Approvato l’odg della maggioranza sulle misure per alleggerire la pressione fiscale

La seconda commissione ha invece respinto un atto proposto con la stessa finalità dalla minoranza

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28 maggio 2025
- Redazione
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In II commissione, per l’occasione presieduta da Nicola Volpi, sono stati illustrati due atti con finalità simile: l’ordine del giorno presentato da Scoccia, Arcudi, Befani, Calzoni, Fruganti, Gentili, Mencaglia, Pastorelli, Peltristo, Tuteri, Varasano, Volpi su: “Aumento imposte regionali: iniziative del Consiglio comunale a ristoro dei cittadini di Perugia”, e quello dedicato a “Misure in favore dei cittadini e delle cittadine di Perugia a sgravio della pressione fiscale – Innalzamento soglie di esenzione e contribuzione e introduzione di nuovi incentivi”, presentato dai consiglieri Paciotti, Vescovi, Falistocco, Ermenegildi Zurlo, Pasquino, Ferranti, Mazzanti, Maddoli, Balducci, Tanci.

 

L’odg della minoranza

 

Nel primo odg – questa mattina illustrato da Scoccia – i consiglieri di minoranza ricordano che la Regione Umbria, su iniziativa della governatrice Proietti e della giunta regionale, ha approvato un aumento delle imposte regionali “comportando un pesante aggravio fiscale per i cittadini” e che “i nuclei familiari e le piccole attività economiche risentono in modo particolarmente incisivo dell’insieme di questi aumenti, rischiando di subire un sensibile calo del proprio reddito disponibile”.

 

Secondo la minoranza, posto che il Comune di Perugia ha la facoltà di intervenire in via autonoma sull’addizionale comunale Irpef, sulla Tari e, entro certi limiti normativi, sull’Imu e sul Canone Unico Patrimoniale, servono una maggiore progressività e una rimodulazione delle aliquote comunali per alleviare l’impatto fiscale sui contribuenti a reddito medio-basso, sostenendo al contempo l’economia locale e il welfare cittadino. Ciò al fine di evitare che l’incremento sistematico della pressione fiscale spinga fuori dal territorio imprese e investitori e comprometta la competitività e lo sviluppo economico. D’altro canto – nota la minoranza – la precedente Amministrazione ha saputo riportare in attivo il bilancio comunale consentendo una maggiore capacità di spesa.

 

Pertanto, visti gli attuali meccanismi di agevolazione e fasce di esenzione (per esempio nell’addizionale Irpef o nella Tari), che possono essere potenziati o ampliati, l’odg della minoranza formula i seguenti impegni per l’amministrazione:

– rivedere l’addizionale comunale IRPEF con l’obiettivo di:

  • introdurre o potenziare una struttura a scaglioni (ad es. 0,4%, 0,6%, 0,8%) che riduca l’aliquota effettiva per i redditi medio-bassi, mantenendo un’aliquota massima per i redditi elevati;
  • salvaguardare o innalzare la soglia di esenzione attualmente in vigore, in modo da tutelare i cittadini con redditi più modesti;
  • predisporre un piano economico che individui eventuali coperture di bilancio per compensare la riduzione di gettito, valutando una razionalizzazione della spesa o l’adeguamento di altre voci di entrata non gravanti sui cittadini a basso reddito.

– potenziare le agevolazioni sulla Tari (Tassa Rifiuti):

  • prevedendo riduzioni significative (dal 30% al 50%) per le famiglie a basso Isee e per le attività commerciali in crisi;
  • incentivando ulteriormente la raccolta differenziata e il compostaggio domestico, collegando comportamenti virtuosi a un corrispondente sconto in bolletta.

– valutare, dove possibile, una rimodulazione dell’Imu:

  • confermando o estendendo l’aliquota agevolata per gli immobili concessi in locazione a canone concordato, al fine di calmierare il mercato degli affitti e dare un beneficio sia a inquilini sia a proprietari che scelgono canoni più sostenibili;
  • introducendo ulteriori misure per immobili situati in zone a rischio spopolamento, per stimolare la residenzialità e il recupero del patrimonio edilizio.

 

L’odg della maggioranza

 

Nel secondo odg, i consiglieri di maggioranza, richiamati alcuni elementi di contesto (tra cui la situazione mondiale influenzata da guerre, politiche protezionistiche, incertezza e il taglio dei trasferimenti statali quantificato per l’Umbria in 40 milioni in meno nel triennio 2025-2027), rileva che anche la Regione ha dovuto adottare nuove misure per la tenuta del proprio bilancio, con un aumento della pressione della fiscalità locale a carico delle fasce reddituali alte, garantendo al contempo un’esenzione totale o un alleggerimento della medesima pressione fiscale per le fasce medie e quelle più in difficoltà; il tutto in ossequio al principio della progressività fiscale.

 

A livello comunale – continua la maggioranza – si sono potuti constatare altri aumenti determinati da fattori esogeni: tra tutti, la conferma delle tariffe Tari, come già deliberato nell’Assemblea dei Sindaci di Auri n. 2 del 16 aprile 2024 o l’aumento delle previsioni di incasso per multe stradali a seguito della modifica del Codice della strada.

 

D’altro canto, l’assessorato al bilancio – sottolinea l’odg – ha condotto una importante operazione, che ha liberato risorse dalla quota accantonata per crediti di dubbia esigibilità e chiuso progetti vecchi anche di dieci anni, consentendo di restituire alla città circa 28 milioni le cui priorità di impiego sono sancite dalla legge e sulle quali l’Amministrazione si è già espressa o impegnata. In particolare, una parte di queste risorse verranno impegnate per ridurre l’accesso al credito mediante l’accensione di mutui, al fine di non aumentare l’indebitamento pro-capite dei perugini; un’altra parte sarà posta a garanzia delle fasce più deboli, in vista dell’aumento Tari 2025, riuscendo a garantire l’esenzione dal pagamento a tutti i nuclei familiari che, avendo determinati requisiti, ne facciano richiesta; altre iniziative, su cui si è già espressa l’Assessora Sartore, in sede di Commissione, riguardano l’ampliamento delle fasce di esenzione per le aliquote Tari e per l’addizionale Irpef, nella misura di garantire un alleggerimento strutturale, sostenibile e di lungo periodo a fasce più ampie della popolazione.

 

L’atto enuncia quindi i seguenti impegni per l’Amministrazione:

-far sì che le risorse poste a copertura delle domande di esenzione dal pagamento della TARI 2025 possano coprire integralmente le richieste pervenute, e che siano previste, in sede di bilancio previsionale, adeguate risorse, al fine di garantire la strutturalità della misura;

-innalzare le fasce di esenzione e agevolazione per il pagamento della TARI, attualmente già così delineate:

  • Esenzione totale, per nuclei familiari con indicatore ISEE non superiore a 6.000 €;
  • Contributo pari al 50%, per nuclei familiari con indicatore ISEE compreso tra 6.001 € e 7.500 €;
  • Contributo pari al 30%, per nuclei familiari con indicatore ISEE compreso tra 7.501 € e 9.000 €;
  • Riduzione per nuclei familiari con indicatore ISEE non superiore a 20.000 € e con numero di figli superiore a tre;

-partendo da tale base, valutare di rimodulare esenzioni e contribuzioni così come di seguito riportato:

  • Esenzione totale, per nuclei familiari con indicatore ISEE non superiore a 9.000 €;
  • Contributo pari al 50% per nuclei familiari con indicatore ISEE compreso tra 9.001 € e 10.500 €;
  • Contributo pari al 30% per nuclei familiari con indicatore ISEE compreso tra 10.501 € e 12.000 €;
  • Riduzione per nuclei familiari con indicatore ISEE non superiore a 21.500 € e con numero di figli superiore a tre.

Il tutto rimesso alle doverose verifiche sull’impatto che avrebbe tale proposta sul bilancio e sulla popolazione, individuando, comunque, soglie che siano sostenibili in maniera strutturale;

–           introdurre una riduzione sulla quota variabile del prelievo TARI per le utenze domestiche che effettuano il compostaggio;

 

–           avviare, di concerto con il soggetto gestore del servizio di raccolta dei rifiuti Gesenu S.p.A. e l’Osservatorio Comunale sui Rifiuti, una campagna di sensibilizzazione sul compostaggio domestico per responsabilizzare maggiormente i cittadini e aumentare il numero di compostatori presenti in città;

–           innalzare la fascia di esenzione per l’addizionale Irpef, attualmente posta alla soglia di reddito complessivo pari a 12.500 euro, valutando, dopo le opportune verifiche di impatto e base coinvolta, di innalzarla a 18mila euro di indicatore Isee e comunque ad una soglia sostenibile a livello di bilancio in maniera strutturale sul lungo periodo.

 

****

 

L’assessora al bilancio Alessandra Sartore, sentita sulle due proposte, ha premesso che il tema della diminuzione generale dei tributi non viene mai approcciato con leggerezza da un’amministrazione, posto che ogni riduzione di gettito richiede attente valutazioni. L’attuale amministrazione tende a pensare che sia possibile per il futuro sia tutelare i servizi sia bilanciare la pressione fiscale. L’intenzione dell’Amministrazione è quella di concentrarsi su due tributi, Tari e addizionale Irpef.
Non potendo prevedere la situazione degli anni futuri e, soprattutto, se il governo continuerà nella riduzione dei trasferimenti mettendo ancora in sofferenza la parte corrente, si pensa che la scelta più idonea, per il momento, sia intervenire sul fronte delle esenzioni e non sulla riduzione delle aliquote Irpef.
In particolare, si può agire sulla soglia di esenzione, così come indicato dalla maggioranza, sia per Irpef sia per Tari.
Secondo Sartore, l’obiettivo dei due odg, entrambi meritevoli di attenzione, appare simile nella finalità, anche se quello della maggioranza riflette di più la direzione in concreto imboccata.

 

Anche Stefano Baldoni, dirigente Unità operativa Servizio finanziario e gestione entrate, ha espresso alcune considerazioni. Entrambi gli odg – ha detto -, andando nella stessa direzione, impongono di valutare l’impatto delle misure in termini di minor gettito e sostenibilità per il bilancio. Infatti, anche se il rendiconto 2024 si è chiuso con un importante risultato di amministrazione, anche in parte libera, permangono tutte le difficoltà sul mantenimento dell’equilibrio corrente dell’ente per quanto riguarda entrate e spese di natura ricorrente. Le entrate tributarie per loro natura hanno proprio questo carattere stabile e ricorrente e rappresentano lo zoccolo duro della parte corrente del bilancio dell’ente. Quindi bisogna considerare ciò che accadrà con le spese correnti ripetitive. Le spese energetiche, ad esempio, stanno di nuovo aumentando: già nell’assestamento ci saranno richieste importanti di aumento che in parte saranno accolte e in parte saranno rinviate in una seconda parte dell’anno. Un trend in aumento che rischia di ripercuotersi anche sul 2026 e oltre, salvo cambiamenti del mercato. Tra le spese correnti e ricorrenti inoltre ci sono gli accantonamenti imposti dall’ultima legge di bilancio, crescenti nel corso degli anni, e i costi dei servizi, che sono in continuo aumento (ad esempio per l’assistenza e le mense scolastiche, la spesa per minori in comunità ecc.).
Le proposte avanzate nei due odg – ha infine aggiunto il dirigente – sono tecnicamente ammissibili.

 

Dopo i quesiti posti da alcuni consiglieri (Gentili, Peltristo e Scoccia), Sartore ha ulteriormente precisato che innalzando la fascia di esenzione per l’addizionale Irpef da 12.500 e 18mila euro, come ipotizzato dai consiglieri di maggioranza, i dichiarati esenti aumenterebbero da 41.715 e 55.566 su un totale di 125.275 dichiaranti (dal 33,30% al 44,36%), per un costo di circa un milione e mezzo. Più complicato fornire questi dati previsionali in riferimento alla Tari, ma gli esenti potrebbero aumentare di circa un 30% innalzando la soglia di reddito Isee secondo quanto ipotizzato nell’odg della maggioranza.

 

Lorenzo Mazzanti (Pensa Perugia) ha rilevato che, visto il contesto generale segnato dall’aumento della pressione fiscale, il Consiglio comunale proverà a dare un segnale di vicinanza alla comunità e alle persone più in difficoltà. Poi ha avanzato la proposta di approvare l’odg della maggioranza, visto il quadro più completo in esso contenuto, e di respingere l’altro.

 

Scoccia ha suggerito la possibilità di una integrazione tra i due atti. Lorenzo Ermenegildi Zurlo (Pd) ha confermato l’indicazione espressa da Mazzanti. Dopo una breve interlocuzione fra le parti, Scoccia, pur rammaricata, ha preannunciato un voto di astensione ritenendo che i contenuti dell’odg di maggioranza fossero insiti anche nella proposta della minoranza.

 

L’odg della minoranza è stato quindi respinto, con approvazione, invece, di quello della maggioranza.

 

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