Nel corso della seduta di mercoledì 3 dicembre della II commissione consiliare Bilancio sono stati illustrati due atti.
Si tratta della nota di aggiornamento del Dup e del bilancio di previsione 2026-2028, entrambe illustrate dall’assessora Alessandra Sartore.
La nota di aggiornamento del dup, propedeutica all’approvazione del bilancio di previsione, è relativa al triennio 2026-2028 per quanto attiene alla sezione operativa e relativa al quinquennio 2024-2029 per quanto attiene alla sezione strategica, ed è stata redatta secondo le indicazioni pervenute dai responsabili di tutti i servizi dell’Ente.
Occorre ricordare che con l’entrata in vigore del Piano Integrato di Attività e Organizzazione (PIAO), introdotto dall’art. 6 del D.L. 80/2021, il piano triennale del fabbisogno del personale, previsto dall’art. 6 del D.Lgs. 165/2001, è confluito nello stesso e conseguentemente non risulta più allegato al D.U.P.
Invece in base al punto 8.2 del Principio contabile applicato all. 4/2 al D.Lgs. 118/2011, la parte n. 2 della Sezione Operativa del D.U.P. include la programmazione in materia di lavori pubblici (programma triennale e aggiornamenti annuali), il programma triennale dell’acquisto di beni e servizi, la programmazione delle risorse finanziarie per tutti gli anni previsti dal DUP, da destinare ai fabbisogni di personale, determinata sulla base della spesa per il personale in servizio e di quella connessa alle facoltà assunzionali previste a legislazione vigente, tenendo conto delle esigenze di funzionalità e di ottimizzazione delle risorse per il miglior funzionamento dei servizi (il piano triennale del fabbisogno del personale sarà incluso nel P.I.A.O., piano integrato di attività e organizzazione, da approvare entro il 31 gennaio 2026 ovvero entro 30 giorni dal termine per approvare il bilancio di previsione) e la programmazione relativa al patrimonio (elenco dei beni suscettibili di valorizzazione ovvero di dismissione) e ulteriori strumenti di programmazione.
Le modifiche principali hanno riguardato: l’analisi di contesto, la normativa di riferimento del bilancio, l’aggiornamento degli interventi di agenda urbana, l’aggiornamento dei servizi pubblici, gli indirizzi alle aziende partecipate, l’aggiornamento della tabella programmazione opere pubbliche (non comprese nel programma triennale), l’aggiornamento tabella opere finanziate dal Pnrr, l’aggiornamento gestione patrimonio, la rivisitazione dell’indebitamento per il prossimo triennio (in calo).
***
In merito al bilancio di previsione 2026-2028, illustrato dall’assessora Alessandra Sartore, si rimanda al testo del comunicato stampa (con slides allegate) trasmesso in separato lancio.
Per tutta l’illustrazione dettagliata è disponibile la registrazione della seduta sul canale youtube del Comune di Perugia qui https://www.youtube.com/watch?v=3cQNL68RGQ
Dopo l’illustrazione, il primo approfondimento della manovra è stato con il vicesindaco ed assessore alla cultura Marco Pierini.
Quest’ultimo ha spiegato che il bilancio della cultura è in linea con quello degli anni precedenti; si tratta – ha detto – soprattutto di “partite di giro” visto che il Comune annualmente finanzia alcune partecipate (Teatro stabile dell’Umbria, Fondazione Umbria Jazz, Fondazione Musica Classica, Post, Aba, Conservatorio) per lo svolgimento delle rispettive attività. La maggior parte dei fondi della cultura è quindi destinato a tale ambito.
Andranno progressivamente a ridursi e poi a sparire nel prossimo triennio, invece, i contributi a due enti che sono diventati ormai statali, ossia Accademia di Belle Arti e Conservatorio Morlacchi.
L’analisi generale di ciò – evidenzia Pierini – conferma che tutte le fondazioni e società partecipate funzionano e producono un’attività culturale di rilievo e continuativa che produce benefici effetti per la città.
In merito ai contributi specifici, quello al Tsu passa da 330mila a 350mila euro, Umbria Jazz 115mila, Fondazione musica classica circa 58mila, Conservatorio circa 25mila, Aba 140mila, Post 43mila.
Nel bilancio ci sono anche voci rilevanti; rispettivamente quella relativa ai contributi in favore del concessionario dei musei cittadini e per il partenariato di gestione di San Francesco al Prato: quest’ultima è pari a 85mila, la prima 215mila.
Complessivamente i contributi erogati superano il milione di euro.
La parte residua delle risorse per la cultura viene impiegata per partite varie, come acquisto di libri, attività espositiva, ecc.
Tra le novità, già avviate nell’ultima parte del 2025, vi è l’attività del teatro Pavone, sperimentata in gestione diretta: prevede il finanziamento degli spettacoli ed il contributo alla Pavone Srl per il riscatto delle giornate riservate nell’accordo al soggetto proprietario.
Altra voce da segnalare è quella delle prestazioni, ossia l’attività culturale direttamente organizzata dal Comune (10 agosto, concerti dedicati ai Santi Patroni, ecc.)
Immutata la sezione dedicata alle biblioteche: qui la maggior parte delle risorse (oltre 500mila euro) è destinata alla cooperativa che contribuisce a garantire l’apertura delle strutture comunali; mentre il residuo riguarda l’acquisto di volumi.
Il vicesindaco ha concluso dicendo che i fondi dedicati alle attività delle biblioteche sono al momento pari a zero, perché per ragioni di prudenza si è deciso di aspettare l’approvazione del consuntivo onde procedere poi tramite assestamento (come accaduto l’anno scorso) ad immettere risorse per tali voci nella seconda metà dell’anno.
Il consigliere Leonardo Varasano (Progetto Perugia) ha confermato che il bilancio della cultura è da sempre molto ingessato, con scarsa capacità di manovra.
Ha quindi formulato alcune domande: se sia previsto qualcosa per la Tref nell’ottica del percorso col Consiglio d’Europa; se le risorse messe per l’editoria sono esclusivamente per i quaderni di palazzo della Penna e se questi andranno a sostituire quelli dell’Augusta.
Qualche perplessità è stata espressa da Varasano per il riscatto delle giornate dalla Pavone Srl, pur trattandosi di una scelta politica legittima.
Infine Varasano ha rimarcato che tra le risorse destinata all’attività dell’assessorato delle opere pubbliche/infrastrutture vi è la seconda parte del cammino delle mura etrusche: ha quindi chiesto a Pierini se stia dialogando con Zuccherini su questa partita trattandosi di un bene culturale di pregio.
Il vicesindaco Pierini, rispondendo a Varasano, ha spiegato che per la Tref il Comune di Perugia ha nel bilancio della cultura la sola quota associativa, mentre tutto il resto dell’attività verrà seguito dall’assessorato al turismo viste le finalità del progetto.
In merito all’editoria, ha spiegato che tutte le pubblicazioni sono inserite nel capitolo delle mostre; ciò riguarda i volumi della Deputazione di storia patria ecc. per sostenere la ricerca locale. Infine ha confermato che sulle mura etrusche i due assessorati stanno lavorando insieme; a tal proposito ha annunciato che saranno oggetto di un progetto sostanzioso nei prossimi anni.
Prossima settimana ulteriore passaggio in commissione delle due delibere con altri approfondimenti.




