Con determinazione dirigenziale 1855 del 1 agosto è stata approvata la graduatoria degli ammessi (nonché l’elenco degli esclusi) al contributo economico rivolto ai caregiver familiari per la zona sociale 2 che ricomprende i Comuni di Perugia, Torgiano e Corciano.
La graduatoria è consultabile al seguente link: https://www.comune.perugia.it/articoli/contributo-economico-concesso-ai-caregiver-familiari-pubblicazione-graduatoria
Si ricorda che con legge 205 del 2017 è stato istituito il fondo per il sostegno del ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare con l’obiettivo di riconoscere il valore sociale ed economico dell’attività di cura non professionale svolta da questa figura. I caregiver sono, infatti, fondamentali per la cura delle persone con malattia, infermità e disabilità, poiché si prendono cura dei soggetti che assistono, li supportano nella vita di relazione, concorrono al loro benessere psico-fisico, li aiutano nella mobilità e nel disbrigo delle pratiche amministrative, integrandosi con gli operatori che forniscono attività di assistenza e di cura.
Sulla base degli stanziamenti inseriti nel fondo nazionale, la Regione dell’Umbria ha assegnato al Comune di Perugia, in qualità di capofila della zona sociale 2, la somma complessiva di circa 261mila euro. In ragione di ciò è stato redatto e pubblicato l’avviso per l’ammissione ai contributi.
Nei termini sono pervenute 213 domande. Di queste 174 sono risultate ammissibili. Le stesse sono state, quindi, ammesse al contributo in ordine di graduatoria, fino ad esaurimento del fondo previsto, tenendo conto che il contributo economico concesso per ciascun patto non può essere superiore ad € 3.000,00 per la durata di 12 mesi (ex art. 3 dell’avviso).
Stante la disponibilità di risorse è possibile, pertanto, ammettere solo 88 richieste.
Entro 90 giorni dalla ricezione della comunicazione, che verrà inviata dal Comune ai soggetti ammessi, verrà sottoscritto tra il caregiver ed il “case manager” il patto per la cura, redatto dai servizi sociali territoriali, sulla base dei bisogni assistenziali individuati nel progetto personalizzato della persona con disabilità gravissima, che indicherà l’insieme delle attività espletate dal caregiver familiare e le relative modalità di erogazione.