prevenzione crimine fornisce adeguate rassicurazioni. Ciò è merito del Governo, dei sindacati e di quanti si sono interessati alla vicenda.
Clara Pastorelli ha confermato la vicinanza di FdI ai sindacati di polizia ed agli agenti in generale cui va riconosciuto il lavoro e l’impegno, pur in una costante difficoltà d’organico, a tutela della collettività. La consigliera ha quindi voluto rileggere il contenuto della nota diffusa dal Viminale, dalla quale emerge che non è in programma alcuna riorganizzazione dei commissariati e dei reparti prevenzione crimine.
Varasano in replica finale ha evidenziato che, alla luce delle criticità espresse da Pici circa la perdurante carenza di organico presso la questura di Perugia, la discussione può essere occasione per chiedere al livello nazionale un impegno forte nel segno del rafforzamento della struttura del Capoluogo dell’Umbria.