La II commissione consiliare, presieduta da Alessio Fioroni, ha esaminato due pratiche: “Preconsiliare 4063 del 17/11/2021: Azienda Speciale Farmacie (AFAS) – Bilancio di Esercizio anno 2020 – Approvazione” e “Preconsiliare n. 4165 del 22/11/2021: Fondazione Umbria Film Commission – Modifiche Statutarie”.
La prima pratica è stata illustrata dall’assessore al bilancio, Cristina Bertinelli, e dal dirigente dell’Area Risorse, Mirco Rosi Bonci.
Il Bilancio Afas 2020, comprensivo delle gestioni delle farmacie per i Comuni di Magione, Città della Pieve e Todi, chiude con un utile d’esercizio di 128.788 euro.
L’utile netto complessivo d’esercizio di 128.788 euro per l’anno 2020 deriva dai seguenti risultati:
- a) utile della gestione propria delle farmacie del Comune di Perugia: 98.915,75 euro;
- b) utile della gestione farmacia di Città della Pieve: 60.474,33 euro;
- c) perdita d’esercizio della gestione della Farmacia n. 10 San Feliciano (Comune di Magione): 14.002,80 euro;
- d) perdita d’esercizio della gestione farmacia di Todi: 16.599,07 euro.
Quanto alla gestione propria riferita alle farmacie del Comune di Perugia, nel 2020 continua, dunque, a presentare valori positivi.
Il valore della produzione dell’esercizio 2020, complessivamente pari a 19,4 milioni, è costituito sostanzialmente da “ricavi da vendite e prestazioni”. Nonostante la pandemia, il perseverare dell’andamento riduttivo del settore farmaceutico e la presenza di scontistica connessa alla farmacia sociale, i ricavi da vendite e prestazioni sono aumentati di 41.561,71 euro rispetto al 2019.
Il costo della produzione sostenuto nell’anno 2020 ammonta a 19,2 milioni di euro ed è costituito principalmente: dall’acquisto di merci e materiali di consumo per 12,1 milioni, da spese per il personale per 3,7 milioni.
I ricavi totali della gestione propria consentono, come in passato, di coprire i costi del venduto (comprensivi delle rimanenze di merci) e di ottenere un differenziale positivo; nell’anno 2020 il differenziale positivo (indicato da Afas come valore aggiunto) è stato pari a 7.407.273 euro in aumento del 4,39% rispetto al 2019.
Quanto alla situazione patrimoniale consolidata, l’attivo patrimoniale 2020 (oltre 10 milioni) presenta, rispetto all’esercizio precedente, un aumento complessivo di 1,7 milioni per effetto dell’incremento dell’attivo circolante, dovuto soprattutto a crediti e disponibilità liquide.
Tali disponibilità liquide ammontano a 2.371.852 euro, in incremento di oltre un milione.
I crediti a fine esercizio 2020 ammontano complessivamente a 1,4 milioni.
Il patrimonio netto di Afas per l’anno 2020 è in lieve miglioramento rispetto all’esercizio precedente.
I debiti ammontano a 7.969.961 euro, costituiti prevalentemente da debiti verso fornitori per 6.821.807 euro.
Il direttore Afas – è stato detto – nella parte informativa della relazione al bilancio 2020, dà atto dei fatti di particolare rilevanza che hanno influenzato la redazione e i risultati di bilancio, quali la pandemia Covid-19, evidenziando come l’Azienda nonostante tutto abbia incrementato il fatturato globale a fronte di un calo generale del dato nazionale.
Il direttore di Afas, inoltre, nella relazione sulla gestione, evidenzia che le innumerevoli criticità causate dalla pandemia da Covid-19 hanno determinato nell’anno 2020 stravolgimenti della programmazione aziendale, a partire dalla formazione, agli incontri nelle farmacie fra professionisti della salute e cittadini, fino allo screening cardiovascolare interrotto a febbraio 2020, determinando la necessità di prevedere la formula di eventi in rete e da remoto, senza però mai mettere in secondo piano il valore “sociale” di Afas, che si è rivolta alla cura delle fasce più deboli e vulnerabili del tessuto cittadino, anche attraverso un paniere di prodotti a prezzo calmierato.
Il presidente del consiglio di amministrazione, nella sua relazione, dà atto che Afas nell’esercizio 2020 ha realizzato un volume d’affari superiore agli esercizi precedenti, nonostante il protrarsi di una situazione precaria dal punto di vista economico generale, con un valore complessivo pari a 22.875.495 euro a fronte di quello 2019 pari a 22.366.534,16 euro. Il risultato economico della gestione complessiva, pari a 128.788 euro, denota che Afas è un’azienda sana che produce reddito e liquidità. Il presidente ricorda che Afas corrisponde regolarmente al Comune di Perugia un canone di concessione di 877.600 euro e che nell’esercizio 2020 ha erogato servizi ai cittadini per 996.480,60 euro, con un significativo incremento rispetto all’esercizio 2019, al termine del quale il corrispondente valore era pari a 892.046,41 euro.
Il presidente della commissione, Alessio Fioroni, prima di aprire il dibattito, ha spiegato che i vertici Afas, assenti nella seduta odierna, hanno comunque manifestato disponibilità per una futura convocazione.
Il vicepresidente della commissione, Francesco Zuccherini (Pd), ha quindi chiesto di aggiornare la seduta proprio per sentire i vertici Afas. Zuccherini ha anche chiesto che ai consiglieri sia fornita ulteriore documentazione, in particolare la nota integrativa e la relazione sulla gestione. Secondo il consigliere, è opportuno approfondire diversi aspetti della gestione dell’azienda speciale, quali i costi di consulenze e spese pubblicitarie.
La seduta è stata quindi aggiornata.
La II commissione ha poi approvato all’unanimità le modifiche dello statuto di Umbria Film Commission deliberate di recente dall’Assemblea dei soci fondatori della Fondazione.
Come illustrato dall’assessore Cristina Bertinelli e dal dirigente dell’Area Risorse, presente anche la consigliera delegata alle produzioni cinematografiche, Francesca Vittoria Renda (Blu), in relazione all’art. 15 è stata approvata la modifica della durata in carica del presidente del consiglio di amministrazione, portata da quattro a tre esercizi, come previsto per gli altri componenti del cda.
In relazione all’art. 18, è stato previsto che il collegio dei revisori dei conti non sia più un organo monocratico, ma “composto da tre membri iscritti nel registro dei revisori contabili. I membri del Collegio dei revisori dei conti sono nominati dall’assemblea dei soci fondatori e sono designati; uno dal Comune di Perugia, uno dal Comune di Terni e uno da Anci Umbria”.
La consigliera Erika Borghesi (Pd) ha rilevato di avere già proposto in passato modifiche statutarie per allineare la durata in carica del presidente e degli altri membri del cda.