Anche quest’anno Perugia si è unita al ricordo, insieme a tante altre città italiane, del magistrato Giovanni Falcone e delle altre vittime della strage mafiosa di Capaci, avvenuta il 23 maggio del 1992, ossia la moglie Francesca Morvillo e agli agenti della scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani.
In occasione del XXXIII anniversario, a Perugia si è svolto un evento commemorativo organizzato dall’associazione Clizia, in collaborazione con Rai Umbria e Fondazione Falcone, con il patrocinio della Regione Umbria, del Comune di Perugia e della Provincia di Perugia.
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L’evento si è distinto in due diversi appuntamenti.
La giornata ha preso il via a Palazzo dei Priori, dove si è svolta la cerimonia istituzionale con l’affissione (sulla facciata della sede comunale) dell’opera (un lenzuolo commemorativo) realizzata dagli studenti del Liceo Artistico Bernardino di Betto, guidati dal prof. Valerio Niccacci, in ricordo del magistrato.
L’opera è stata consegnata alla sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi, dal Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri di Perugia, Col. Sergio Molinari, alla presenza delle altre Autorità Civili e Militari, tra cui il vicesindaco Marco Pierini, l’assessora Costanza Spera, il prefetto Francesco Zito, il questore Dario Sallustio, la comandante della polizia locale Nicoletta Caponi.
Il col. Molinari, consegnando il lenzuolo alla sindaca, ha spiegato che tutti i cittadini e le istituzioni non hanno mai smesso di ricordare Falcone e le altre vittime dell’attentato di Capaci dal 1992 ad oggi; quella lasciata dal magistrato, dunque, è un’eredità viva che ancora oggi permea la società.
Nel ringraziare i ragazzi della Bernardino di Betto per l’opera realizzata, il colonnello ha riferito che anche le opere degli anni passati non verranno dimenticate, perché progressivamente saranno esposte presso la sede del comando provinciale dei Carabinieri.
La sindaca Vittoria Ferdinandi ha definito quella odierna “una giornata solenne e importante” perché ci consente di ricordare il coraggio, la passione e la fedeltà alla legalità di uomini che hanno dato la loro vita per la lotta alla mafia. Il ricordo – ha continuato la sindaca – richiede impegno; lo steso impegno che i ragazzi e ragazze della Bernardino di Betto hanno messo con passione nella realizzazione dell’opera. Questo lenzuolo contiene in sé un messaggio, ossia che la lotta contro tutte le mafie è necessaria e possibile; essa è permeata del sacrificio di sangue compiuto da molti e dell’impegno che, ogni giorno, gli agenti delle forze dell’ordine portano avanti. Ma la lotta contro le mafie deve essere condotta anche da ciascuno di noi, perché non possiamo e non dobbiamo mai girarci dall’altra parte.
Ogni cittadino, infatti, può collaborare in maniera determinante a vincere questa sfida, contribuendo con coraggio a preservare il valore della legalità.
Ferdinandi ha sostenuto che quello che stiamo vivendo è un tempo difficile pieno di divisioni; occorre lavorare tutti insieme, dunque, per ricostruire una comunità coesa; ciò sarà possibile soprattutto grazie al contributo dei giovani che non sono soltanto i cittadini di domani, ma di oggi.
“Esponendo quest’opera mi auguro che venga lanciato un monito: ossia lavoriamo per costruire una comunità più solida ed ancorata ai valori della legalità e della giustizia”.
A chiudere gli interventi è stato il questore Dario Sallustio secondo cui ricordare questo evento è importante per tutta la comunità e per il sottoscritto che ha vissuto in prima persona quegli anni bui a Palermo.
Grazie all’esempio di questi cinque eroi, morti nell’attentato, e di tutti coloro che hanno dato la vita nella lotta contro la mafia, per fortuna nel tempo è stato possibile cambiare le cose, ma oggi abbiamo il dovere di non abbassare la guardia.
Sallustio ha concluso con una parola chiave, “responsabilità”: la stessa che hanno avuto 30 anni fa i cinque eroi che commemoriamo, deve animare le nostre azioni oggi.
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Successivamente presso la sala Brugnoli di Palazzo Cesaroni, si è svolto un incontro sul tema cui hanno partecipato rappresentanti delle Istituzioni, gli studenti del Liceo Classico e Musicale Annibale Mariotti e del Liceo Artistico Bernardino Di Betto.
Presenti all’incontro le massime cariche civile e militari della città e della regione, tra cui:
Marco Pierini, vicesindaco di Perugia, Francesco Zito prefetto di Perugia, Fausto Cardella ex procuratore generale della Repubblica, Sergio Sottani procuratore generale della Repubblica, Dario Sallustio questore di Perugia, Sarah Bistocchi presidente Assemblea Legislativa Regione Umbria, Massimiliano Presciutti presidente Provincia Perugia.
A moderare l’incontro è stato Luca Ginetto, caporedattore della TGR Umbria.
Nel portare i saluti della sindaca e di tutta l’Amministrazione comunale, l’assessore alla Cultura Marco Pierini ha spiegato che in una giornata ricca di valori come questa non è facile trovare le parole giuste per non scadere nella facile retorica.
Riprendendo la frase di Falcone “gli uomini passano le idee restano e continuano a camminare sulle gambe di altri uomini”, Pierini ha parlato di messaggio straordinario ed intergenerazionale che dobbiamo fare nostro: ciò che il magistrato ha voluto comunicare, infatti, è che le idee non sono statiche, ma continuano a vivere e crescere grazie al contributo di ciascuno di noi.
Altro insegnamento di Falcone è stato che la mafia si può vincere: in una delle sue ultime interviste, infatti, il giudice affermò che “la mafia non è affatto invincibile; è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine”. Ciò richiede, però, tante azioni sinergiche: “le forze migliori delle Istituzioni”, come suggeriva Falcone, il lavoro incessante delle forze dell’ordine, impegnate ogni giorno sui territori, ma anche il contributo dei cittadini, chiamati ad operare quella trasformazione culturale in grado di togliere alla mafia il terreno fertile per svilupparsi e proliferare.
In questa battaglia culturale – ha concluso Pierini – risuona forte come un grande esempio l’impegno di Falcone, il cui ricordo deve aiutarci al fine di essere oggi parte di questa lotta senza quartiere.
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Durante l’evento è stato proiettato un video messaggio trasmesso dalla prof.ssa Maria Falcone, presidente della Fondazione Falcone, che ha voluto rivolgere il suo saluto ai presenti.
Nel corso dell’incontro, inoltre, c’è stato un collegamento in diretta con Palermo per seguire, insieme agli studenti, l’inaugurazione del “Museo del Presente di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino”.