Nella seduta del 21 dicembre la II commissione, presieduta da Alessio Fioroni, ha espresso parere favorevole con 9 voti favorevoli e 5 astensioni sulla proposta della giunta al Consiglio (n. 7433 del 9 novembre) per autorizzare l’acquisizione gratuita di aree dell’Ater nella zona di via Campo di Marte.
Hanno partecipato alla seduta l’assessore ai lavori pubblici, Otello Numerini, e la dirigente dell’Unità operativa Mobilità e Infrastrutture, Margherita Ambrosi.
Numerini ha spiegato che l’atto è finalizzato a formalizzare l’acquisizione a titolo gratuito da parte del Comune delle aree urbanizzate dall’ex Ina-Casa nell’ambito di un complesso edilizio di via Campo di Marte, oggi intestate all’Ater. In tal modo si dà piena esecuzione a una convenzione risalente al 1959 che prevedeva la realizzazione di un comparto edilizio con la realizzazione di edifici di edilizia residenziale pubblica; ultimato il comparto, il Comune avrebbe acquisito porzioni di interesse generale destinate a viabilità pubblica, camminamenti pedonali, parcheggi e verde pubblico. La questione dell’acquisizione è rimasta in sospeso per anni finché, nel 2017, dovendo il Comune realizzare una fognatura, si tornò ad affrontarla. D’intesa con Ater si è quindi deciso di procedere al pieno rispetto dell’accordo.
L’atto – ha anche sottolineato l’assessore – aiuta a fare chiarezza sulla proprietà delle aree interessate e quindi sulla competenza in materia di manutenzione, che sarà in capo al Comune, nel pieno interesse della cittadinanza.
Francesco Zuccherini (Pd) ha chiesto se sussista l’obbligo per Ater di risistemare le strade interessate prima che il Comune le acquisisca, in modo analogo a quanto avviene per le strade private a uso pubblico prima che siano acquisite dall’ente.
Numerini ha chiarito che, dopo sopralluoghi congiunti, è emerso che le strade e aree verdi da acquisire sono in buone condizioni e saranno prese in carico così come sono.
Erika Borghesi (Pd) ha richiamato il fatto che ci sono numerose lottizzazioni con convenzioni “appese”, pertanto sarebbe opportuno avere un atteggiamento uniforme anche alla luce di una ricognizione di queste situazioni.
Per Numerini si tratta comunque di situazioni a cui il Comune ha il dovere di dare risposta. Intanto, intervenire per chiudere la partita della convenzione del 1959 è un passaggio dovuto e importante per evitare problemi e discussioni in sede di manutenzione.
Secondo Roberta Ricci (Lega), si parla di aree di chiaro interesse pubblico ma segnate da criticità, come lo stato del manto stradale e i fenomeni di microcriminalità registrati in alcuni punti. Per questo ha chiesto se siano previsti interventi in materia di sicurezza stradale e in senso più ampio.
La dirigente a questo punto è intervenuta per precisare che, se il riferimento della consigliera è allo stato manutentivo di via della Concordia, tale via non è oggetto di acquisizione; in sostanza si parla, invece, del tratto di via del Lavoro e di quello a seguire.
Emanuela Mori (Italia Viva) ha rilevato che si acquisiscono ulteriori aree, con i futuri oneri che comporteranno, sapendo che aree vicine hanno bisogno di manutenzione.
Erika Borghesi (Pd) ha notato che a supporto della pratica sarebbe stata utile una perizia rispetto allo stato dei luoghi. Inoltre, a suo avviso, si agisce come se l’atto non comportasse impegni di spesa, ma in prospettiva ci saranno oneri maggiori per il bilancio.
Secondo Lorenzo Mattioni (Lega), l’atto va sostenuto perché l’acquisizione è stata per decenni rimandata. In tal modo si manda un segnale di vicinanza ai cittadini. Una riflessione sui costi manutentivi futuri va fatta, ma a suo avviso la presentazione dell’atto implica tale consapevolezza.
La dirigente ha sottolineato che c’è un obbligo a cui il Comune non può sottrarsi. È stata fatta una puntuale ricognizione dell’attualità dell’interesse pubblico all’acquisizione di determinate aree. In particolare, si è in presenza di una viabilità che da decenni è a uso pubblico.
Emanuela Mori ha chiesto di rinviare il voto per avere ulteriore documentazione.
Francesco Zuccherini ha ammesso che certamente sussiste un interesse pubblico ad acquisire le aree in parola, ma ha espresso la convinzione che, prima dell’acquisizione, sarebbe stato opportuno fare almeno un tentativo per ottenere una riqualificazione da parte dell’Ater.
L’assessore ha concluso che si è in presenza di una convenzione urbanistica, cosa diversa dal regolamento che disciplina l’intervento su strade private a uso pubblico, ed è tempo di dare una risposta. Con Ater si intende definire anche altre situazioni che meritano una soluzione nell’interesse dei cittadini.