“Urgente un confronto con Inps per superare le criticità del nuovo bando Home Care Premium”

La sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi e l’assessora alle politiche sociali Costanza Spera sollecitano una riflessione sulle modifiche introdotte

date
17 aprile 2025
- Alessandra Borghi
share-facebookshare-xshare-linkedinshare-telegramshare-whatsappicon-share
Condividi

“Avviare subito un confronto con Inps per superare le criticità legate al nuovo avviso pubblico Home Care Premium per l’assistenza domiciliare alle persone non autosufficienti”. A dirlo sono la sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi e l’assessora alle politiche sociali Costanza Spera, che esprimono forte preoccupazione per le modifiche al programma pensato per offrire supporto economico e servizi a domicilio ai dipendenti e ai pensionati pubblici e ai loro familiari con disabilità. Per questo la sindaca, come componente dell’Ufficio di presidenza di Anci con delega alla disabilità, a livello nazionale ha chiesto di avviare una interlocuzione con Inps. Azione analoga a quella intrapresa dall’assessora Spera insieme al presidente Anci Umbria, Federico Gori, nei confronti della direzione regionale dell’Inps.

 

“Il nuovo bando HCP rischia di compromettere la continuità e l’efficacia del supporto fornito a migliaia di persone con disabilità o non autosufficienti su tutto il territorio nazionale”, mette in guardia la sindaca Ferdinandi. Tra le “modifiche sostanziali” riscontrate c’è “la riformulazione dell’intero sistema delle prestazioni integrative, con l’eliminazione di numerosi interventi domiciliari fondamentali, in particolare i servizi svolti da operatori socio-sanitari (Oss) e i servizi di Sollievo, in favore di prestazioni fornite esclusivamente da liberi professionisti iscritti a ordini (nutrizionisti, terapisti della psicomotricità, terapisti occupazionali). In tal modo non si tiene conto dei bisogni espressi in questi anni dai beneficiari, né dell’articolata rete di fornitori accreditati e specializzati, spesso cooperative sociali, che nel tempo si è costruita nei territori”.

A destare perplessità sono anche altri aspetti tra cui “l’eliminazione dalle prestazioni integrative dei Centri diurni per anziani e disabili, con ulteriore impoverimento dell’offerta sociale; la reintroduzione dell’obbligo per i beneficiari di anticipare i costi delle prestazioni integrative e della prestazione prevalente (assistente familiare) con il risultato di mettere in crisi le famiglie più in difficoltà economica; il ridimensionamento del ruolo operativo dei Comuni, che passano da enti gestori del servizio a soggetti informativi e di supporto nella fase di accreditamento dei liberi professionisti; l’incremento dei costi delle prestazioni integrative a seguito dell’introduzione delle tariffe professionali stabilite dagli ordini con impatto diretto sulle famiglie beneficiarie”.

Secondo Spera, “non ha senso depotenziare il ruolo degli enti locali e svuotare di senso la collaborazione maturata con Inps sin dal primo bando sperimentale del 2014”. “Il nostro Comune – prosegue Spera -, con 495 beneficiari attivi e 37 fornitori accreditati, ha costruito negli anni un sistema capace di garantire qualità, prossimità e presa in carico integrata. Il nuovo avviso mette a rischio questo bagaglio di competenze e relazioni, oltre a generare gravi disagi per le persone e le famiglie più fragili, che si troveranno costrette a rinunciare a interventi fondamentali”.

 

L’auspicio è che “attraverso il dialogo con Inps si possa confermare l’impianto originario del programma HCP fondato sulla domiciliarità e l’integrazione socio-sanitaria, riconoscendo al contempo i Comuni come soggetti chiave nella gestione del progetto e abbandonando la logica degli anticipi economici che penalizza i nuclei più in difficoltà”.

 

share-facebookshare-xshare-linkedinshare-telegramshare-whatsappicon-share
Condividi