La IV Commissione consiliare Cultura, presieduta dal consigliere Michele Cesaro, nel corso della seduta del 13 luglio ha respinto con 5 voti contrari (maggioranza), 5 astenuti (Puletti, Pici, Ranfa, Zuccherini, Paciotti) ed 1 a favore (Morbello) l’odg della consigliera Maria Cristina Morbello (M5S) sulla sicurezza a Fontivegge.
La consigliera, in sede di illustrazione, ha riferito che i residenti del quartiere di Fontivegge sono esasperati dal degrado urbano e dai ripetuti episodi di criminalità, spaccio di stupefacenti e sfruttamento della prostituzione.
Con il Decreto legge n. 14 del 20 Febbraio 2017, convertito in Legge n. 48 del 18 Aprile 2017, recante “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città”, ferme restando le competenze esclusive dello Stato in materia di ordine pubblico e sicurezza, il legislatore è intervenuto con una serie di disposizioni che prevedono:
-la previsione di misure d’attuazione dell’art. 118, comma 3, della Costituzione tramite la definizione di una serie di strumenti relativi alla sicurezza integrata;
-la riforma dei poteri sindacali di ordinanza in materia di sicurezza urbana, lotta al degrado del territorio e tutela del decoro cittadino;
-l’introduzione di nuove misure di prevenzione personale di competenza del Sindaco atte a garantire la piena fruibilità di determinati luoghi pubblici.
In sostanza il Sindaco ha il potere di mettere in campo attività preventive e repressive volte a consentire una migliore “qualità della vita” per l’intera comunità e per garantire la “sicurezza urbana” quale “bene pubblico relativo alla vivibilità e al decoro delle città”.
Ed infatti con ordinanze contingibili e urgenti il Sindaco può adottare, quale ufficiale del Governo, misure dirette a prevenire e contrastare le situazioni che favoriscono l’insorgere di fenomeni criminosi o di illegalità.
Secondo Morbello l’allarme lanciato, anche recentemente, dai residenti di Fontivegge, prova che l’attuale Amministrazione comunale non ha fatto quanto necessario per un incisivo controllo del territorio e per un netto contrasto alla diffusa criminalità.
È quindi necessario un cambio di passo in merito alla “polizia di prossimità” al fine di esaminare gli esposti e le segnalazioni provenienti dai cittadini e di mettere in campo misure ferme e stabili.
Per tali motivi l’istante propone di impegnare l’Amministrazione a:
1-adottare misure affinché siano esaminati tutti gli esposti e le segnalazioni dei cittadini agli Uffici del Comune di Perugia al fine di dare pronte, adeguate ed efficaci risposte;
2-adottare misure volte ad incrementare – rispetto a quanto già fatto fino ad oggi – in modo stabile la presenza di pattuglie di Polizia locale appiedate per un più incisivo controllo del territorio;
3-chiedere all’Autorità competente di aumentare gli sforzi fatti fino ad oggi al fine di adottare in modo massivo l’ordine di allontanamento, c.d. “Daspo urbano”, previsto dagli artt. 9 e 10 del Decreto Legge 14/2017 a tutela della sicurezza e del decoro urbano;
4-chiedere all’Autorità competente di aumentare gli sforzi fatti fino ad oggi contro l’occupazione arbitraria di immobili – con emissione di ordini di sgombero – ex art. 11 Decreto Legge 14/2017;
5-limitare maggiormente la vendita di alcolici e superalcolici nella zona di Fontivegge con ulteriori provvedimenti restrittivi in materia di orari di vendita e di somministrazione e, per l’effetto, chiedere all’Autorità competente di aumentare gli sforzi fatti fino ad oggi al fine di adottare provvedimenti ex art. 100 Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza volti alla sospensione dell’attività di pubblici esercizi in caso di reiterate violazioni in tema di vendita di alcolici e nel caso in cui l’esercizio sia abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose o che, comunque, costituisca un pericolo per l’ordine pubblico, per la moralità pubblica e il buon costume o per la sicurezza dei cittadini;
6- chiedere alle Autorità competenti di aumentare i controlli in borghese all’interno delle attività commerciali attenzionate;
7-adottare misure volte all’utilizzo di droni per documentare attraverso riprese video l’attività di spaccio di sostanze stupefacenti e di sfruttamento della prostituzione;
8-incrementare l’illuminazione pubblica e i sistemi di videosorveglianza tecnologicamente avanzati.
L’assessore alla sicurezza Luca Merli, nel corso del suo lungo e dettagliato intervento, ha risposto a tutti ed 8 gli impegni formulati dalla consigliera Morbello.
In merito al primo, ha riferito che tutti gli esposti e le segnalazioni vengono protocollati e gestiti dagli uffici di competenza, in particolare la polizia locale (sezione di polizia giudiziaria diretta dal capitano Cesarini). A tutti viene dato seguito, compresi quelli anonimi, con specifiche operazioni di verifica. Sul punto 2 si precisa che il tema della polizia locale “appiedata” rappresenta un argomento avanzato dall’Amministrazione più volte ed oggetto di continui confronti con la Questura. Tale servizio può essere efficiente a patto di svolgerlo, nell’area di Fontivegge, con almeno 40-45 unità. Ciò in quanto il servizio appiedato rallenta le operazioni di emergenza. Non potendo la polizia locale né le forze dell’ordine disporre di tali risorse umane, si è quindi deciso di attivare delle pattuglie ulteriori con modalità operative diverse.
Sul daspo urbano (punto 3): si tratta di un provvedimento importante che ha una specifica utilità. Ed infatti ne sono stati adottati a decine con un’annotazione: il daspo urbano ha una durata temporanea molte breve (48 ore), cosa che rende impossibile ottenere i risultati voluti. Non è quindi quello che può essere definito un provvedimento definitivo.
Circa il punto 4 (controlli sull’occupazione di immobili) l’assessore ha riferito che gli stessi sono stati continui in collaborazione con le forze dell’ordine ed hanno riguardato molte vie tra cui, a titolo esemplificativo via Mameli, via Puccini, via Tosca, via Trasimeno ovest, via Gallenga, via Magnini, corso Garibaldi, via Angeloni, via Settevalli, ecc., con conseguenti buoni risultati.
Questo è quanto fatto solo negli ultimi mesi dalla polizia locale, sezione di polizia giudiziaria, tramite un lavoro certosino che richiede specifiche attività d’indagine e successivi molteplici adempimenti. Dunque – chiosa Merli – mi pare che si stia lavorando con solerzia insieme alle FF.AA. pur volendo fare ancora di più.
In merito al punto 5 (ordinanza vendita alcolici, ecc.) si tratta di provvedimenti già assunti più volte dall’Amministrazione nell’area di Fontivegge con buoni risultati in termini di decoro e di sicurezza. L’assessore ha preannunciato che vi è l’intenzione, alla fine di Umbria Jazz, di valutare la riproposizione dell’ordinanza che, evidentemente, non può essere assunta per tutto il corso dell’anno essendo legata a motivi contingibili ed urgenti.
Circa i provvedimenti di sospensione, Merli riferisce che la Questura, organo competente, ne ha adottati ex art. 100 molteplici perché non vi è alcuna intenzione di sottrarsi quando ci sono delle irregolarità.
In merito ai controlli in borghese di cui al punto 6, va detto che gli stessi vengono costantemente effettuati dalla polizia cosiddetta annonaria tutti i giorni, sette giorni su sette, insieme alle altre forze dell’ordine.
In merito all’impiego dei droni (punto 7), invece, l’assessore spiega che si tratta di un tema molto delicato perché lo strumento comporta adempimenti significativi (autorizzazioni, costi, patente, ecc.). Merli ha detto di essere d’accordo sul loro utilizzo, che è di competenza della polizia, con un’ipotesi operativa: immaginare, cioè, di affidarsi a società specializzate per la gestione di situazioni di particolare criticità che richiedono l’impego dei droni.
Infine sul punto 8 l’assessore segnala che Perugia è stata completamente re-illuminata con sistemi nuovi e moderni che consentono di operare sugli impianti secondo il bisogno del momento. In particolare tutti i parchi e le aree di Fontivegge sono oggi perfettamente illuminati. Quanto alle telecamere, nel giro di qualche anno a Fontivegge si è passati dai 10 ai 54 impianti. Certamente ci sono ancora zone sprovviste su cui l’Amministrazione vuole intervenire nell’ambito di progetti che saranno concordati con le forze dell’ordine.
“In conclusione sappiamo che si può fare di più, ma va precisato che gestire una città così complessa come Perugia in cui sono presenti tanti soggetti atti a delinquere non è cosa facile. Come Amministrazione non ci siamo mai sottratti dalle nostre responsabilità visto che abbiamo sempre cercato di impegnarci per fare il massimo, ma vogliamo continuare moltiplicando i nostri sforzi”.
Infine Merli ha preannunciato che il Comune sta portando a termine l’operazione per l’introduzione di un’unità cinofila della polizia locale che ha ottenuto massima condivisione da parte delle altre forze dell’ordine, in primis la guardia di Finanza.
All’incontro di oggi ha partecipato il sig. Lorenzo L’Episcopia del Comitato Progetto Fontivegge, il quale ha confermato le criticità presenti nel quartiere, considerato per anni lazzaretto della città; per questo ha ribadito che il comitato continuerà ad esercitare il suo ruolo di sprone nei confronti dell’Amministrazione comunale.
Il capogruppo della Lega Lorenzo Mattioni ha sostenuto che i cittadini hanno ragione perché la situazione di Fontivegge è lungi dall’essere risolta nonostante il grande impegno profuso dall’Amministrazione comunale e dal gruppo della Lega.
Mattioni ha detto di comprendere il senso dell’odg presentato da Morbello, ritenendolo tuttavia ridondante perché contraddistinto da premesse non condivisibili né corrette visto che non danno atto dell’impegno messo in campo finora dall’Amministrazione. Ed infatti emerge che tutte le proposte illustrate da Morbello sono state avanzate dalla Lega ad inizio legislatura ingenerando provvedimenti specifici che hanno permesso di ottenere buoni risultati comprovati dalle notizie di cronaca.
Per la consigliera di Italia Viva Emanuela Mori l’odg pone l’attenzione su un tema importante su cui si è battuta molto in passato essendo fondamentale per la nostra città. La situazione di Fontivegge resta particolare e difficile: nonostante le parole espresse dal capogruppo Mattioni, la realtà è diversa perché non passa giorno che non si verifichi qualche episodio di violenza o criminalità.
Le difficoltà, in buona sostanza, vi erano 10 anni fa e vi sono ancora oggi; pur dovendosi dare atto degli impegno profuso dall’assessore Merli, l’Amministrazione deve fare molto di più restituendo sicurezza a luoghi chiave come ad esempio i sottopassi.
La Polizia locale, in questo contesto, dovrebbe aumentare l’attività volta ai controlli degli affitti ed in prossimità delle scuole.
Infine Mori ha espresso perplessità sul modo in cui sono state impiegate le risorse del bando periferie perché il quartiere aveva bisogno di altre opere di riqualificazione.
Secondo Massimo Pici la diagnosi fatta da Morbello è corretta, meno la cura perché siamo tutti consapevoli delle difficoltà che l’area di Fontivegge ha da tempo e dei pochi strumenti, anche normativi, che sono messi a disposizione delle forze dell’ordine.
Rilevo che le iniziative assunte su Fontivegge (es. la realizzazione dello skate park in piazza del Bacio) hanno consentito di migliorare la situazione mettendo contenuti positivi su un’area prima preda della criminalità. Pici ribadisce infine che per combattere la criminalità dedita allo spaccio di droga non serve il daspo urbano ma i cpr che rappresentano un forte deterrente. Il consigliere ha quindi preannunciato un voto di astensione.
Per il capogruppo FdI Michele Nannarone tutti conoscono le problematiche di Fontivegge tuttavia va detto che gli interventi dell’Amministrazione comunale nel tempo sono stati costanti (skatepark, pattugliamenti, controlli nelle abitazioni, piano periferie, ecc.) e stanno dando progressivamente i loro frutti. In merito all’odg, Nannarone ha sostenuto che l’Amministrazione sta già mettendo in campo tutte le soluzioni proposte da Morbello nel dispositivo. Per queste ragioni, essendo l’odg superato, il voto del gruppo sarà contrario.
Il consigliere PD Francesco Zuccherini ha parlato di tema delicato ed importante che riguarda un’area centrale della città da tempo in fortissima difficoltà soprattutto nelle ore serali della giornata. Si condivide l’affermazione di Pici secondo cui l’Amministrazione non può limitarsi a portare avanti attività repressive, dovendo concentrarsi soprattutto sui progetti volti a rilanciare il quartiere dal punto di vista sociale ed aggregativo.
Ritengo – ha continuato – che alcuni investimenti operati dall’Amministrazione siano stati completamente sbagliati, partendo dall’hub/coworking di Fontivegge, restituendo immobili vuoti e inutilizzati. Occorre quindi pianificare meglio i progetti sull’esempio di quanto hanno fatto alcuni privati (es. palazzine ex Enel).
Infine per Zuccherini non è corretto da parte dell’Amministrazione imputare tutte le responsabilità del degrado e della movida selvaggia nel centro storico sulle spalle degli esercenti, troppo spesso penalizzati da ordinanze limitative della loro libertà imprenditoriale.
Sotto quest’ultimo aspetto l’assessore Merli ha tenuto a precisare che ben 196 città italiane, tra cui alcune località turistiche di mare, hanno adottato recentemente ordinanze ben più restrittive di quella assunta dal Comune di Perugia. Ciò in quanto, quando un fenomeno non si riesce ad arginare per motivi sociali, si deve intervenire con provvedimenti restrittivi.
In merito a Fontivegge l’assessore ha spiegato che oltre all’attività repressiva, di cui si è parlato molto, un’Amministrazione deve operare introducendo anche opere e contenuti. Questo infatti è quanto sta facendo il Comune di Perugia grazie ad una massiccia riqualificazione dell’area per completare la quale servirà del tempo. Di certo i cantieri sono sotto gli occhi di tutti così come lo scempio edilizio degli anni ’80, vera causa dei problemi di Fontivegge.
Il consigliere di Progetto Perugia Gino Puletti ha condiviso l’affermazione secondo cui per la sicurezza dei quartieri è determinante la qualità della vita ed i progetti che si mettono in campo. Ed infatti è proprio questo ciò che sta facendo l’Amministrazione da 8 anni a questa parte, accompagnando a ciò provvedimenti sulla sicurezza necessari per governare l’immediato. Insomma l’Amministrazione sta compiendo un netto cambio di passo: ora bisogna solo attendere che i risultati si producano progressivamente nel tempo.
Secondo Nicola Paciotti è inutile continuare a puntare il dito contro il passato, peraltro facendo affermazioni dai contenuti altamente discutibili (presunta volontà di abbandonare Fontivegge al suo destino). Pur comprendendo che qualcosa si sta facendo nell’area, per Paciotti ciò non basta perché i problemi permangono ed occorre quindi dare risposte concrete ai bisogni di sicurezza della cittadinanza e dei residenti ed operatori in particolare.
Occorre cioè pianificare uno specifico lavoro sul sociale, invogliando la gente a vivere e frequentare il quartiere, e non concentrarsi solo sulla repressione che da sola non basta.
Sotto quest’ultimo profilo l’assessore Merli ha precisato che, accanto all’attività repressiva, il Comune interviene giornalmente per contrastare il degrado sociale tramite l’opera dei propri servizi sociali. Ciò in quanto il tema del sociale è un tema chiave che rappresenta il terzo punto della riqualificazione complessiva messa in campo dall’Amministrazione.
Per Michele Cesaro quello in esame è un argomento complesso perché le origini del problema sono lontane nel tempo e non è facile modificare situazioni che si sono calcificate nel tempo. Il consigliere di FI ha ricordato di aver presentato un anno fa circa un odg, poi approvato all’unanimità dal Consiglio comunale, sulla modifica dei valori catastali di Fontivegge. Tale atto, purtroppo, a distanza di tempo è rimasto solo sulla carta con effetti negativi in termini di equità per i proprietari degli immobili della zona.
Cesaro ha però preannunciato l’intenzione di voler continuare a lavorare sul punto perché la crescita di Fontivegge dipende dal contributo che ognuno potrà dare sui temi della socialità, della sicurezza, delle infrastrutture.
In replica finale la consigliera Morbello ha ribadito che l’atto da lei presentato a distanza di mesi resta attuale ed occorre quindi continuare a lavorare per contribuire a migliorare una situazione difficile segnalata dagli stessi cittadini.