Respinto dal consiglio comunale a maggioranza l’ordine del giorno presentato dalle consigliere Francesca Tizi e Cristina Morbello del gruppo consiliare Movimento 5 Stelle e Sarah Bistocchi, con i gruppi consiliari Partito democratico, Idee PersonePerugia e Rete Civica Giubilei sulla proposta di inserire il numero antiviolenza su scontrini fiscali da parte delle farmacie e attività commerciali nell’ambito della campagna antiviolenza sulle donne.
Nell’atto si impegna l’amministrazione ad attivarsi presso le farmacie comunali e private, nonché presso le attività commerciali che insistono sul territorio perugino per proporre l’adesione alla campagna d’informazione contro la violenza sulle donne e di genere attraverso l’apposizione in calce agli scontrini della dicitura: «Se sei vittima di stalking o violenza chiama il 1522 o l’800861126», laddove l’800861126 è il numero verde del Servizio Telefono Donna regionale. Chiedono, inoltre, di mettere in campo, in via generale, strumenti e politiche a contrasto della violenza sulle donne, che dall’ONU è stata definita “un flagello mondiale”, a causa della sua diffusione in tutti i Paesi del mondo, compresa l’Italia.
Dai dati Istat si rileva che in Italia il 31,5% delle donne tra 16 e 70 anni (6 milioni 788 mila) ha subito nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale: il 20,2% (4 milioni 353 mila) ha subito violenza fisica, il 21% (4 milioni 520 mila) violenza sessuale, il 5,4% (1 milione 157 mila) le forme più gravi della violenza sessuale come lo stupro (652 mila) e il tentato stupro (746 mila). Purtroppo, anche la Regione Umbria non è immune a gravissimi atti di violenza contro le donne. Tra gli effetti indiretti dell’emergenza coronavirus, c’è l’annoso e preoccupante aumento dei casi di violenza domestica e di genere. Un aumento registrato anche in Umbria e testimoniato dall’Istat, che ha condotto un’analisi dei dati contenuti nel dataset del numero verde antiviolenza 1522 nel periodo compreso tra Marzo e Giugno 2020, da cui emerge come durate tale periodo siano state 64 le donne vittime di violenza (26 in più rispetto al 2019), mentre le chiamate effettuate al numero antiviolenza sono state 125 (42 in più rispetto al 2019).
Per le donne vittime di violenza il momento più complesso e critico in termini psicologici ma anche di sicurezza stessa delle vittime, -scrivono le proponenti- è proprio la richiesta di aiuto, capire se farlo e anche come farlo. Lo scontrino può, quindi, costituire un modo discreto per mantenere una mano sempre tesa verso le donne vittima di violenza, considerando anche che l’approccio telefonico offerto ai numeri antiviolenza sostiene l’emersione della domanda di aiuto, consentendo un avvicinamento graduale ai servizi da parte delle vittime con l’assoluta garanzia dell’anonimato.
“Si tratta, dunque, -ha concluso la capogruppo Tizi, al termine dell’illustrazione dell’atto- di un’iniziativa importante di sensibilizzazione e vicinanza alle donne vittime di violenza. Per questo -ha sottolineato- registriamo con rammarico il voto contrario della maggioranza, un atteggiamento che riteniamo molto grave. Anche se il consiglio boccerà oggi l’ordine del giorno -ha sottolineato- insisteremo a presentare ordini del giorno sull’argomento così come a sollecitare azioni mirate e concrete, affinché si giunga ad affermare un modello concreto e tangibile di parità di genere.”
“Durante la discussione dell’atto in commissione -ha quindi ricordato la consigliera Casaioli- ho chiesto più volte di poter audire i rappresentanti dei commercianti, ritenendo che ciò fosse necessario per dare concretezza all’atto. Sono intervenuti i rappresentanti delle farmacie, delle associazioni che si occupano di violenza sulle donne, ma non dei commercianti, con a mio avviso il confronto sarebbe stato opportuno per far si che la proposta non restasse solo un proclama politico. Per questo -ha concluso- da donna non sto a questo gioco.” Casaioli ha, quindi, annunciato il voto contrario sottolineando come esso riguardi l’ordine del giorno, non la tematica in sé e sia motivato dalla scarsa concretezza dell’atto e dal mancato confronto con le associazioni di categoria dei commercianti.
Il consigliere Mencaglia ha, invece, sottolineato come l’impegno dell’ordine del giorno riguardante le farmacie sia superato dal momento che, di fatto, già da mesi, negli scontrini emessi dalle farmacie, sia pubbliche che private, sono riportati il numeri antiviolenza nazionale e regionale grazie a una specifica legge nazionale e a protocollo d’intesa siglato a livello regionale.
“Per le attività commerciali -ha aggiunto- ci sono, a mio avviso, delle riflessioni da fare: durante le audizioni molte associazioni che si occupano di accoglienza alle donne si sono mostrate scettiche sul coinvolgimento dei commercianti data la delicatezza della situazione. Non si può pensare che tutti i commercianti possano essere coinvolti, formati e in grado di entrare a far parte di un meccanismo così complicato, magari in settori distanti da quello delle farmacie che per loro natura sono abituate a rispondere ad esigenze particolari. Per questo sarebbe stato necessario udire i rappresentanti di categoria, al fine di aprire un tavolo di confronto con gli esercenti.”
Anche per l’assessore al Welfare Edi Cicchi l’ordine del giorno è in parte già superato dalla realtà. “Il tema della violenza è un tema ampio e complesso. -ha ricordato- per cui se nell’ambito delle farmacie, che sicuramente rappresentano un settore adeguato a dare risposte alle donne che chiedono aiuto, qualche riflessione in più va fatta per il commercio nel suo complesso, che è un ambito variegato in cui non c’è la stessa sensibilità.” Per quanto riguarda le panchine rosse, l’assessore ha ribadito che l’amministrazione ha già dato l’avvio a un concorso con le varie associazioni con il coinvolgimento dei vari territori, al fine di dare, anche in questo caso, concretezza alle finalità di sensibilizzazione.
Critica si è detta la capogruppo Bistocchi, per la quale ha maggioranza non ha capito la trasversalità di certi fenomeni. Ai consiglieri di maggioranza Bistocchi ha rimproverato di non aver compreso l’importanza dell’ordine del giorno per la sensibilizzazione e la veicolazione di messaggi positivi rispetto a una tematica drammaticamente di attualità come la violenza sulle donne. Il consigliere Nannarone, in replica, ha ribadito che la maggioranza è consapevole dell’attualità del tema, ma il voto negativo è solo sull’atto, per alcuni versi ritenuto superato e per altri non percorribile.
Al termine, come detto, l’atto è stato bocciato con 16 voti contrari e 10 favorevoli.