“L’edizione 2025 di Umbria Libri ha lasciato dietro di sé più domande che entusiasmo”

Nota di Perugia Civica

date
01 novembre 2025
- Redazione
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“Le critiche di cittadini, operatori culturali e dell’ex sindaco Romizi – commentano in una nota i consiglieri di Perugia Civica Nilo Arcudi e Chiara Calzoni – non possono essere liquidate come semplici polemiche: segnalano un disagio reale, quello di una manifestazione che sembra essersi allontanata dal suo spirito originario – quello di un evento capace di unire, di coinvolgere, di far incontrare le persone intorno ai libri e alle idee.

Una deriva “promozionale digitale” non può sostituire il rapporto vivo con il territorio.

La cultura non vive di like o visualizzazioni, ma di incontri, di dialogo e di quella curiosità che genera appartenenza.

In una città come Perugia, che della cultura ha fatto da sempre una bandiera identitaria, vedere un evento così importante percepito come distante, frammentato e autoreferenziale è un campanello d’allarme che non può essere ignorato.

Come Perugia Civica crediamo che la promozione della lettura e dell’editoria umbra debba tornare ad essere un processo condiviso, capace di valorizzare le librerie, le scuole, le redazioni locali, gli autori del territorio e tutti quei cittadini che, pur non vivendo sui social, continuano a rappresentare il cuore pulsante della nostra comunità.

Per questo chiediamo che la Regione, il Comune e gli enti organizzatori aprano un tavolo di confronto permanente con i soggetti culturali del territorio, per costruire insieme un modello più trasparente e partecipato.

A tal fine, presenteremo in Consiglio comunale un apposito Ordine del Giorno volto a promuovere la creazione di questo tavolo, affinché la voce di chi fa cultura ogni giorno possa finalmente essere ascoltata e valorizzata.

Serve tornare a un’idea di evento che metta davvero al centro le persone — chi legge, chi scrive, chi ogni giorno tiene viva la cultura nei quartieri, nelle librerie, nelle scuole.

Solo così UmbriaLibri potrà tornare ad essere ciò che era: un momento di comunità, di incontro e di crescita collettiva”.

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