La quinta edizione della rassegna “I concerti del Tramonto” a cura di Umbria Ensemble prende il via venerdì 21 luglio, alle ore 20.30, presso il Convento di Monteripido, con “All’ultimo Amore”.
C’è chi al proprio amore regala una stella, per renderne imperitura la memoria battezzando l’irraggiungibile astro con il nome della propria dolce metà. C’è anche chi – più sospettoso riguardo a tanto remote attribuzioni e affinità siderali – preferisce più tangibilmente pagare per dare a colline, monti e boschi, angoli del nostro rassegnato pianeta, il nome del proprio amore. Capricci di una società opulenta e materiale, che tradiscono tuttavia quell’eterno, umanissimo desiderio, trasversale nei secoli, di eternare la vitalità di un grande amore. Nelle sue delizie così come nelle sue croci.
Ultimo gigante di quell’immensa e incontenibile galassia che è stato il Romanticismo musicale tedesco, Johannes Brahms è una figura talmente centrale nella storia della Musica da essere considerato da alcuni un conservatore e, allo stesso tempo, da altri un innovatore. Salutato già da Robert Schumann come colui che avrebbe suscitato “il movimento più possente del mondo musicale”, il valore e dunque il ruolo fondamentale di Brahms nella cultura musicale – al di là delle pretestuose querelle dei “wagneriani contro tutti” – fu universalmente riconosciuto e sancito anche a livello popolare nella semplice ma indicativa formuletta delle “tre B” dell’Olimpo musicale tedesco: Bach, Beethoven e, appunto, Brahms.
Tradizionalista o innovatore che si voglia, sicuramente Brahms è stato sempre un convinto sostenitore della purezza dell’Arte rispetto alle possibili influenze delle congiunture biografiche e/o sociali. Sempre, tranne però in un caso. Nell’estate del 1858, appena venticinquenne, il compositore tedesco trascorse alcune settimane a Göttingen, dove conobbe Agathe von Siebold, affascinante figlia d’un professore universitario, e se ne innamorò perdutamente. Tanto che nel Gennaio del ’59 si era già allo scambio degli anelli. Non è dato sapere cosa sia accaduto successivamente; fatto sta che quel matrimonio non si fece mai, e Brahms non torno più a Göttingen, spaventato all’idea di un legame così importante. “Vi amo! Ma non posso portare delle catene” scrisse ad Agathe. Dovette però continuare ad amarla segretamente e ancora a lungo, poiché parlando del suo Sestetto op.36 (composto tra il 1864 e il 1865) confessò a Josef Gansbächer: “È qui che mi sono liberato del mio ultimo amore!”.
Se ne liberò eternandolo. Non dando il nome di Agathe ad una stella o a un monte, ma omaggiando per sempre la memoria della donna tanto amata in una tema musicale. Raffinato omaggio immateriale per Agathe, dono sublime per chiunque lo ascolti. La notazione musicale anglosassone, com’è noto, è alfabetica; facendo corrispondere le lettere del nome dell’amata alle relative note musicali, Brahms disegnò un tema melodico di tenera malinconia che s’insinua con dolorosa dolcezza nel cuore di chi ascolta.
La scelta del Concerto inaugurale della quinta edizione de I Concerti del Tramonto ideati e realizzati da UmbriaEnsemble con il sostegno di Ministero della Cultura, Regione Umbria, Sviluppumbria e Comune di Perugia, segue il progetto già avviato lo scorso anno con il Quartetto e il Quintetto. Quest’anno sarà dunque la volta del Sestetto, Settimo e Ottetto, a cominciare da Venerdì 21 Luglio, ore 20:30, nel piacevolissimo, fresco a panoramico scenario del Convento di Monteripido con il Sestetto d’Archi di UmbriaEnsemble (Angelo Cicillini e Cecilia Rossi, Violini; Luca Ranieri e Daniele De Padova, Viole; M. Cecilia Berioli e Ermanno Vallini, Violoncelli).
Parcheggio disponibile e ingresso libero senza obbligo di prenotazione.