La III Commissione Consiliare Permanente Urbanistica ha trattato, nel corso della seduta del 16 settembre, l’ordine del giorno presentato da un consigliere di opposizione su: Introdurre un principio di precauzione e forme di prevenzione nei processi di “transizione digitale” in atto nel territorio comunale.
Il relatore rappresenta che negli ultimi anni il numero di antenne per le trasmissioni wireless presenti nel territorio comunale è cresciuto in modo esponenziale, andando a toccare anche luoghi pubblici sensibili senza alcuna evidente precauzione per le categorie più vulnerabili.
Numerosi studi scientifici, anche molto autorevoli e provenienti da varie parti del mondo, mettono in relazione la presenza di Campi Elettro-Magnetici con rischi di infezione o indebolimento del sistema immunitario delle persone. Tali studi sono supportati da recenti sentenze del Giudice amministrativo e da provvedimenti dell’Oms.
In relazione a ciò, recentemente oltre 300 cittadini residenti a Perugia hanno firmato una petizione popolare finalizzata ad avere “connessioni sicure per un progresso garantito ed un ambiente salubre nel territorio comunale”.
In questo contesto già complicato si è aggiunto nell’ultimo anno il massiccio ricorso allo smart working ed alla dad, con esponenziale aumento dei dispositivi wi-fi presenti nelle case, ed il potenziamento della piattaforma 5G, che prevede l’utilizzo di bande di frequenze molto più ampie di quelle usate in precedenza ed opera con un sistema di trasmissione “dinamico”, che consente di seguire l’utilizzatore in tempo reale e nello spazio, indirizzando fisicamente il campo elettro-magnetico che gli consente la connessione.
Non ci sono evidenze scientifiche sulla nocività del sistema, ma certamente la mancata sperimentazione e la progressivamente saturazione dell’ambiente a causa delle radio-frequenze possono rappresentare fattori di rischio per la popolazione.
Ad oggi l’Amministrazione Comunale, in base alla normativa vigente, può rilasciare il consenso a nuove installazioni di impianti o la modifica sostanziale di impegni preesistenti previa autorizzazione l’ARPA e la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio, dovendo tener conto a tale proprisito sia di ragioni di salute pubblica che di impatto ambientale, in un’area come la nostra estremamente ricca di storia, monumenti e bellezze architettoniche e paesaggistiche.
Alla luce di questo panorama generale nel dispositivo finale si chiede di impegnare l’Amministrazione:
– A completare in tutto il territorio comunale il progetto della “Fibra Ottica”, che fu promosso a suo tempo per avere una connessione pulita e meno impattante e che ha comportato oneri economici notevoli ed un innegabile disagio per la cittadinanza a causa di interminabili lavori di scavo di cui è rimasta traccia evidente in tutte le strade cittadine.
– A prevedere, dove reso possibile dai vincoli normativi vigenti, il mantenimento di aree pubbliche non raggiunte dalla rete WI-FI e libere da Campi elettro-magnetici, a tutela di tutte le categorie a rischio.
– Ad avviare una interlocuzione con i soggetti privati nelle cui proprietà sono stati installati impianti, particolarmente nelle aree più densamente popolate e nelle vicinanze di luoghi sensibili, affinché venga adeguatamente segnalata la presenza di stazioni di radio-trasmissione (che in alcuni casi vengono mimetizzate nel rispetto del contesto circostante) ed allo scopo di disincentivare la loro modifica sostanziale, in considerazione dei danni che esse potrebbero provocare alla popolazione a seguito di una esposizione prolungata.
– Ad avviare, particolarmente nelle scuole, una campagna di informazione e sensibilizzazione supportata dalle autorità sanitarie sull’uso sicuro e consapevole delle tecnologie e dei dispositivi di radio e telefonia.
-Ad avviare un programma di localizzazione e mappatura delle antenne nel territorio comunale.
Il Direttore del Dipartimento Prevenzione USL1 Umbria ha riferito che quello in oggetto è un tema rilevante per la salute pubblica perché oggi viviamo immersi all’interno di tante onde elettromagnetiche che interagiscono con la materia biologica con effetti a volte positivi, altre volte negativi.
I rappresentanti di Asl hanno preannunciato che a breve partirà un’indagine conoscitiva che verrà condotta nelle scuole con l’obiettivo di avere un quadro della situazione e poter poi assumere le azioni adeguate per limitare l’esposizione dei ragazzi.
L’assessore con delega alla Perugia digitale ha spiegato che quello in esame è un argomento estremamente importante per la città. Come noto l’estensione della fibra ottica a Perugia è stato un progetto sperimentale e precursore a livello nazionale, con il capoluogo umbro diventato prima città italiana ad essere completamente cablata. Oggi, infatti, circa il 93% della popolazione è coperta; si punta comunque ad ampliare ulteriormente questa percentuale per abbattere definitivamente il divario digitale e garantire nel contempo all’utenza la fruizione di tutti i servizi innovativi presenti sul mercato. Altra funzione centrale delle fibra è poi rappresentata dal creare un’infrastruttura funzionale alle antenne radiomobili.
In questo contesto è centrale la sensibilizzazione sull’uso corretto della tecnologia, determinante non solo dal punto di vista sanitario, ma anche sociale e culturale.
In merito al “cuore” dell’odg, e quindi al tema del controllo delle emissioni, l’assessore ha spiegato che l’iter autorizzativo per il posizionamento delle antenne è in mano a due soggetti: Comune (in termini esclusivamente infrastrutturali-urbanistici) ed Arpa (in termini sanitari e di controllo delle emissioni). Per queste ragioni il Comune non ha alcuno strumento che permetta ad oggi di entrare nel merito dell’argomento proposto nell’ambito dell’odg, essendo di competenza di altri.
In conclusione alcune richieste formulate nel dispositivo dell’atto sono condivisibili (mappatura e campagne di informazione) altre meno in quanto non di pertinenza dell’Ente.
Un consigliere di maggioranza ha chiesto di sapere quali siano le soglie massime di emissione previste e, quindi, quali distanze gli impianti debbano tenere dai centri abitati.
Sul punto Asl ha specificato che la materia non è chiarissima e che servirebbe un aggiornamento continuo dei parametri.
In senso generale, alla luce di quanto riferito dall’assessore, – secondo la maggioranza – appare difficile impegnare l’Amministrazione comunale su certi temi, soprattutto legati alla sicurezza, che esulano dalle competenze dell’Ente. Dal punto di vista urbanistico, invece, si ricorda che nelle aree sensibili della città (soprattutto il centro storico) l’iter autorizzativo per posizionare antenne sui campanili delle chiese richiede necessariamente il parere vincolante della soprintendenza; adempimento che quindi già oggi garantisce un controllo.
In replica il consigliere istante ha ribadito che il Comune di Perugia su questo tema può fare molto; ben venga quindi la condivisione su alcuni punti del dispositivo, mentre sugli altri è comunque utile aprire un’interlocuzione.
Sempre dai banchi della maggioranza è stato sottolineato che la normativa vigente individua con chiarezza quali siano le competenze dei vari organi dal punto di vista dell’iter autorizzativo. Per queste ragioni si ritiene che il Comune di Perugia abbia sempre fatto il proprio dovere rilasciando le autorizzazioni urbanistiche nel pieno rispetto dei piani in vigore e della normativa.
Pieno favore vi è sul potenziamento delle campagne educative sul corretto utilizzo degli strumenti digitali su cui si può fare ancora di più, nonché sulla necessità di rivedere il piano regolatore, ormai datato, onde adattarlo alle nuove e mutate esigenze.
In conclusione di dibattito il consigliere istante ha manifestato l’intenzione di emendare il dispositivo del documento. Per tale ragione la discussione è stata rinviata alla prossima seduta per consentire la revisione del testo.