Garantire l’accesso ai servizi di residenzialità pubblica, ma anche intervenire nella regolamentazione e gestione del mercato privato degli affitti per favorire al massimo il diritto all’abitare sempre più in crisi in tutta Italia. Questa la posizione espressa da Costanza Spera, assessora alle politiche sociali del Comune di Perugia, in occasione della prima Conferenza internazionale sulla casa di Roma “All we need is home” (31 marzo-1° aprile). Partecipando al panel dedicato all’Agenzia Sociale, nel primo giorno dell’evento che ha messo a confronto esperti, decisori politici e attivisti da tutta Europa per affrontare una delle sfide più urgenti delle società contemporanee, Spera ha parlato degli indirizzi e degli impegni assunti dell’amministrazione comunale di Perugia sottolineando l’esigenza che tutti i livelli di governo uniscano gli sforzi per affrontare quello squilibrio tra domanda e offerta che spesso rende difficile trovare locali disponibili o spinge i prezzi delle locazioni verso l’alto.
Spera ha ricordato che “per il secondo anno consecutivo il Comune di Perugia ha attuato la riserva di alloggi di edilizia residenziale sociale a favore di famiglie che versano in condizione di grave emergenza abitativa, come consentito dalle normative, per far fronte alle numerose istanze che si levano dal territorio”, ma ha parlato anche di “azioni sistemiche da mettere in campo sul fronte del mercato privato degli affitti”. Sotto questo specifico profilo, “i Comuni possono avvalersi di diversi strumenti, tradizionali e non”.
“Il canone concordato – esemplifica l’assessora – resta una delle vie maestre. Attraverso l’offerta di immobili a prezzi contenuti, infatti, si può conseguire anche l’effetto di regolare al ribasso i prezzi generali. Dobbiamo potenziare questo strumento attraverso la valutazione di ulteriori incentivi mirati”.
“Altra forma di protagonismo delle istituzioni rispetto al mercato delle locazioni – prosegue Spera – può derivare dall’introduzione di agevolazioni fiscali a favore di categorie fragili o di proprietari che inseriscono per la prima volta i loro immobili nel mercato degli affitti così da incentivare l’ampliamento dell’offerta. Un Comune, inoltre, non solo può offrire uno sportello di aiuto e indirizzo, ma può anche svolgere il fondamentale ruolo di garanzia contro eventuali morosità nei contratti tra privati”.
Altro versante da incentivare è costituito dalle forme innovative di residenzialità, come il cohousing: “Per le amministrazioni locali i progetti di coabitazione che mettono insieme vari aspetti, come la sostenibilità e la partecipazione, sono tra le più grandi e importanti sfide da cogliere. Sarà necessario sviluppare sempre più esperienze di questo tipo, anche in coprogettazione con il Terzo settore, sia per assicurare il diritto all’abitare sia per rispondere alle esigenze di una società dove l’età media aumenta”.
“È giunta l’ora che il Comune di Perugia si interessi dell’emergenza abitativa che colpisce la città, non possiamo rimanere osservatori del più grande problema del nostro secolo: la limitazione del diritto alla casa. Per dare risposte sistemiche c’è necessità di interventi coordinati su tutti i livelli, c’è bisogno di fondi ministeriali, di leggi che diano gli strumenti necessari ai comuni per affrontare le questioni, di maggiore uniformità nelle norme regionali in materia e di controlli più capillari sugli affitti brevi. Gran parte di ciò rimarrà inattuabile se il governo nazionale non deciderà di concentrarsi su questo tema, a partire dalla creazione di un Ministero alla casa”.
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