Respinto in Consiglio l’odg dell’opposizione sulla stazione medioetruria a Creti

Ampio ed articolato il dibattito

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26 maggio 2025
- Redazione
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Il Consiglio comunale ha respinto con 18 voti contrari e 10 a favore l’ordine del giorno presentato dai capigruppo di opposizione: Stazione Medioetruria, impegno del Comune di Perugia a sostenere presso la Regione Umbria il progetto di realizzazione della stazione di interscambio a Creti.

Illustrando l’atto Nilo Arcudi ha spiegato che sin dal 2014 Umbria e Toscana sono impegnate, a fronte della sottoscrizione di un primo Protocollo d’Intesa, per individuare, all’interno del percorso ferroviario dell’Alta Velocità una stazione di interscambio che possa raccogliere il bacino di utenti delle due regioni.

Nelle prime ipotesi emerse dal tavolo di studio erano state proposte tre soluzioni per la creazione della nuova stazione: Rigutino, Creti e Chiusi scalo; poi, dopo un’elaborata interlocuzione tra tutti i soggetti coinvolti. è stata ufficializzata ad ottobre 2024 dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti l’individuazione di Creti, nella Valdichiana, con un progetto di circa 79 milioni di euro perla sua realizzazione, stimata nel 2029.

Situato nel comune di Cortona, lo scalo ferroviario si trova in corrispondenza del km 175 della Direttissima Roma- Firenze, in un tratto piano e rettilineo, senza gallerie o curve in linea e permette per coloro che provengono dall’Umbria, di raggiungere la linea AV in mezz’ora da Perugia.

Nell’ultimo Piano regionale dei trasporti 2024-2034, a rinforzo della realizzazione della Medioetruria, si prevedono anche altre due progettazioni strettamente connesse; la riorganizzazione e il potenziamento dell’infrastruttura ex FCU con interventi di attrezzaggio tecnologico e la sua interoperabilità con la rete RFI ed una seconda stazione dell’alta velocità ad Orte.

Questa soluzione, accolta anche da Confindustria ed Ance Umbria, secondo gli istanti, appare la più adeguata alla nostra regione, che vedrebbe finalmente il termine dell’isolamento infrastrutturale cui per decenni è stata relegata e che ne ha compromesso la crescita economica.

In ragione di ciò i consiglieri impegnano l’Amministrazione: a sostenere presso la Regione Umbria, soggetto decisore deputato a sottoscrivere gli accordi esecutivi, la realizzazione del progetto di creazione di una stazione di interscambio dell’Alta Velocità in località Creti, la soluzione migliore per consentire alla nostra regione di efficientare il suo sistema di trasporto ferroviario, a supporto anche dello sviluppo economico e sociale del territorio.

Il consigliere Niccolò Ragni (PD), nel sottolineare l’importanza del tema dello sviluppo economico legato inscindibilmente al superamento dell’isolamento, ha spiegato che nel merito della questione la posizione espressa dalla maggioranza è di avere il giusto tempo per sciogliere alcuni nodi fondamentali. Il primo è quello dei collegamenti gomma/ferro e ferro/ferro per capire come si potrà raggiungere adeguatamente la stazione di fermata; il secondo riguarda una riflessione sulle strategie di sviluppo delle aree interne, partendo dalla stazione di Fontivegge. Ciò ci consentirà di effettuare interventi subito efficaci per la nostra città in attesa degli sviluppi legati alla stazione in linea dell’alta velocità.

Ragni ha quindi preannunciato un voto contrario sull’odg pur specificando che ciò non debba essere interpretato come volontà di fermare lo sviluppo, ma come strumento per un approfondimento del tema.

La consigliera Margherita Scoccia ha sostenuto che in campagna elettorale il Pd si era già espresso in maniera chiara sul tema, ma ciò non esclude che chi governa possa rivedere le scelte rigide assunte in precedenza. Ciò sta avvenendo in parte sia a palazzo dei Priori che in regione; per questo ha rivolto un invito alla maggioranza a valutare un voto diverso sull’odg nella consapevolezza che su questo progetto l’Amministrazione dovrà fornire una risposta netta. Per noi questo progetto è fondamentale e centrale perché avere un posizionamento nel territorio nazionale per l’alta velocità avrà una valenza notevole per tutta l’area di Perugia e della regione Umbria. Per Scoccia sarà poi fondamentale collegare Creti con Perugia ed in particolare Fontivegge, proseguendo un percorso partito da tempo.

Per Federico Balducci (PD) la questione non è solo legata alle infrastrutture, ma anche ai servizi erogati. Al momento infatti il traffico ferroviario dell’alta velocità è concentrato sulle grandi città, escludendo realtà come Perugia. In ragione di ciò è prioritario affrontare il tema del deficit di servizio, aumentando e potenziando i punti di raccolta che portano verso l’alta velocità. In particolare secondo Balducci sarà fondamentale aumentare il numero dei Freccia Rossa che transitano per Perugia, oggi pari a due, perché ciò significherà offrire un servizio efficiente ai cittadini. In merito alla scelta di Creti, nel ricordare che su tale stazione sarà necessario trovare una convergenza con la Toscana regione in cui insisterà la fermata, Balducci ha sostenuto che l’ipotesi continua a sollevare dei dubbi, sia perché lì non sarà previsto un nodo di scambio ferro-ferro verso Perugia sia per le difficoltà legate all’uso dell’auto. Insomma per il consigliere Pd le soluzioni da assumere sono diverse: potenziare ad esempio la linea esistente Foligno-Terontola, ridistribuendo i servizi.

Secondo Leonardo Varasano (Progetto Perugia), Perugia non è un luogo secondario rispetto alle altre città coinvolte; pertanto se dal Consiglio uscisse un indirizzo importante ed univoco ciò avrebbe un grande valore. Nessuno – ha spiegato – è entusiasta della soluzione Creti, perché tutti vorrebbero che l’alta velocità arrivasse direttamente a Perugia. Purtroppo la storia ci insegna che ciò non sarà possibile a causa di scelte sbagliate compiute in passato (Fontivegge rispetto a Ponte San Giovanni ecc.).

Ecco perché quella di Creti, pur se non ottimale, è la scelta migliore tra quelle ipotizzate; su questo non si può scegliere di “non decidere” perché sarebbe letale.

Di tema strategico per lo sviluppo del nostro territorio ha parlato Stefano Nuzzo (M5S) manifestando la netta contrarietà sulla soluzione Creti perché non risponde agli interessi degli umbri né a criteri di efficienza.

L’ipotesi, peraltro, è basata su dati vecchi ed insiste in un’area priva di collegamenti ferroviari nonché difficile da raggiungere in auto con tempi di percorrenza da Perugia nell’ordine dei 50 minuti. Ciò significherebbe quindi isolare ancora di più l’Umbria dal resto dell’Italia.

Secondo Nuzzo la politica ha il dovere di riportare al centro della discussione la centralità del nostro Capoluogo, proponendo soluzioni che garantiscano un accesso rapido all’alta velocità potenziando l’esistente.

Per Fabrizio Ferranti (Perugia per la sanità pubblica) non ha senso parlare oggi di realizzazione di una stazione che non si trova né a Perugia, ma nemmeno all’interno della regione Umbria. Altre, quindi, appaiono le soluzioni da preferire: l’arretramento alla stazione di Foligno, il raddoppio dei treni esistenti, il potenziamento di Fontivegge e dunque dell’infrastruttura perugina.

In ragione di ciò Ferranti ha preannunciato un voto contrario all’odg per una precisa scelta politica.

Secondo Edoardo Gentili (FI) quella in oggetto rappresenta la scelta più realistica per far uscire la regione dall’isolamento.

Ha quindi espresso due valutazioni di metodo. Con la prima ha registrato che la coalizione che governa la città non esiste sia a livello nazionale che locale, vista le parole opposte pronunciate su Creti da assessori regionali e comunali.

In secondo luogo ha rimarcato che ormai da circa un anno l’Amministrazione governa la città ma esponenti del centro-sinistra continuano ad usare termini come “approfondire e valutare” dicendo no ad un’opera strategica. Per Gentili manca trasparenza ed una visione in quanto, a fronte del no pronunciato, non vengono offerte soluzioni alternative.

Infine Gentili ha segnalato che esponenti della maggioranza, segnatamente i componenti del gruppo Pensa Perugia, si sono chiaramente espressi a favore dell’ipotesi Creti, pur avendo scelto oggi di non partecipare in aula alla discussione.

Nicolo Paciotti (PD) ha respinto al mittente le accuse di “immobilismo” mosse dall’opposizione, spiegando che il tema dell’alta velocità è in discussione ormai da diversi anni: su di esso, pur avendo governato a Perugia il centro destra per 10 anni, non si è mai trovata una soluzione adeguata e definitiva. Oggi invece si pretende che, chi governa da circa 10 mesi, la risolva in così poco tempo.

Entrando nel merito, Paciotti ha concordato sul fatto che Creti si trova su un territorio non umbro, ma anche sul fatto che il progetto appare svincolato dalle doverose rassicurazioni riguardanti i collegamenti ferro-ferro e gomma/ferro da e per Creti.

Noi abbiamo ben chiare le nostre responsabilità – ha concluso – e ce le prenderemo tutte con l’obiettivo di portare a casa risultati concreti per la città a costi sostenibili.

Lucia Maddoli (Orchestra per la Vittoria) ha parlato di tema molto importante e complesso; tutti peraltro concordano sul fatto che sia strategico riconnettere la città all’alta velocità.

Rispondendo all’opposizione, ha tuttavia respinto le accuse su una presunta mancanza di visione da parte dell’Amministrazione che invece appare chiara. Creti – ha rimarcato – non ci convince perché si trova al di fuori dell’Umbria e molto lontano da Perugia. Ciò porterebbe a marginalizzare ulteriormente la stazione di Fontivegge a causa dell’assenza di collegamenti adeguati ferro-ferro rispetto all’ipotesi Creti. Dunque quella proposta è un’operazione discutibile condita da costi economici troppo elevati. A fronte di ciò è ben preferibile adeguare e potenziare l’esistente.

Intervenendo in chiusura di dibattito l’assessore alla mobilità Pierluigi Vossi ha sostenuto che la politica perugina deve fare gli interessi della città e che l’Amministrazione comunale ha il dovere di rispettare quanto proposto all’interno delle linee programmatiche di mandato.

Nel riferire quanto accaduto alcune settimane fa quando un intercity è stato dirottato, con preavviso minimo, sulla linea lenta Orte-Settebagni costringendo i pendolari ad accumulare un’ora di ritardo, Vossi ha spiegato quanto sia importante tutelare le esigenze dei cittadini; inoltre ha sostenuto che Perugia è stato estromesso negli anni da tutti i tavoli programmatici sull’alta velocità nonostante ci siano 6 treni veloci (sempre pieni di pendolari) che comportano alle casse regionali circa 24 milioni l’anno.

Ha quindi rivolto all’assise una precisa domanda sul perché non si sia mai sperimentato il freccia rossa su una direttrice interna che ha in Perugia un importante riferimenbto, invece di spendere miliardi per realizzare una stazione della MedioEtruria (una cattedrale nel deserto) su un territorio naturalisticamente di pregio.

In replica Nilo Arcudi ha fatto notare che anche questa volta l’assessore Vossi con le sue parole ha palesemente smentito la posizione espressa dalla regione Umbria con l’assessore De Rebotti. Infine Arcudi ha ribadito come la scelta di Creti non sia casuale, ma frutto di una riflessione e di studi durati anni e condotti da esperti. Resta, secondo Arcudi, la mancanza di decisione da parte della maggioranza, che si rassegna all’isolamento.

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