Il Consiglio, con 11 voti contrari, 8 favorevoli e 5 astenuti, ha respinto l’odg presentato da tre gruppi di opposizione sull’attuazione del progetto di reddito alimentare. L’atto tratta del contrasto allo spreco alimentare, tema affrontato sul piano legislativo sia a livello nazionale (legge n. 166/2016) sia a livello regionale (legge Regione Umbria n. 16/2017, “Interventi regionali per la promozione delle attività di donazione e distribuzione a fini di solidarietà sociale di prodotti alimentari, non alimentari e farmaceutici”).
Secondo il Banco Alimentare – riporta l’atto – sono nove milioni gli italiani in povertà di cui cinque in povertà assoluta. Ciò significa che il 10% della popolazione italiana non riesce ad alimentarsi in maniera equilibrata e regolare. Allo stesso tempo, la sola filiera della distribuzione alimentare spreca ogni anno 230mila tonnellate di generi alimentari. I prodotti recuperati e distribuiti dal terzo settore rappresentano una percentuale compresa tra il 4 e l’8% del totale. Il recupero delle eccedenze alimentari – che trasformandosi in rifiuti rappresentano anche un danno ambientale – non è un processo interamente gestibile da una rete di associazioni e fondazioni. Il Comune, secondo i proponenti, ha la disponibilità di importanti capitoli di spesa legati all’ambito delle politiche sociali e, in quanto ente di prossimità al cittadino per eccellenza, dovrebbe farsi portavoce di certe istanze.
Il “Reddito alimentare” è un progetto nazionale che prevede lo sviluppo di un rapporto di collaborazione tra istituzioni, privati e terzo settore per la preparazione di pacchi alimentari attraverso il recupero del cibo che rischia di essere sprecato dalla distribuzione e la loro successiva erogazione ai cittadini indigenti. Il compito dello Stato è quello di individuare la platea di beneficiari, far mettere a disposizione spazi utilizzabili nei quartieri e costruire un’infrastruttura digitale adeguata per la gestione del processo di ritiro/distribuzione dei pacchi stessi.
Visto che nel corso degli ultimi anni gli enti locali hanno svolto un ruolo di attuazione di molte misure di sostegno economico di carattere nazionale e che anche la Regione Umbria sta affrontando il tema, l’odg impegna l’amministrazione a fare proprio il progetto nazionale del Reddito Alimentare in modo da fornire uno strumento ulteriore di supporto alle persone in difficoltà e di contrasto alla povertà alimentare.
Dalla maggioranza è stato ricordato che l’odg si riferisce ad attività che il Comune in realtà già svolge e con risultati di grande efficacia. In particolare, è stata menzionata l’iniziativa della Spesa sospesa. Per questo i consiglieri di maggioranza, ritenendo il progetto proposto una sorta di doppione di ciò che si sta facendo, peraltro regolato da norme in attesa di essere definite, hanno motivato il voto non favorevole pur precisando che, in futuro, si valuterà se integrare le varie iniziative.