Articolo a cura della capogruppo M5S Francesca Tizi
Riceviamo e pubblichiamo:
“Oggi si è scritta una brutta pagina per i residenti del centro storico di Perugia – esordisce Francesca Tizi, presidentessa del Gruppo consiliare M5S – una pagina che farà molto scontento, perché a fronte della dichiarata carenza di personale delegato al controllo nonché di una strategia di fondo per il futuro rafforzamento della vigilanza notturna, il Consiglio comunale ha votato (con il mio solo voto contrario e l’astensione di Italia Viva) il superamento del piano economico commerciale e, dunque, la riapertura di discoteche e locali di pubblico spettacolo nel centro storico della nostra città.
La qualità della vita dei residenti l’acropoli in mancanza di strumenti compensativi, di garanzie e di equilibri peggiorerà notevolmente, continua Tizi, la quale ricorda come nell’audizione in Commissione III anche il rappresentante dei residenti del centro storico abbia chiesto delle garanzie come contromisura all’apertura di discoteche nel perimetro della città antica.
Sia chiaro – continua la Consigliera del M5S – nessuno è contrario a prescindere all’apertura di discoteche nel centro della città. Siamo anche tutti dell’idea che una città è bella quando è viva anche di notte perché maggiormente attrattiva per i turisti e per gli studenti. Ma il vero problema, quello che si è voluto per il momento accantonare, è relativo alla compatibilità tra residenzialità e movida notturna, in assenza – lo ribadisco – di garanzie, equilibri e compensazioni che oggi tanto la Giunta che gli organi tecnici non sono in grado di impegnarsi a garantire.
Viviamo in uno Stato civile in cui ci sono le leggi che indicano ai consociati i comportamenti da tenere e ci sono anche sanzioni – specifica la consigliera – ma è sotto gli occhi di tutti quali sono i tempi per far emergere le violazioni. Chi oggi ha votato l’atto non può neanche lontanamente immaginare quanto tempo ci voglia per risolvere il problema della quiete notturna e che cosa significhi nel frattempo dormire in un palazzo del centro, magari sito in uno stretto vicolo, nei pressi di un locale che fa pubblico spettacolo, che cosa significhi rimanere, a causa dei rumori amplificati della struttura della città, svegli notti intere e il giorno dopo andare a lavoro, quale sia la frustrazione e la rabbia che si provi nell’attendere una pattuglia che non arriverà o che arriverà troppo tardi o che arriverà, ma non potrà comunque risolvere il problema.
Ho cercato garanzie e rassicurazioni – conclude Tizi – per esprimere un voto favorevole su questo atto, ma non le ho trovate. Quello che ho trovato è invece una scarsa considerazione della situazione dei residenti dell’acropoli ed io in tutta onestà, se non sarà rivisto l’organico della polizia locale e la considerazione delle problematiche legate alla vita di chi abita nel cento storico, non posso avallare un cambiamento così radicale del piano economico e commerciale del nostro centro storico”.