La giunta comunale ha approvato, nella seduta del 29 settembre, la preconsiliare “Progetto di fusione per incorporazione di Umbria Digitale Scarl in Umbria Salute e Servizi Scarl” su iniziativa dell’assessorato alla Perugia digitale e smart city. E’ prevista la decorrenza della fusione dal 1° gennaio 2022 con il cambiamento della ragione sociale di Umbria Salute in PuntoZero Scarl e l’adozione di un nuovo statuto. Con questa operazione senza oneri a carico del bilancio, il Comune di Perugia acquisirà una quota di partecipazione di 189.582,47 euro, pari al 4,7% del capitale sociale di fissato in 4 milioni.
Il Comune di Perugia è socio della società Umbria Digitale Scarl al 5,09% del totale, pari a una quota di partecipazione di 203.457,79 euro.
E’ stato predisposto un progetto di fusione per incorporazione della società Umbria Digitale nella società Umbria Salute e Servizi in quanto è in atto, nella Regione Umbria, un processo di semplificazione del quadro delle società partecipate dalle pubbliche amministrazioni e di razionalizzazione dei soggetti che operano nel medesimo perimetro di attività, come nel caso delle due suddette società consortili, per evitare sovrapposizioni di funzioni e obiettivi.
La Regione Umbria con legge n. 13/2021 ha disciplinato la fusione tra le due società consortili attribuendo la nuova denominazione alla società incorporante “PuntoZero Scarl”, a totale capitale pubblico sottoscritto integralmente dalla Regione Umbria, dalle aziende sanitarie regionali e dalle altre amministrazioni pubbliche operanti sul territorio regionale secondo il modello in house providing di cui all’articolo 16 del decreto legislativo n. 175/2016 ( Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica).
Sempre in base alla legge regionale, PuntoZero Scarl è “ente strategico regionale volto al raggiungimento delle finalità istituzionali degli enti pubblici soci mediante l’organizzazione e la struttura condivisa a supporto e coordinamento stabile delle attività degli stessi singolarmente e nel loro insieme”. La nuova società eroga servizi di interesse generale quali “sviluppo e gestione del data center regionale e della rete pubblica regionale di cui all’articolo 6 della legge regionale 23 dicembre 2013, n. 31 (Norme in materia di infrastrutture per le telecomunicazioni)” e “progettazione, direzione, integrazione e conduzione di sistemi e flussi informativi a valenza regionale e nazionale”. In tale ottica la società risultante dalla fusione garantirà ai soci assoluta continuità nello svolgimento delle attività di competenza di Umbria Digitale Scarl implementando la centrale regionale degli acquisti anche per beni e servizi ICT e rendendola quindi attiva non solo per le aziende sanitarie, ma anche per tutti gli enti soci. Inoltre a partire dal 2022 non sarà più a carico dei soci il contributo annuale di 14.528,40 euro quale quota fondo consortile di Umbria Digitale Scarl.
PuntoZero Scarl perseguirà finalità istituzionali previste dal Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica e il mantenimento della partecipazione del Comune di Perugia nella società in house risultante dalla fusione è stato ritenuto “compatibile con i principi di efficienza, efficacia ed economicità”.
Questi, in particolare, i motivi esplicitati nell’atto di giunta: oltre a svolgere per il Comune di Perugia il servizio relativo alla connettività internet, centralino telefonico, e oltre a essere intermediario tecnologico per l’adesione del Comune al nodo dei pagamenti pago-pa, “la società in house ha progettato il data center regionale unico, con una sede a Perugia e una sede a Terni, completo di tutti i requisiti e certificazioni richieste da Agid che potrà servire tutti gli enti della regione, tra cui il Comune di Perugia, sollevando gli stessi dalla necessità di ingenti investimenti per l’adeguamento alla nuove misure in materia di certificazione e sicurezza previste a livello nazionale ed europeo”; “ha realizzato, per conto della Regione, l’infrastruttura denominata Umbria Wi-Fi che a Perugia garantisce connettività gratuita nei luoghi pubblici (indoor e outdoor) con oltre 150 hot spot” e “si è dotata di un sistema di gestione della citata rete con operatori e apparecchiature dedicate”; infine, “i beni e servizi forniti dalla società in house garantiscono un buon livello di funzionalità e un’economia notevole, anche in considerazione del fatto che non sono soggetti a Iva, data la natura giuridica della società in house”.