“La riapertura della Galleria Nazionale dell’Umbria, parte integrante del nostro Palazzo dei Priori, è motivo di grande soddisfazione e orgoglio per la restituzione alla città di uno scrigno di opere d’arte fra i più preziosi in Italia”. E’ quanto ha dichiarato il sindaco di Perugia, Andrea Romizi, in occasione della presentazione che si è svolta oggi, 30 giugno, nella sala dei Notari di Palazzo dei Priori, e che ha visto protagonisti anche il direttore della Galleria, Marco Pierini, e il professore Massimo Osanna, direttore generale Musei.
I lavori, durati un anno, hanno portato a un nuovo allestimento, a nuovi spazi espositivi e a nuove metodologie di fruizione. Tra gli aspetti illustrati, le due sale interamente dedicate a Perugino, del quale il museo conserva il maggior numero di opere al mondo, e l’inaugurazione della sezione riservata all’arte contemporanea, con lavori di maestri umbri come Gerardo Dottori e Alberto Burri.
“La ristrutturazione, a partire dal nuovo allestimento, ha richiamato un cantiere rinascimentale, interessando vari ambiti del palazzo comunale, come la ex Sala del Grifo e del Leone che ospiterà la biblioteca della Galleria – ha affermato il sindaco Romizi -. Da oggi riparte con significativo slancio l’offerta culturale della città e della regione per un turismo sempre più consapevole, alla ricerca di giacimenti e complessi culturali di rilievo. Il merito va al Ministero della cultura, che ha stanziato finanziamenti cospicui, ma, soprattutto, al direttore Pierini per la determinazione dimostrata nel restituirci Palazzo dei Priori nella sua veste originale e una Galleria resa pari ai più grandi musei internazionali. Ringrazio in modo particolare anche il professore Osanna, che ha vissuto qui a lungo, conservando con la nostra città un saldo legame”. Per Romizi “Palazzo dei Priori è il riflesso del proficuo livello di collaborazione raggiunto tra istituzioni”.
“Questa riapertura – ha continuato – ha la caratteristica della straordinarietà. I lavori si fanno con una prospettiva lunga e per farli durare, preceduti da studi e approfondimenti di livello. E questi lavori ci hanno restituito uno spazio all’avanguardia, caratterizzato anche da importanti apparati digitali che accrescono la possibilità di godere delle opere fin nei minimi dettagli”.
Poi ha fatto riferimento a una delle novità più significative: l’apertura di una biblioteca di Storia dell’arte, ricca di quasi 30mila volumi, allestita nella Sala del Grifo e del Leone grazie alla concessione da parte del Comune di questo prestigioso spazio, da ora in poi a disposizione di studenti e studiosi. “Questa biblioteca – ha sottolineato Romizi – si inserisce appieno nel circuito bibliotecario cittadino e per noi ha un valore importante. Così la Galleria potrà riguadagnare quella piazza IV Novembre che ha ritrovato la sua bellezza dopo la conclusione dei lavori del duomo. Saremo sempre disponibili a cedere terreno alla Gnu, perché è il giacimento più incredibile e straordinario del nostro territorio”.
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Il nuovo allestimento, firmato da Daria Ripa di Meana e Bruno Salvatici, finanziato per 5 milioni di euro dal Fondo Sviluppo e Coesione, offre al visitatore una fruizione più semplice e intuitiva, con alcuni inserti di opere recentemente acquisite o richiamate dai depositi.
La Galleria accoglie prevalentemente dipinti di soggetto sacro databili tra il XIII e il XVIII secolo, una tipologia di collezione che si presta a criteri espositivi cronologici. E’ è infatti la scansione temporale a dettare, anche nel nuovo allestimento, la disposizione delle opere, con alcune importanti novità rispetto al passato. Le arti applicate (oreficeria, medaglie, avori, tessuti) sono poste in dialogo con pittura e scultura, per rappresentare l’evoluzione dei linguaggi figurativi e l’interazione fra tecniche diverse attraverso i secoli.
Sono state inoltre create sale monografiche per raccontare la carriera dei maggiori artisti presenti nella collezione. Quelle di maggiore impatto sono le due dedicate al più importante maestro umbro, Pietro di Cristoforo Vannucci, noto come il Perugino, una al terzo piano per le opere della giovinezza e della prima maturità, l’altra, al piano inferiore, per la produzione tarda, con le prove più significative dei suoi ultimi venti anni di attività, in un allestimento di grande suggestione, che raccoglie capolavori distribuiti prima in sette diversi ambienti.
Nel 2023, in occasione del quinto centenario della sua morte, Perugino sarà celebrato attraverso una serie di attività di ricerca, formative, editoriali, espositive, nonché mediante l’organizzazione di manifestazioni culturali, che avrà il suo fulcro proprio alla Galleria Nazionale dell’Umbria.
Per la prima volta, poi, la Galleria si apre al contemporaneo. Nella parete di fondo della Cappella dei Priori, Vittorio Corsini ha reinterpretato, utilizzando la medesima tecnica di allora, le distrutte vetrate e plasmato nell’altare ligneo il nuovo fulcro sacro di Palazzo dei Priori.
La Sala 20 ospita l’intervento che Roberto Paci Dalò ha realizzato a grafite acquerellabile e inchiostro indiano Ductus. Il nuovo allestimento dedica la Sala 39 ad artisti umbri o che abbiano a lungo operato in regione quali Gerardo Dottori, Alberto Burri, Piero Dorazio, Adalberto Mecarelli che, con la loro presenza e il loro spessore culturale, hanno partecipato da protagonisti al dibattito sul contemporaneo in Italia, influenzandolo profondamente.
Completa la sala un’opera realizzata agli esordi del terzo millennio in India, Bissau Hotel à Jaipur del ternano Adalberto Mecarelli.
A integrazione della visita, il progetto multimediale sviluppato e realizzato da Magister Art fornisce approfondimenti e angolazioni inedite su una selezione del patrimonio esposto.
Molte altre sono le novità, che s’incontrano già nell’atrio di Palazzo dei Priori con il bookshop ampliato nelle dimensioni oltre che nei servizi, e con un’illuminazione che ne valorizza l’architettura.
I lavori hanno permesso la creazione di un laboratorio di restauro e un’aula didattica totalmente accessibile, dotata di arredi e materiali e di strumentazioni, anche elettroniche, per consentire lo svolgersi d’iniziative come laboratori, attività in realtà aumentata e altro. Inoltre, come detto, una delle novità più significative è l’apertura di una biblioteca di Storia dell’arte.