E’ stato approvato con 22 voti a favore l’Ordine del giorno presentato dal consigliere Francesco Zuccherini del gruppo consiliare Partito democratico: “Rilancio e sviluppo della zona di Via della Pallotta”;
Nell’atto, dopo aver ripercorso le tappe salienti che hanno contraddistinto lo sviluppo del quartiere, Zuccherini segnala che da molti anni purtroppo questa zona vive un lento e inesorabile decadimento a causa della criminalità, dello stato di incuria di alcuni spazi pubblici, tra cui ad esempio le ex segreterie studenti. Precaria, secondo il proponente è la situazione delle aree verdi: queste risultano in completo abbandono e vengono utilizzate, anche dagli enti che si occupano del verde pubblico, come deposito per le piante inutilizzate e per materiali dismessi. L’esempio principale è quello dei giardini Silvio Pellico.
Anche le strade – continua l’odg – i marciapiedi e le caditoie di Via Ariosto, Via Boccaccio, Via Tasso, Via Corazzini, Via Alfieri e Via Pellico versano in condizioni di degrado e necessitano di un intervento urgente da parte del Comune per la messa in sicurezza e la salvaguardia del territorio.
In questa zona sottostante, infine, sorgono due importanti aree verdi, i Giardini Giovanni Boccaccio e il Parco Pietro Aretino, entrambi bisognosi di un intervento per la loro salvaguardia.
Alla luce di ciò nel dispositivo il consigliere Zuccherini chiede di impegnare l’Amministrazione: a considerare nell’ambito dei progetti di riqualificazione previsti per le aree urbane degradate anche i parchi e l’area di Via della Pallotta, intervenendo sulle principali criticità riscontrate nella zona, in particolare:
– Riqualificazione delle strade e dei marciapiedi e pulizia delle caditoie;
– Riqualificazione e valorizzazione dei giardini Silvio Pellico, dei giardini Giovanni Boccaccio, intervenendo sulla sistemazione delle piantagioni, delle strutture esistenti (panchine, scale ecc..), dell’illuminazione e, in particolare per i Giardini Silvio Pellico, dell’area circostante, rimuovendo i depositi di piantagioni e strutture in cemento attualmente presenti nell’area;
– Individuazione di progetti specifici per il rilancio di una zona che ormai risulta particolarmente degradata;
Aprire una interlocuzione con l’Università degli Studi di Perugia al fine di trovare un percorso comune per il rilancio e la valorizzazione della zona del dipartimento di Scienze Motorie e del parcheggio antistante, al fine di riqualificare l’area dall’evidente degrado in cui attualmente verte;
– Riqualificazione e rilancio del giardino del Parco Aretino, sfruttando anche i fondi recentemente stanziati per la riqualificazione della Bocciofila, ripristinando lo spazio pubblico come originariamente pensato, fruibile dalla cittadinanza e dai residenti delle vie limitrofe;
– Realizzazione di un regolamento di utilizzo del parco Aretino, come oltretutto è già stato fatto in altre aree della città, al fine di far vivere l’area verde pienamente da tutta la cittadinanza e in maniera sostenibile e integrata con il territorio e i residenti;
– Ripensare la viabilità di Via della Pallotta, in particolare dell’incrocio semaforico con Via dei Filosofi, al fine di rendere più fluido il traffico e vivibile il quartiere.
Gino Puletti (Progetto Perugia) ha spiegato che si tratta di un odg complesso che prevede una serie sistematica di interventi che propongono risposte differenziate rispetto alle tematiche illustrate. Come detto in commissione si tratta di problematiche che riguardano anche altre zone degradate della città. Per questo in commissione è stato proposto ed accolto un emendamento che ha previsto all’inizio del dispositivo l’inserimento del riferimento al quadro generale (“a considerare nell’ambito dei progetti di riqualificazione previsti per le aree urbane degradate”).
Marko Hromis ha colto l’occasione del dibattito per suscitare una riflessione che coinvolga tutte le aree in sofferenza della città. A tal proposito sarebbe utile immaginare strumenti ulteriori (una piattaforma con mappatura periodica geolocalizzata delle zone) che consentano di mettere realmente a contatto i cittadini con l’Amministrazione verificando nel contempo lo stato di avanzamento delle opere.
Secondo Fabrizio Croce (IPP) alla luce di potenziali contrasti che si ingenerano sui territori tra tradizioni diverse, sarebbe utile riattivare la consulta delle comunità straniere al fine di attivare un confronto costante con tali realtà.