Presentato “Orientabile”, il nuovo servizio di consulenza per l’inclusione delle persone con disabilità

date
14 maggio 2025
- Alessandra Borghi
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Un importante passo avanti verso una maggiore inclusione e autonomia per le persone con disabilità nel territorio perugino. Il Comune di Perugia, in collaborazione con AVI Umbria APS (Associazione Vita Indipendente) e Usl Umbria 1, lancia “Orientabile”, un innovativo servizio di consulenza alla pari che si ispira al modello delle Agenzie per la Vita Indipendente e pone al centro il progetto di vita individuale, personalizzato e partecipato, in piena sintonia con le recenti disposizioni del decreto legislativo n. 62/2024 per la piena realizzazione e autodeterminazione delle persone con disabilità.

 

Sul nuovo servizio hanno fatto il punto oggi a Palazzo dei Priori la sindaca Vittoria Ferdinandi, l’assessora alle politiche sociali Costanza Spera, la dirigente Area Servizi alla persona del Comune di Perugia Roberta Migliarini, il presidente di AVI Umbria Aps Andrea Tonucci e la direttrice del distretto del Perugino Usl Umbria 1 Barbara Blasi. Sono intervenuti anche Francesca Cagnoni, responsabile Servizio sociale Distretto del Perugino Usl Umbria 1, e l’assistente sociale del Centro per l’autonomia umbro Giulia Mandoloni e il consulente alla pari Marian Sorin Pop, entrambi attivi nel nuovo servizio.

 

Finanziato dal Piano Sviluppo e Coesione della Regione Umbria, “Orientabile” si basa sul peer counseling, un approccio di mutuo aiuto tra persone con la stessa condizione. I consulenti alla pari agiranno come facilitatori nella costruzione di percorsi di vita personalizzati, rafforzando la consapevolezza dei diritti, delle capacità e delle aspirazioni delle persone con disabilità.

 

Già attive tre sedi operative: Casa della Comunità di Ponte San Giovanni (lunedì 10-14); Centro di Salute di Ellera di Corciano (primo giovedì del mese 14.30-17.30); Centro di Salute  di San Sisto (secondo sabato del mese 10-13). Contatti: 075 5775215, orientabile@comune.perugia.it.

 

Più in dettaglio, destinatari sono le persone con disabilità e i loro familiari (o i soggetti più prossimi), i beneficiari dei progetti personalizzati e partecipati di Vita Indipendente e afferenti alla legge n. 112/2016 “Durante noi e Dopo di noi”, gli interessati a conoscere i servizi e le opportunità presenti sul territorio al fine di affiancare le persone nella  realizzazione di un percorso di vita volto all’autonomia decisionale e al potenziamento di abilità e competenze, stakeholder del settore, cioè i soggetti coinvolti in modo diretto o indiretto nella definizione delle politiche, dei servizi e degli interventi rivolti alle persone con disabilità. Il servizio, quindi, promuove anche l’empowerment comunitario, oltre che le autonomie dei singoli, favorendo lo sviluppo di relazioni e la valorizzazione delle reti territoriali come ambito di azioni, di arricchimento e di scambio.

 

Il servizio, affidato dal Comune ad AVI Umbria lo scorso dicembre con un finanziamento di 17.800 euro, sarà attivo anche oltre il periodo di sperimentazione grazie al reperimento di ulteriori risorse.

 

***

 

Secondo la sindaca Ferdinandi, “l’amministrazione così segna un cambio di passo sostanziale nel metodo con cui si affronta il tema della disabilità”. “Il concetto di città inclusiva – ha affermato la prima cittadina – è diventato un mantra a tutti i livelli istituzionali, ma sono soprattutto i Comuni a doversi assumere la responsabilità di tradurre le idee in atti concreti. E questo nuovo servizio per persone con disabilità e per le loro famiglie, gestito direttamente da chi conosce al meglio la loro condizione, è diventato realtà perché ci crediamo e perché sono le intenzioni a fare la differenza. La partecipazione, una delle stelle polari del nostro mandato, significa anche riconoscere che esiste una intelligenza collettiva da mettere al servizio delle politiche pubbliche. Un principio, del resto, ha sempre guidato chi si approccia al mondo della disabilità: ‘niente su di noi senza di noi’. E’ quindi necessario e urgente coinvolgere persone che hanno nella mente e nel cuore l’esperienza di quanto può essere feroce un ambiente disabilitante. La disabilità – ha aggiunto – infatti non esiste se non nell’interazione tra le proprie caratteristiche individuali e un determinato contesto e compito delle istituzioni è rendere ogni ambiente sempre meno disabilitante anche con un servizio che sappia orientare a 360 gradi, dal diritto all’abitare al diritto al lavoro”.

 

L’assessora Spera, portando i saluti anche degli assessori Tomassini e Persia dei comuni di Corciano e Torgiano, ha sottolineato che si tratta del “primo servizio peer to peer della Zona sociale 2, un risultato a cui siamo arrivati sbloccando una progettualità ferma da tempo che esalta il protagonismo sia di chi riceve un piano di vita indipendente sia di chi contribuisce a costruirlo”.  “Il valore aggiunto – ha proseguito Spera – è dato dall’arricchimento della rete dei servizi sociali anche sotto il profilo del metodo, che mette davvero al centro la persona con disabilità affinché possa determinare in autonomia il suo percorso di vita. Inoltre, riprendiamo ancora una volta in mano il percorso di integrazione con i servizi sanitari, in linea con l’accordo di programma siglato con la Usl, vista la decisione di collocare questo sportello comunale nella Casa di comunità di Ponte San Giovanni e in altri spazi del Distretto”.

 

“Il sistema sanitario non è completo se non si avvale anche di competenze esterne come quelle che si possono rinvenire nel mondo dell’associazionismo, a volte sviluppate, come nel caso di AVI, su base esperenziale – ha detto la direttrice Blasi -. In linea con l’accordo di programma siglato con il Comune nel dicembre 2024, che già ha portato alla istituzione del Punto unico di accesso nella Casa di comunità di Ponte San Giovanni, si sono attivate ulteriori sinergie includendo le associazioni. Siamo felici di aver condiviso sedi, saperi e personale, nello specifico il servizio sociale Asl, per realizzare questo nuovo servizio che rappresenta una conferma e una evoluzione dell’accordo di programma”.

 

“La proficua collaborazione con Comune ed AVI ha arricchito i nostri professionisti nel cambio di sguardo e approccio alla persona con disabilità, dove prevale il diritto al bisogno. L’assistente sociale Asl ed i consulenti alla pari hanno scambiato competenze diverse, agendo ruoli specifici, all’ interno di un sentire ed una visione comune”, ha aggiunto Cagnoni.

 

“Per consulenza alla pari – ha spiegato poi la dirigente Migliarini – si intende una metodologia di counseling basata su un approccio relazionale di mutuo aiuto fra persone che si trovino nella medesima situazione di vita. In questo caso, il consulente e il consultante condividono la condizione di persone con disabilità. L’approccio al servizio è basato sui principi della Vita Indipendente che hanno rappresentato una rivoluzione storica che mette al centro la persona e i suoi bisogni, anziché una visione stereotipata della disabilità, in cui identità, bisogni e capacità individuali non trovano spazio. Il consulente alla pari svolge un ruolo di facilitatore nel processo di costruzione del progetto di vita personalizzato e partecipato della persona con disabilità, promuovendone l’empowerment in termini di consapevolezza dei propri diritti, potenzialità, desideri e aspirazioni”.

 

Il presidente Tonucci ha infine parlato di “una nuova opportunità per essere protagonisti del proprio progetto di vita indicando al sistema dei servizi i sostegni necessari a realizzare i propri obiettivi di vita desiderati e attesi” e ha annunciato la “prossima apertura del presidio della vita indipendente presso l’Unità spinale dell’Azienda ospedaliera di Perugia curato da AVI Umbria”.

 

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