Il Consiglio comunale, nella seduta dell’8 novembre, ha approvato con 12 voti favorevoli (opposizione) e 18 astenuti (maggioranza), l’ordine del giorno presentato dai gruppi consiliari Partito Democratico, Idee Persone Perugia, Rete Civica Giubilei, avente ad oggetto: “Piano di ripavimentazione di piazze e vie principali del centro storico”.
Come spiegato dal consigliere Francesco Zuccherini (Pd), il centro storico dal punto di vista architettonico è composto da edifici e manufatti di diverse epoche storiche; vie e piazze della città rappresentano uno spaccato storico dell’urbanizzazione cittadina e i piani di calpestio sono principalmente composti da pietra serena, porfido e arenaria. Proprio “alcune vie e piazze necessitano di interventi di ripavimentazione urgenti tali da conservarne la qualità architettonica, ma anche la fruibilità da parte di tutte le persone a prescindere dalla loro capacità motoria”, ha detto il consigliere con riferimento ad anziani, disabili, bambini e genitori con passeggini. “In alcuni casi – ha continuato – le pavimentazioni danneggiate sono state rimosse e sostituite con la stesura provvisoria di catrame depauperando le peculiarità artistiche e architettoniche di vie e piazze”.
Secondo l’odg, gli interventi di ripavimentazione di vie e piazze del centro con materiali di pregio sono da considerarsi come manutenzione straordinaria e a tal fine sono disponibili specifici fondi europei; interventi del genere, inoltre, potrebbero essere utili anche per una verifica dei sottoservizi, come condotte idriche e fognarie, reti elettriche, telefoniche e del gas per prevenire rotture o incidenti. Siccome Perugia vuole essere città turistica, “ma sta offrendo un pessimo biglietto da visita in molte parti dell’acropoli, basti guardare la pavimentazione di corso Vannucci e piazza IV Novembre”, l’atto mira a impegnare il sindaco e la giunta ad attivare tutte le forme di finanziamento utili a programmare interventi di manutenzione straordinaria e ripavimentazione delle principali vie e piazze del centro tramite un apposito piano. In particolare, si chiede di programmare una nuova pavimentazione di corso Vannucci e piazza IV Novembre sfruttando fondi europei.
“L’odg – ha ribadito Zuccherini – vuole essere un atto di indirizzo e indica uno sbocco: quello della valorizzazione del corso principale, delle altre vie e piazze. Per questo si chiede una programmazione seria”.
Ad aprire la discussione è stato Gino Puletti (Progetto Perugia): “Si parla di programmazione. Giustamente, per fare i lavori in maniera organica, puntuale e con cognizione di causa sulle priorità, va fatta. E, in effetti, questa programmazione c’è: il piano strade ne prevede una ben precisa. Andiamo poi a vedere i dati. Dal 2009 al 2014 l’amministrazione comunale ha investito nell’intero arco della legislatura 2 milioni di euro circa, con una media di circa 400mila euro l’anno; dal 2014 in poi, si è passati a 1,2-1,3 milioni l’anno, triplicando la media; dal 2019-20 sono stati investiti 2 milioni e nel 2021-2022 sono in programma 4,5 milioni. Ciò significa che si è iniziato a fare una programmazione seria e importante. Certo, le strade sono un problema per tanti Comuni, specie in città come Perugia, dove rappresentano una rete molto estesa e difficile da mantenere in efficienza totale in maniera continuativa. A titolo esemplificativo, visto che si è parlato del centro storico, del salotto della città, nel 2021 si sono fatti interventi in via Piaggia Colombata, via Appia, via Cupa, via Sperandio, via Fiorenzo di Lorenzo, piazzale Università, via Bonazzi. Interventi previsti entro l’anno, alcuni in corso di esecuzione, riguardano via Fuori le mura, via Imbriani, via Bonaccia, via Brugnoli, via del Cavallacio, Monteluce, via Cialdini”. Il consigliere ha indicato anche ulteriori interventi fatti nel 2021 nelle frazioni e altri appaltati e progettati.
“Quanto a Corso Vannucci e piazza IV Novembre – ha proseguito Puletti – iniziano a essere evidenti i primi segni di usura. Secondo i tecnici, non c’è ancora necessità di un rifacimento completo. C’è un monitoraggio e si fanno interventi puntuali di manutenzione. Tra qualche anno andrà certo programmato l’intero rifacimento; sarà auspicabile, allora, che il piano strade concentri i propri investimenti proprio sul salotto di Perugia. Per quello che riguarda le manutenzioni, i cosiddetti rattoppi fatti con materiali definiti ‘non consoni’ rispetto alla pietra delle pavimentazioni, va detto che essi devono ripristinare in maniera immediata la funzionalità dei percorsi in attesa delle dovute progettazioni ad hoc e delle autorizzazioni della Soprintendenza. Si tratta di materiali provvisori, insomma, per garantire la funzionalità. La pietra utilizzata negli anni Settanta, poi, non è risultata tra le migliori per pavimentare il centro, viste le caratteristiche dei nostri climi. Si studierà l’utilizzo di altre pietre capaci di sopportare anche i carichi di un percorso di automezzi. In conclusione, questa amministrazione non è distratta. Tutt’altro. Dal 2014 in poi si è avuto un netto cambio di tendenza sull’attenzione alla manutenzione e, soprattutto, alla programmazione degli interventi stradali. Ma non vogliamo bocciare l’odg e ci asterremo. Non vogliamo disconoscere che ci debba essere attenzione alla continuità degli interventi”.
Secondo Giuliano Giubilei (Gruppo Giubilei), “è sbagliato, visto ciò che si propone con l’odg, fare un elenco notarile degli interventi iniziati nel giugno 2014. Mi pare riduttivo. È di fronte agli occhi di tutti che Perugia in questi anni stia vivendo un certo declino, per mille motivi, non dico solo per errori dell’amministrazione, ma anche per errori del passato e per la situazione nazionale. Lo spirito del nostro odg, però, è di stimolare tutti, sia chi ha la responsabilità dell’amministrazione sia l’opposizione, a fare proposte per ridare smalto a una città che oggettivamente lo ha perso. Si dovrebbe cogliere questo spirito positivo di un odg che ha obiettivo di rilanciare Perugia. Un investimento sul centro storico, in questo momento, è più importante di interventi in altre zone. Il centro è davvero la vetrina della città. Perugia può rinascere se il suo centro storico può rivivere. Il notevole flusso turistico registrato di recente non va disperso. I commercianti, ad esempio, sentono moltissimo la mancanza di eventi che attirino persone. Proviamo a pensare a interventi di respiro come Umbria Jazz, proviamo a pensare in grande. Su questo dobbiamo lavorare tutti”. Giubilei ha invitato a “un ripensamento del decoro urbano” e ha sollevato il tema dei “grandi vuoti urbani senza destinazione, come Turreno, mercato coperto, Lilli, ex carcere, distretto militare”. Quindi Giubilei ha concluso: “Inviterei i colleghi della maggioranza, se davvero credono sia importante un rilancio di Perugia, a capire se in fondo a corso Vannucci, nel palazzo della Regione, la pensino alla stessa maniera. Così come Perugia rinasce se il centro storico rinasce, penso che l’Umbria risorgerà se il capoluogo ritorna grande. Ho l’impressione che in Regione ci sia, non voglio dire chi lavora contro Perugia, ma chi preferisce un’idea pluriurbana e, in qualche modo, non fa il bene del capoluogo, che invece deve essere il centro su cui indirizzare investimenti. La Regione dovrebbe tenere in maggior conto le esigenze di Perugia e ripensare alcune scelte che, secondo me, vanno in una direzione diversa”.
Fabrizio Croce (Idee persone Perugia) ha precisato: “L’intento di questo atto non era di critica a quanto si sta facendo. Vediamo tutti il lavoro svolto quotidianamente, spesso però emergenziale, anche se c’è una programmazione. Il tema della ripavimentazione del centro storico è legato anche all’accoglienza, al turismo, al decoro urbano. Lo stato della pavimentazione di corso Vannucci e di piazza IV Novembre non è ancora a livello di pericolosità, ma dovrebbe rappresentare un fiore all’occhiello della città, visto che parliamo del punto maggiormente battuto dai percorsi turistici. L’intento dell’odg era stimolare la ricerca di risorse per affrontare un tipo di opera che non può essere messa allo stesso livello del piano strade, che riguarda un po’ la quotidianità. Un’opera che impone una riflessione, perché forse il tipo di pavimentazione scelto negli anni Settanta non è più compatibile con le scelte strategiche della città. Se non vogliamo ripensare la mobilità intorno a corso Vannucci, allora dobbiamo dotare il piano stradale del corso di un manto diverso dalla pietra attuale perché c’è traffico veicolare, tra l’altro di mezzi pesanti, non compatibile con pietra serena”. Altra riflessione lanciata da Croce: “Se siamo quotidianamente a parlare di strade in forma emergenziale, vuol dire che non siamo riusciti a far passare nei nostri cittadini l’idea che possa esistere altro rispetto all’autoveicolo. Se e quando entrerà a regime il Piano urbano della mobilità sostenibile, facciamo una riflessione: evidentemente, l’attuale organizzazione e pianificazione dei trasporti pubblici non va incontro alle reali esigenze o non è in grado di convincerli a rinunciare all’automobile”.
Ha poi preso la parola Cristiana Casaioli (Progetto Perugia): “Parlerei di riqualificazione della città, e non solo del centro storico. Esiste un piano strade da vari anni, cosa mai fatta prima. Abbiamo messo svariati milioni sulla riqualificazione stradale. È importante tenere conto della pianificazione che è stata fatta in base a un criterio tecnico. Per avere strade sufficientemente manutenute negli ultimi 30 anni, del resto, qualsiasi amministrazione avrebbe dovuto mettere 3,5 milioni all’anno. Negli ultimi sette anni quindi si è avuta una riqualificazione progressiva, programmata secondo una precisa visione. Quanto a corso Vannucci, 30 anni fa probabilmente non è stata fatta la scelta più consona in relazione all’utilizzo di un certo tipo di pietra. Da allora fino adesso, infatti, l’approvvigionamento di merci per gli esercizi commerciali si fa attraverso l’automobile. Un’altra visione è scritta nel Pums, che propone un piano di logistica in ambito urbano, con l’utilizzo di piccoli mezzi elettrici. Anche in questo c’è una visione. C’è eccome, come per i grandi contenitori. Ma i tempi di attuazione non possono essere da bacchetta magica, per nessuna amministrazione. Servono tempo e atti amministrativi. E proprio perché esiste una visione, anziché dire di no a questo ordine del giorno, vogliamo che esso sia all’attenzione dell’amministrazione. Infine, il tema degli eventi: sono uno degli elementi importanti. Ma mi resta difficile comprendere come si possa dire che prima del Covid non sono stati fatti”.
Ha chiuso il dibattito Roberta Ricci (Lega): “Sul discorso qualità volevo tranquillizzare il consigliere Giubilei che ha sollevato questioni importanti, come la congruità della pavimentazione. Ricordo che c’è una commissione per la qualità architettonica e del paesaggio, esterna al Consiglio. Ne abbiamo votato i membri, anche il consigliere Giubilei. Gli strumenti quindi ci sono”.