In avvio della seduta del 24 maggio la consigliera Lucia Maddoli (IPP) ha presentato una mozione urgente, a firma dei gruppi IPP, Giubilei e PD, sul tema: “rispetto del diritto internazionale per una pace giusta e duratura in Medio Oriente”.
La mozione, tuttavia, non ha ottenuto in votazione (contraria la maggioranza, favorevole l’opposizione, astenuti Cagnoli e Renda) il quorum necessario (due terzi dei componenti del Consiglio) per essere discusso in via d’urgenza e verrà quindi trasmesso alla competente commissione consiliare per seguire l’iter ordinario.
Questo il testo integrale dell’atto:
“Premesso che
nelle settimane scorse si è assistito ad una nuova terribile escalation di violenza in Palestina, con una durissima repressione da parte delle Forze Armate israeliane ai danni della popolazione palestinese di Gaza, che ha provocato tantissimi morti tra i civili, 243 quelli accertati, di cui 66 bambini e molte donne e anziani, e più di mille feriti;
a seguito degli intensi bombardamenti delle forze israeliane, la popolazione civile di Gaza ,che già era alle prese con le difficoltè del Covid, versa in condizioni umanitarie gravissime, con circa 44 mila sfollati nel nord di Gaza (le loro case sono state distrutte), elettricità al minimo, con carenza di generi alimentari, situazione critica negli ospedali dove mancano mediciali e attrezzature e con gravissimi danni e distruzioni anche a molti altre strutture importante socio-sanitarie danneggiate(scuole, centri sanitari di prima accoglienza, uffici governativi, incluso il ministero della Salute, il media center che ospitava tra gli altri gli uffici di Al Jazeera e The Associated Press);
L’uso indiscriminato delle armi e le uccisioni di civili indifesi sono crimini contro l’umanità, atti da condannare con fermezza e determinazione (con riferimento ai bombardamenti israeliani a Gaza, ma anche al lancio di razzi operato da Hamas che ha provocato la morte di 9 cittadini israeliani e 3 stranieri);
Per costruire vera pace e sicurezza per entrambi i popoli in quella terra martoriata occorre rimuovere alla radice le ingiustizie alla base del conflitto israelo-palestinese, che inevitabilmente alimentano posizioni estremiste e violente, a partire dalla applicazione delle numerose risoluzioni delle Nazioni Unite sulla questione (in particolare la risoluzioni 242 e 338) e dal riconoscimento del diritto del popolo palestinese ad un proprio stato e al pieno godimento dei diritti umani;
Considerato che:
la miccia che ha portato a questa nuova escalation di violenza ha radice negli ennesimi espropri da parte di Israele di case palestinesi nel quartiere arabo di Sheikh Jarrah a Gerusalemme est, case in cui abitavano numerose famiglie palestinesi fin dal 1956 ( fatti denunciati e condannati più volte dall’ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite, in ultimo lo scorso 7 maggio proprio con riferimento ai fatti di Sheikh Jarrah), nelle violenze sproporzionate usate dalla polizia israeliana contro i palestinesi radunati sulla spianata delle moschee per la festa della fine del Ramadan, e negli impedimenti creati dalle autorità israeliane ai cittadini palestinesi di Gerusalemme al fine di ostacolare la loro partecipazione alle elezioni politiche palestinesi (poi rimandate);
il proliferare delle colonie israeliane in Cisgiordania – illegali secondo il diritto internazionale , come più volte denunciato dalle Nazioni Unite – sta stringendo sempre più i palestinesi in una morsa opprimente che non permette loro di vivere e muoversi liberamente e di godere dei proprio diritti di cittadinanza;
IL CONSIGLIO COMUNALE DI PERUGIA:
Esprime rammarico e dolore per le tante vittime tra la popolazione civile, di cui molti bambini, donne e persone anziane, causate da questa nuova ondata di violenza e guerra;
E chiede al governo italiano di:
-assicurarsi che Israele faciliti le operazioni di soccorso e assistenza umanitaria nella striscia di Gaza garantendo l’apertura dei varchi per il passaggio dei mezzi e persone di soccorso;
-di farsi promotore in sede ONU e di Unione Europea di una determinata azione diplomatica di pace basata sul rispetto del diritto internazionale, chiedendo in particolare di: fermare l’espropriazione e la demolizione delle case a Gerusalemme Est e gli insediamenti illegali in Cisgiordania; rimuovere gli ostacoli che impediscono le elezioni libere e regolari in Cisgiordania, Gerusalemme Est e nella Striscia di Gaza, assistendo l’Autorità Nazionale Palestinese per l’organizzazione e la realizzazione delle elezioni elettorali anche con l’invio osservatori internazionali per monitorare il processo elettorale;
-di agire in sede ONU per un immediato riconoscimento dello Stato di Palestina come membro a pieno titolo delle Nazioni Unite, per permettere ai due Stati di negoziare direttamente in condizioni di pari autorevolezza, legittimità e piena sovranità.
Il Consiglio si impegna ad inoltrare il presente atto alle seguenti autorità:
al Presidente della Repubblica;
al Presidente della Camera dei deputati;
al Presidente del Senato;
al Presidente del Consiglio dei ministri;
ai Capigruppo parlamentari di Camera e Senato”.