Il Consiglio ha approvato con 21 voti a favore (maggioranza), 8 contrari (opposizione) ed un astenuto (Mori) il Piano di delocalizzazione in località Pretola/San Marco. Approvazione variante al P.R.G., parte operativa, ai sensi dell’art. 32, comma 5 della Legge Regionale 21.01.2025 n. 1.
Nell’atto, illustrato dalla presidente della III commissione Cristiana Casaioli e dall’assessore all’urbanistica Margherita Scoccia, si evidenzia che in ragione della pericolosità idraulica del sito, il proprietario di un’area classificata dal vigente strumento urbanistico “Ppu” e “Ppra”, sita in località Pretola, ha chiesto all’Amministrazione Comunale di delocalizzare la SUC degli edifici ivi presenti e rilocalizzarla in un’area di altra proprietà (cofirmataria della istanza), ubicata in località San Marco, classificata nel vigente P.R.G. quale zona “Ppu”.
L’atto era stato adottato dal Consiglio comunale con delibera del 5 dicembre; dopo la pubblicazione dell’atto non sono pervenute osservazioni.
La variante nel dettaglio prevede:
-riclassificazione dei comparti “Ppra” e “Ppu” di Pretola in zona “Ppu”, di cui all’art.172 del T.U.N.A, con prescrizione particolare (n.19) che esclude per l’area di Pretola qualsiasi capacità edificatoria;
-riclassificazione di una porzione dell’area “Ppu” di San Marco in “Comparto edificatorio residenziale – Ce” di cui all’art. 125 del T.U.N.A, con prescrizione particolare (Ce64) che prevede, tra le altre cose: SUC massima di mq.778, altezza massima degli edifici di mq 6,50, tipologia edificatoria di tipo uni/bifamiliare:
-riclassificazione di una striscia di terreno compresa tra la Zona “B1” di San Marco e il comparto “CE 64” di nuova previsione, da “Ppu” a Fascia di igiene ambientale.
La consigliera Pd Erika Borghesi ha espresso un giudizio positivo solo per la riqualificazione dell’area di Pretola che necessitava di un riambientamento, ma non per la parte della delibera che concerne l’area di San Marco. Ha inoltre rivolto un invito all’Amministrazione di valutare l’ipotesi di riqualificare l’impianto sportivo esistente nella frazione di Pretola oggi dismesso. A tal proposito la consigliera ha chiesto lumi alla giunta in tal senso.
Per Francesco Zuccherini (pd) permangono forti dubbi sull’atto, soprattutto per ciò che concerne l’impatto sul quartiere di San Marco, mentre si concorda sulla necessità di riqualificare l’area di Pretola. Ciò, tuttavia, sarebbe dovuto avvenire come atto dovuto da parte dell’azienda proprietaria, ormai trasferitasi da tempo, senza alcun bisogno di una specifica premialità.
Alle perplessità di Borghesi e Zuccherini si è associato il capogruppo IPP Fabrizio Croce per il quale nei fatti l’atto propone una sorta di condono.
La consigliera Cristiana Casaioli (Progetto Perugia) ha accolto con favore la variante perché ha al suo interno elementi positivi: in primis la riqualificazione e rinaturalizzazione di un’area, quella di Pretola, sottoposta a rischio idraulico con cancellazione della capacità edificatoria. Vantaggioso è anche l’aver riallocato parte della cubatura a San Marco con una premialità ristretta (30%) rispetto ai termini consentiti dalla legge regionale (50%), visto che l’operazione consentirà un intervento contenuto con contestuale tutela dell’ambiente.
Rispondendo alle domande di Borghesi, l’assessore Clara Pastorelli ha riferito che il campo di Pretola è uno dei sei campi inseriti dall’Amministrazione nella rigenerazione urbana dell’asta del Tevere proprio in accordo con la comunità della frazione che richiedeva da tempo di rendere fruibile l’impianto, dismesso da tempo.
Con un intervento per 60-70mila euro verrà rimesso a posto l’impianto per poi avviare una gara per la gestione visto che ci sono molteplici richieste avanzate da diverse associazioni.
Sempre in replica l’assessore Margherita Scoccia ha spiegato che, pur essendo vero che la Tecnoasfalti è stata delocalizzata da tempo, tuttavia ciò che non era stata delocalizzata era la volumetria. L’assessore ha ricordato che è la legge regionale che consente di utilizzare le volumetrie, ma nel caso di specie ciò è avvenuto in modalità molto contenuta con ciò producendo un bilancio positivo per l’interesse pubblico.
Infine Scoccia ha spiegato che in alcun modo si può parlare di condono, richiedendo quest’ultimo istituto una normazione specifica.