Giovedì 14 dicembre, in una Sala dei Notari gremita di giovani, mattinata dedicata alla Costituzione. Proficuo momento d’incontro e confronto tra Istituzioni e studenti sul tema La Costituzione Italiana dal 1° Gennaio 1948 ad oggi.
I lavori sono stati introdotti da Leonardo Varasano, Assessore alla Cultura del Comune di Perugia, che ha disegnato un esauriente quadro storico e politico della temperie in cui è maturata la nostra Carta Costituzionale, dopo la fine della seconda guerra mondiale e il passaggio dell’Italia da Monarchia a Repubblica a seguito del referendum popolare nel giugno del 1946.
L’intervento di Andrea Pierini, Docente di Diritto Pubblico Comparato all’Università degli Studi di Perugia, ha inquadrato la nostra Costituzione da un punto di vista giuridico muovendo da un approfondito confronto con altre carte costituzionali per giungere ad una attenta disamina dei principi fondamentali che la animano e che restano vivi, intangibili e fonte di continua ispirazione.
Anna Maria Romano, Presidente Associazione Culturale Clizia e moderatrice dei lavori, ha letto un messaggio di Fausto Cardella, già Procuratore Generale della Repubblica di Perugia, che pur non presente, ha fortemente voluto che ai partecipanti e agli studenti arrivasse un suo appassionato apprezzamento per i valori e la bellezza della Costituzione Italiana.
Si sono succeduti poi gli interventi degli studenti del Liceo Scientifico Alessi, del Liceo Scientifico Galilei, del Liceo Classico Mariotti e del Liceo Artistico Bernardino di Betto, che hanno esposto con grande impegno, capacità critica e di approfondimento le relazioni tra gli articoli della Costituzione e i tanti temi che fanno parte della nostra attualità.
Si è parlato di diritto al lavoro, alla salute, all’ambiente, allo studio, di eguaglianza, di parità di genere, insomma di argomenti che le ragazze e i ragazzi presenti hanno dimostrato di avere a cuore e di comprenderne a fondo la portata testimoniando, coi lavori che hanno illustrato, anche la volontà che proprio quei principi che la Costituzione sancisce, ma la realtà dei fatti spesso non conferma, possano essere portati a compimento e perfezionati.