La III commissione consiliare permanente, nella seduta del 21 aprile, ha iniziato la discussione dell’ordine del giorno presentato dai consiglieri Nicola Paciotti, Fabrizio Croce, Sarah Bistocchi, Francesco Zuccherini, Erika Borghesi, Elena Ranfa, Lucia Maddoli e Giuliano Giubilei avente come oggetto: “Autobus di linea urbani – Problemi urgenti e possibili soluzioni”.
Il trasporto pubblico locale – ricorda l’atto illustrato dal consigliere Croce – ha vissuto in questi mesi di emergenza pandemica una serie di modifiche a capienza ed orari rese necessarie a causa della lotta al virus SARS-CoV-2. Tra queste figurano la modifica della capienza (dal 50% all’80% in base alla situazione epidemiologica del momento) e la riduzione delle tratte nel periodo di chiusura nazionale, poi reintegrate e nelle fasce scolastiche aumentate per far fronte all’utenza eccedente la capienza consentita dai vari DPCM.
Una delle modifiche effettuate dal gestore Busitalia riguarda la possibilità di visionare le tratte e i relativi orari presso le fermate esclusivamente tramite QR Code, codice a matrice che può essere letto tramite scansione via apposita applicazione scaricabile sul proprio dispositivo mobile. Vista l’utenza media, composta principalmente da studenti, stranieri e anziani, specialmente per queste ultime due categorie le difficoltà ad accedere a tale servizio sono elevate a tal punto da renderlo non fruibile, sia per carenza di strumenti (dispositivi mobili non all’avanguardia o assenza di collegamento internet) sia per carenza di capacità (specie per gli anziani, non avvezzi all’utilizzo quotidiano delle tecnologie in questione).
Peraltro, tali informazioni sono redatte nella sola lingua italiana, creando un’ulteriore difficoltà a tutti coloro, residenti o turisti stranieri in primis, che non parlano o non hanno dimestichezza con la lingua italiana.
Inoltre tale modifica era stata già oggetto di Mozione della Consigliera di Maggioranza Casaioli in Consiglio Comunale di Perugia, che attraverso la deliberazione unanime n. 93 del 07 settembre 2020 ha invitato Sindaco e Giunta “ad impegnarsi nei confronti di Busitalia per ottenere anche il ripristino delle tabelle orarie presso le fermate, o comunque a trovare soluzioni, benché emergenziali, ma che siano consone all’utenza del servizio di trasporto pubblico locale”.
Infine, altra mancanza che non ha eguali nelle altre principali città italiane, l’assenza di alcuna notifica circa le linee autobus che toccano la singola fermata ed i loro percorsi.
Già dalla Primavera del 2019 il Comune di Perugia, aderendo alle linee guida dell’Unione Europea, ha adottato un Piano Urbano di Mobilità sostenibile, ad oggi solo sulla carta.
A tale proposito, è notizia di questi giorni il varo dell’Agenzia unica per la Mobilità ed il traporto pubblico locale, presumibilmente nata in vista della attuazione di quel Piano per riorganizzare un servizio che, come denunciato da più parti, sia singoli cittadini che forze sindacali e associative, è caratterizzato oggi da un alto costo e una bassa efficienza.
Infatti annose sono ormai le critiche per il costo dei biglietti e degli abbonamenti, tra i più alti di tutta Italia, come confermato dall’ultimo rapporto divulgato dalla UIL: prezzi molto più alti rispetto alla media nazionale sia per quanto riguarda i biglietti singoli, multipli e giornalieri (questi presenti però nel solo capoluogo), nonché gli abbonamenti mensili ed annuali.
Tale situazione riguarda entrambe le provincie, con quella perugina che presenta un aggravio economico maggiore. Questa denuncia è tornata a farsi sentire pochi giorni fa anche dalle piazze e dalla comunità studentesca, una popolazione che soffre particolarmente questa inefficienza, specialmente nel trattamento economico, poiché coinvolge cittadini che nella stragrande maggioranza dei casi non godono di alcuna indipendenza economica, gravando ulteriormente su un bilancio familiare già messo a dura prova da questi tempi emergenziali.
anche a livello di tratte ed orari, a partire dal nostro contesto locale, è necessario un ragionamento di efficientamento di una situazione che ha accumulato nel corso del tempo modifiche e integrazioni, non precedute da un ragionamento di insieme che avrebbe certo favorito una migliore fruizione del servizio.
Oggi vi sono oltre 50 linee urbane, organizzate tramite un sistema alfanumerico che non segue una logica progressiva sia nella numerazione che in alcune lettere dell’alfabeto mancanti. Tale ragionamento sistemico è poi quanto più necessario se pensiamo ad infrastrutture e servizi centrali e fondamentali quali l’Aeroporto Internazionale dell’Umbria “San Francesco d’Assisi” o l’Ospedale “S. Maria della Misericordia”. Ad oggi infatti sono carenti le tratte del trasporto pubblico che servono tali luoghi: ad esempio, la mancanza di un trasporto pubblico garantito nelle fasce notturne che colleghi la città al nosocomio; ancora, le due sole tratte extraurbane che collegano Perugia, l’aeroporto e rispettivamente Assisi e Foligno, entrambe comprese nell’orario mattutino e senza l’ombra di una tratta urbana che colleghi l’aeroporto con i territori del nostro Comune, costringendo coloro che partono da o arrivano all’aeroporto a rivolgersi ad auto o servizi privati.
Queste considerazioni toccano infine anche il problema dei posti auto, il quale coinvolge in particolare la struttura ospedaliera: già oggetto questo di un atto dell’opposizione a firma del consigliere Zuccherini che poneva la questione e individuava una possibile soluzione nell’introduzione di una navetta che collegasse l’ospedale all’area di Pian di Massiano, dove insiste una vasta area parcheggio sfruttabile per decongestionare quella del nosocomio e alleggerire il disagio a carico dei cittadini.
Tutto ciò premesso, l’odg elenca una serie di impegni per sindaco e giunta:
-concertare insieme a Busitalia il completo ripristino delle tabelle indicanti la linea, il percorso e gli orari presso tutte le fermate, predisponendo un doppio canale comunicativo attraverso l’inserimento di un QR Code che fornisca l’accesso diretto all’orario completo, indicandolo in doppia lingua italiano-inglese;
-valutare insieme a Busitalia il ricorso ad un segno grafico visibile (tipo la M rossa per le metropolitane urbane) e possibilmente luminoso per segnalare a distanza le fermate, anche nell’ottica di una razionalizzazione del loro numero;
-valutare insieme a Busitalia l’intensificazione dei controlli sul rispetto delle regole di comportamento e delle normative vigenti in materia di sicurezza e salute pubblica a bordo dei mezzi di linea (obliterazione dei biglietti, utilizzo delle mascherine, distanziamento, rispetto dei posti per disabili, anziani, donne in gravidanza);
-interloquire con il livello regionale competente e i vertici di Busitalia per accelerare il processo di avvicinamento alla adozione delle linee guida del P.U.M.S., approvato già da oltre due anni, per avviare una prima graduale ed ormai improcrastinabile revisione della rete urbana vigente, attualmente suddivisa in oltre 50 tra linee e percorsi, andando incontro a nuove abitudini ed esigenze dei cittadini, e per differenziare i livelli tariffari a garanzia di un servizio più accessibile, in particolar modo a studenti e classi meno abbienti;
-sollecitare il prolungamento del collegamento dell’Ospedale “Santa Maria della Misericordia” alla città nelle fasce notturne attraverso il servizio di trasporto pubblico locale;
-sollecitare l’introduzione del collegamento urbano all’aeroporto “San Francesco d’Assisi”, ad oggi completamente assente e relegato alle sole tratte extraurbane verso Assisi e Foligno.
La commissione ha quindi sentito Alessio Cinfrignini, direttore di esercizio Tpl gomma Busitalia (gestore dei servizi), Franca Gasparri, presidente Auser, e Paolo Sartoretti, segretario Lega pensionati Spi Cgil di Perugia–Corciano–Torgiano.
Cinfrignini, premettendo di tralasciare “il tema della pianificazione in quanto di competenza dell’ente di governo”, ha spiegato che il sistema del Qr Code è stato introdotto alle fermate subito dopo il primo lockdown del 2020, a valle di modifiche degli orari che avvenivano in modo repentino rendendo difficoltoso aggiornare gli orari in circa 5mila punti di fermata. Considerato che una parte dell’utenza avrebbe potuto avere problemi, fu creata una seconda linea diretta dell’Urp per l’informazione cosiddetta statica. Secondo il direttore, le variazioni orarie sono sempre numerose e non sarebbero più gestibili in maniera cartacea. L’azienda – ha riferito – è disponibile ad agevolare chi non riesce a usare il Qr Code, ma è stato rivolto alla commissione un invito a riflettere sul fatto che tale sistema è un importante segno di innovazione sul fronte informativo.
A proposito del controllo degli utenti riguardo l’uso delle mascherine, Cinfrignini ha notato che il tema non è più stringente come un tempo, posto che l’obbligo di indossarle a breve potrebbe venire meno. Sul fronte del controllo dei titoli e della loro obliterazione, invece, dopo due anni in cui è risultato estremamente difficoltoso, ora si apre una nuova fase. Quanto alle linee, ha ricordato che sono state aggiornate nel 2008 per tenere conto del sistema del minimetrò. Ad ogni modo, essendo le risorse limitate, ogni innovazione implica ritocchi del sistema pregresso e proprio per questo la pianificazione è un’operazione delicata.
In merito all’aeroporto, ha notato che l’infrastruttura si pone al di fuori dei circuiti delle linee urbane e va pensato un servizio dedicato.
Tornando sul tema delle fermate, il direttore ha detto che è stato fatto molto (in particolare nell’ambito del progetto Civitas si è provveduto alla messa in sicurezza di 25 punti di fermata). Se poi il Comune riterrà utili cartelli di colore particolare per una maggiore visibilità o altre migliorie, ha manifestato disponibilità. In conclusione ha sollevato una questione non toccata dai consiglieri: “Il terminal di piazza Partigiani è il principale punto di fermata a Perugia, oltre Fontivegge. Un ‘biglietto da visita’ da recuperare. I lavori di ripristino spettano al Comune – ente proprietario – e Umbria Mobilità, concessionaria dell’area”.
Sono seguiti interventi da parte di alcuni consiglieri. Cristiana Casaioli, presidente della commissione, ha chiesto se le variazioni di orari fossero così frequenti anche in questa fase di sostanziale ritorno alla normalità rispetto alla crisi pandemica. Croce ha sottolineato che i problemi causati dall’uso del Qr Code sono stati sollevati ormai da due anni, rilevando peraltro che non è comunque facile orientarsi nella ricerca delle linee poiché il modo in cui sono indicate, usando numeri o lettere, non è intuitivo. Ha anche ricordato che in altre città i mezzi pubblici sono dotati di Gps ed è possibile ricevere via sms risposte in tempo reale sui tempi di arrivo. Luca Valigi (Lega) ha espresso la convinzione che vada tutelata in ogni caso l’utenza che non è in grado di approcciare i sistemi tecnologici introdotti a Perugia.
La consigliera Maria Cristina Morbello (gruppo misto) ha invece proposto emendamenti all’atto in discussione (in relazione all’impiego anche del codice Braille per le informazioni, all’applicazione di segnalatori acustici alle fermate, nonché alla previsione di corse per chi usa il Frecciarossa) incontrando il favore dei proponenti.
Cinfrignini, in risposta, oltre a chiarire la logica della denominazione delle linee, è tornato sul sistema Qr Code: l’azienda ci ragionerà, ma bisogna comunque tenere conto che le variazioni degli orari continuano a essere frequenti.
Ha quindi preso la parola la presidente dell’Auser. “Qui i trasporti sono organizzati per l’80% in base alle esigenze scolastiche – ha detto Franca Gasparri -, mentre i nostri anziani usano i bus in orari diversi da quelli degli studenti e hanno una cultura media che non consente loro di usare certe tecnologie. Durante il lockdown – ha proseguito – abbiamo ricevuto oltre 600 telefonate. In tanti casi, gli anziani lamentavano il passaggio al Qr code per conoscere gli orari dei bus. C’è chi ha passato tre quarti d’ora alla fermata di un cimitero senza sapere quando il bus sarebbe passato solo perché non aveva con sé un telefono adatto. Non diciamo di tornare indietro, ma almeno di far convivere le tabelle tradizionali con il Qr Code”. Poi ha sottolineato l’importanza della visibilità delle fermate e la necessità di affrontare il tema del costo del biglietto, “troppo caro per chi ha una pensione minima”, e quello dei collegamenti con tutti i luoghi di cura, e non solo con l’ospedale.
Anche secondo Sartoretti il trasporto pubblico va ripensato in funzione di una componente ormai così importante della popolazione come quella rappresentata dagli ultra 65enni. A Perugia fare ricorso al trasporto pubblico, anche per la sua stessa conformazione come città di borghi, risulta spesso complicato; di certo, il sistema non va tarato solo sulle esigenze scolastiche, ma anche “rispetto ai servizi”. Proprio per questo, come già fatto in passato, anche oggi i sindacati sostengono che “il Pums necessita di aggiornamenti continui per tenere conto degli spostamenti dei servizi comunali e sanitari o della riduzione degli uffici postali nelle frazioni”. Per Sartoretti è fondamentale anche studiare i flussi, evitare tagli alle risorse per la gestione ordinaria e affrontare la questione del costo del biglietto introducendo sconti per i redditi più bassi. Stessa posizione dell’Auser in merito agli orari tramite Qr code.
Casaioli ha poi preso la parola come delegata del sindaco alla mobilità precisando alcuni aspetti del Pums adottato nell’aprile 2019 (tra gli obiettivi principali c’è “la riduzione del traffico veicolare”) e del ruolo della Regione sul piano dei finanziamenti.
La seduta è quindi stata aggiornata per ulteriori audizioni e approfondimenti.