Sensibile alle difficoltà che, anche a causa della perdurante e grave crisi economica degli ultimi anni, cittadini e imprese si trovano a dover affrontare, l’amministrazione comunale ha ritenuto di introdurre nei propri regolamenti delle entrate (tributarie ed ordinarie) la possibilità per il Comune stesso di aderire agli accordi di ristrutturazione dei debiti disciplinati dal Codice della crisi di impresa (Art. 57 e ss. del D. Lgs. n. 14/2019) e dalla Legge Fallimentare (Art. 182 bis del Regio Decreto n. 267 del 16 marzo 1942.
Si tratta di uno strumento flessibile, pensato per favorire il risanamento dell’impresa che si trovi in stato di crisi, permettendole di ridurre l’esposizione debitoria e, quindi, tentare un percorso verso il pieno recupero della continuità aziendale, in questo modo contribuendo alla tutela del settore imprenditoriale e dei livelli occupazionali.
“La possibilità per il Comune di aderire a tale tipologia di accordi è stata confermata anche da uno specifico parere della Sezione regionale di controllo per l’Umbria della Corte dei Conti, in risposta a un quesito formulato dall’ente stesso – ha spiegato l’assessore al bilancio Cristina Bertinelli -. Vi è tuttavia una condizione perché ciò sia fattibile, ovvero che “l’eventuale accordo con il debitore…corrisponda a una attività della Pubblica Amministrazione vincolata all’interesse pubblico e che trovi espressione nella convenienza dell’accordo, rispetto all’alternativa liquidatoria o a altre possibili soluzioni”.