Nella seduta del Consiglio comunale del 18 gennaio dedicata al question time, la consigliera Francesca Tizi (M5s) ha presentato una interrogazione per sapere in che modo si intenda intervenire per evitare che la stazione di Sant’Anna torni nel degrado e quale attività venga fatta per persuadere le persone senza fissa dimora ad usufruire delle strutture di accoglienza, sempre che tali strutture siano sufficienti ad accogliere le richieste.
La stazione di Sant’Anna – ricorda la consigliera – è stata riaperta pochi mesi fa e precisamente lo scorso 14 settembre. I lavori di ristrutturazione sono durati 5 anni per una spesa complessiva di circa 25 milioni di euro. Tuttavia, le problematiche che si presentavano anche anni fa, non sono venute meno come messo in evidenza da un articolo di cronaca locale in cui è possibile leggere le lamentele di alcuni cittadini che denunciano come, a pochi mesi dalla sua riapertura, la sala di attesa della stazione sia stabile dimora diurna di un gruppo di senzatetto, le pantegane scorrazzino tra le banchine della stazione, i monitor degli orari siano già rotti, mentre delle luci della sala d’aspetto soltanto una sia funzionante. Inoltre, sempre nel citato articolo si mette in evidenza come manchi nei pressi della stazione un posteggio per le biciclette e pochissimi siano posti auto gratuiti.
Le lamentale indicate mettono in evidenza, non solo la necessità di intervenire per rendere la stazione più accogliente tanto più oggi, dopo l’ingente investimento pubblico che in tal senso è stato fatto, ma anche l’altro importante problema dei senzatetto.
Più nello specifico, nell’articolo citato viene messo in evidenza come i senzatetto si riparino dal freddo sostando nella sala d’aspetto fino all’ora di apertura dei dormitori. Il problema si propone ogni anno perché con l’inizio dell’inverno i senzatetto cercano riparo soprattutto diurno in strutture aperte al pubblico.
L’assessore alle politiche sociali Edi Cicchi nella sua risposta ha ricordato che il Piano Nazionale per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà 2021 – 2023 è frutto dell’attività di programmazione della Rete della protezione e dell’inclusione sociale, prevista da D.Lgs. n. 147/2017.
Tale attività programmatoria si articola su tre pilastri: 1) il piano nazionale dei servizi sociali, 2) il piano di contrasto alla povertà, 3) il piano per la non autosufficienza.
Il Comune di Perugia nell’ambito degli interventi volti al contrasto della povertà ha in essere una serie di servizi e attività che vengono gestiti sia in forma diretta, attraverso gli Uffici di Cittadinanza, sia in forma esternalizzata (servizi di Pronta accoglienza sociale e di Pronto intervento Sociale). Tali servizi si esplicano, tra le altre cose anche attraverso interventi di accoglienza residenziale a breve o lungo termine. L’assessore ha tuttavia rimarcato che il principio di autodeterminazione è un elemento di fondamentale importanza, in quanto la presa in carico di una persona non prescinde dalla sua volontà. Quanto ai cosiddetti senzatetto, tra i quali va fatta distinzione tra persone regolari e irregolarmente soggiornanti, va detto che difficilmente aderiscono alle proposte avanzate dai Servizi sociali per quel che attiene alla promozione del benessere e della salute della persona.
A fronte di una scelta della persona di non aderire a specifiche progettualità, i Servizi mettono in campo una serie di interventi per assicurare comunque il soddisfacimento di bisogni essenziali (accoglienza, erogazione di pasti e vestiario, ecc.). Tutto ciò grazie anche all’intervento degli enti del terzo settore, dell’associazionismo e della rete di volontariato con i quali il Comune di Perugia ha in essere una fitta collaborazione. Cicchi ha ad esempio ricordato il Villaggio dell’Accoglienza della Caritas e gli Empori della solidarietà. Ulteriore significativa collaborazione – ha detto – è quella con i servizi della Asl, a partire dal Centro a bassa soglia fino alle Unità di Strada.
Riguardo ai servizi offerti dal Comune di Perugia per le persone senza fissa dimora, Cicchi ha citato quattro tipologie. Anzitutto il Pronto Intervento Sociale, servizio di emergenza attivo h 24 per 365 giorni all’anno a favore di persone in situazioni di grave disagio per mancanza di mezzi di sussistenza primaria e/o in situazioni di abbandono, ecc. Tale servizio – ha specificato l’assessore – soprattutto con un funzionamento h24, è presente solo in pochi comuni d’Italia. Ci sono poi la Pronta Accoglienza Minori, la Pronta Accoglienza Adulti per un massimo di 20 persone (esclusi gli adulti con problemi di dipendenza patologica o con patologie psichiatriche) e, infine, il Ristoro notturno per un massimo di 25 persone.
Cicchi, in conclusione, ha reso noto che il Comune di Perugia ha intenzione di ampliare gli orari del Ristoro notturno.