La III commissione consiliare permanente Urbanistica, presieduta da Cristiana Casaioli, ha discusso due pratiche:
1) Proposta per il Consiglio Comunale n. 3986 del 14/06/2022 avente come oggetto: “Art. 10 Quinquies del DL n. 21 del 21.03.2022 convertito con L. N. 51 del 20.05.2022. Individuazione aree PEEP concesse in diritto di superficie oggetto di trasformazione in piena proprietà”;
2) ordine del giorno presentato dai Gruppi Consiliari Partito Democratico, Idee Persone Perugia, Rete Civica Giubilei avente ad oggetto: “Accessibilità e diritto allo studio – Gratuità trasporto pubblico e mobilità notturna”.
In relazione alla prima pratica, l’assessore al bilancio, Cristina Bertinelli, e il dirigente della Unità operativa Acquisti e patrimonio, Pierluigi Zampolini, hanno spiegato che si tratta di un atto di natura tecnica per l’adeguamento a normative entrate in vigore a maggio. Su di esso è stato quindi espresso parere favorevole all’unanimità.
Francesco Zuccherini (Pd) ha poi illustrato l’odg presentato per i gruppi Pd, IPP e Rete civica Giubilei (per il testo integrale: https://perugiacomunica.comune.perugia.it/consiglio-comunica/comunicati-gruppi-consiliari/presentato-odg-su-accessibilita-e-diritto-allo-studio-gratuita-trasporto-pubblico-e-mobilita-notturna/).
L’odg si concentra su due temi, abbonamenti per studenti e mobilità notturna, peraltro “già sperimentata a Perugia con ottimi risultati”, ricordando che nel capoluogo umbro insistono cinque istituti di alta formazione: l’Università degli studi, l’Università per Stranieri, l’Accademia delle Belle Arti Pietro Vannucci, il Conservatorio di Musica Francesco Morlacchi e la Scuola di Mediazione linguistica.
La mobilità – è stato affermato – fa parte, a pieno titolo, del sistema che deve rendere accessibile il diritto allo studio. Tutti gli istituti di alta formazione ricadono all’interno dell’ambito di competenza dell’Agenzia per il diritto allo studio universitario dell’Umbria, che, negli ultimi anni, ha aumentato servizi e attività, rappresentando sempre più il riferimento primario, e a volte unico, in materia di servizi rivolti agli studenti universitari. Il trasporto pubblico rivolto a questi ultimi, in particolare, è già da anni tema d’attenzione per l’Adisu.
L’odg ricorda, in particolare, che, da un questionario di valutazione su abitudini e consumi in merito agli spostamenti, diffuso tra gli studenti dalla Sinistra Universitaria-UdU Perugia, nell’a.a. 2018/2019, è emerso che quasi il 50% degli universitari ritengono la mancanza di un servizio di mobilità notturna il problema più importante del TPL urbano. Inoltre, i dati relativi alle annualità 2016/2017, confermano come il numero di abbonamenti universitari sottoscritti si fermino a 597, per quanto riguarda l’abbonamento urbano annuale, e a nemmeno 2.000 per quanto riguarda gli abbonamenti mensili e trimestrali, a fronte del 94,6 % degli studenti che afferma la piena propensione all’acquisto di un abbonamento a prezzo agevolato.
L’atto rileva, altresì, che la maggior parte degli studenti universitari non sono auto-muniti, in particolare gli studenti fuori sede; se gli iscritti all’Unipg poi fruiscono di agevolazioni e scontistiche, queste non riguarda gli studenti di tutti gli altri istituti di alta formazione presenti nella regione e comunque andrebbero sicuramente incrementate.
In data 05/05/2020, i rappresentanti degli studenti della Sinistra Universitaria – UDU Perugia in Senato Accademico, Consiglio di Amministrazione e in Consiglio degli Studenti dell’Unipg, hanno presentato una mozione, di cui hanno visto l’approvazione, in cui chiedevano l’attivazione di un abbonamento integrato per tutti i trasporti regionali, disponibile per gli studenti universitari al costo agevolato di 50 euro all’anno.
In altre Regioni del territorio nazionale – dice l’odg – le Agenzie per il diritto allo studio universitarie hanno iniziato a prevedere interventi per favorire la frequenza e la partecipazione alla vita universitaria attraverso il conferimento di contributi monetari finalizzati a sostenere i costi di trasporto, come nel caso dell’Agenzia pugliese “Adisu” e di quella della Regione Marche “Erdis”; oltre all’eventuale conferimento di contributi economici, le Regioni e i propri enti devono comunque lavorare affinché il trasporto pubblico venga inserito a tutti gli effetti tra i servizi riservati agli studenti universitari.
Ciò premesso, l’odg intende impegnare sindaco e giunta, anzitutto, a farsi promotore dell’inserimento, all’interno della tassa regionale per il diritto allo studio universitario, di un abbonamento annuale relativo al trasporto pubblico locale, valido in tutto il territorio della regione e rivolto a tutti gli studenti, specializzandi e dottorandi, regolarmente iscritti ad un corso di studi di uno dei cinque istituti di alta formazione presenti in Umbria; in secondo luogo, a riattivare quanto prima un servizio di mobilità notturna, partendo dalla positiva sperimentazione attuata negli anni 2017 e 2018 grazie al supporto della Regione Umbria.
Il consigliere Zuccherini ha ricordato che “l’atto è stato presentato alcuni mesi fa, in una situazione diversa da quella attuale”, ma che resta importante “per mettere al centro delle politiche del Comune la mobilità e per coinvolgere l’ente nel dibattito che si è nel frattempo aperto tra Regione e Università degli studi”. Nel frattempo, infatti, “si è instaurata una interlocuzione che vede protagonisti soprattutto i citati enti in materia di abbonamenti per studenti, ma il Comune deve esercitare un ruolo, visto il numero di istituti di alta formazione ospitati”. Secondo il consigliere, il minimetrò non può mancare quando si parla di servizi agli studenti, è indispensabile sfruttare al meglio la ex Fcu, utile per chi vive l’università da pendolare, e, infine, “ripristinare la mobilità notturna”. La stessa natura “diffusa” dell’ateneo, con i due importanti poli di Ingegneria e di Medicina situati a Santa Lucia e San Sisto, “impone servizi diffusi e di mettere in relazione la città vasta” se si vuole davvero una Perugia “a misura di studente”.
Ad ogni modo, per Zuccherini, in un momento in cui preoccupano i tagli sul trasporto pubblico a livello regionale, specie a fronte del caro-carburanti che colpisce le famiglie, proprio il trasporto pubblico deve tornare al centro dell’attenzione da parte delle istituzioni.
È stato quindi sentito il professore Paolo Belardi, delegato del rettore Maurizio Oliviero. “Auspicavamo da tempo questo passaggio con il Comune – ha detto –. Da quasi un anno partecipiamo a un tavolo con Regione e Busitalia e abbiamo rimarcato che la presenza del Comune è fondamentale”. Belardi ha confermato che l’ateneo ha ben presente l’esigenza di una programmazione per gestire la multipolarità che storicamente lo caratterizza; a tal fine sono stati predisposti masterplan per i vari poli che riflettono una visione di lungo periodo. “Il tema del biglietto unico per noi è un obiettivo prioritario e che non vogliamo fallire – ha poi sottolineato Belardi -. Stiamo dando il nostro contributo, a partire dai nostri 27mila studenti, che rappresentano una componente importante a livello sociale ed economico. Ci aspettiamo una convergenza di sforzi da parte di tutti”. Belardi ha anche ricordato che, fino a poco tempo, fa il minimetrò non rientrava nel perimetro dell’accordo che si cerca di chiudere attraverso il tavolo regionale.
Sul punto, Massimo Lacquaniti, mobility manager dell’Università degli Studi, ha chiarito che, anche alla luce del confronto costante con gli studenti, un progetto che non includa questa infrastruttura perugina non è pensabile, tenuto conto che “l’80-85% delle attività didattiche e scientifiche si svolgono nel capoluogo umbro”. Secondo il mobility manager, è necessario un impegno corale per offrire agli studenti le condizioni migliori per tornare in presenza nelle aule e a vivere appieno la vita universitaria.
In base a quanto riferito dalla professoressa Alessia Flammini in merito alla trattativa fra ateneo, Busitalia e Regione Umbria, al momento si parla di un pass che coprirebbe, in tutto il territorio regionale, sia il trasporto su gomma sia quello ferroviario della ex Fcu. La copertura finanziaria proposta alla Regione ammonterebbe a 1,7 milioni. Si ragiona tenendo conto di un bacino potenziale di circa 27mila studenti. La richiesta dell’ateneo, però, non abbraccia solo il trasporto ferroviario e su gomma, sia urbano sia extraurbano, ma anche il minimetrò. Ora si è quindi aperta una interlocuzione tra Regione e società Minimetrò per quantificare il contributo necessario. L’ateneo, dal canto suo, è disponibile a inserire una quota addizionale nelle tasse universitarie di 50-60 euro, quindi “dello stesso ordine di grandezza di quella applicata in altri atenei”. Tale quota, tuttavia, non sarebbe imposta in maniera obbligatoria, ma solo proposta a chi si iscrive.
Matias Cravero, presidente del consiglio degli studenti dell’Unipg, ha ripercorso l’iter della proposta di abbonamento unico regionale a 50 euro, nata nel 2018 e approvata dallo stesso consiglio degli studenti. I motivi da cui è scaturita sono “la tutela del diritto allo studio, la questione del prezzo degli abbonamenti tra i più alti d’Italia, ma anche l’esigenza di tenere conto dell’elevato ritmo di crescita delle iscrizioni. Infatti, quando tutti torneranno in presenza si potrebbe determinare una crisi abitativa. Per rendere appetibili anche soluzioni residenziali non vicine alle sedi universitarie, il trasporto pubblico va reso più accessibile”. Qualsiasi accordo, inoltre, deve includere il minimetrò, tassello ormai imprescindibile nel disegno della mobilità locale senza il quale “i collegamenti diventerebbero complicati”.
Per Margherita Esposito, coordinatrice Sinistra Universitaria Udu Perugia, associazione studentesca che dal 2017 aprì il discorso sulla mobilità degli studenti, inclusa quella notturna, “se oggi, per ragioni di urgenza legate alla prossima apertura delle iscrizioni, ci focalizziamo sull’abbonamento unico regionale, è necessario lavorare anche per la mobilità notturna, affinché diventi un servizio capillare e costante.
La consigliera Casaioli, tirando le fila, ha ricordato che il Piano urbano della mobilità sostenibile approvato nel 2019 già contemplava la possibilità di agevolazioni per diverse categorie, tra cui gli studenti, e la realizzazione di linee portanti che potevano servire fino alle una o alle due di notte. Resta fondamentale a livello regionale la messa a gara del servizio di trasporto pubblico e l’attuazione del Pums in tutte le sue parti. “Faremo comunque il possibile per far sì che vi sia l’integrazione dei tre sistemi di trasporto, minimetrò incluso”, ha detto riguardo alle interlocuzioni a cui attualmente il Comune formalmente non partecipa.
La dirigente della Unità operativa Mobilità del Comune, Margherita Ambrosi, ha precisato alcuni aspetti tecnici, sottolineando che l’individuazione dei servizi su cui deve valere il nuovo titolo di viaggio è importante per capire quali aziende sono coinvolte. Ha quindi ricordato che in città sussiste il biglietto Unico Perugia, nato proprio per ragionare in termini di integrazione del servizio di trasporto.
Il consigliere Fabrizio Croce, come cofirmatario dell’odg, ha sottolineato che l’atto, come quello che andrà in votazione in Consiglio il prossimo lunedì, si inserisce in uno stesso quadro che vale a sollecitare una riorganizzazione del Tpl in armonia con il Pums e in tempi rapidi.
Per la consigliera Elena Ranfa (Pd), infine, le richieste degli studenti vanno lette come se non appartenessero solo a loro ma a tutta la città, visto che Perugia non può non avere una vocazione universitaria.