Il Consiglio comunale ha approvato con 10 voti a favore (opposizione), 6 contrari (Fdi e FI) e 14 astenuti (Lega, Progetto Perugia, Perugia Civica, Giustozzi, Renda e Mori) l’Ordine del giorno presentato dai gruppi consiliari Idee Persone Perugia, Rete Civica Giubilei, Partito Democratico, su: “Sostegno al mondo del commercio equo e solidale e richiesta alla Regione Umbria di ripristinare le risorse in bilancio destinate a sostenere tale attività”.
In particolare, i consiglieri chiedono che il Comune si faccia promotore di ogni azione utile a difendere e sostenere le attività del commercio equo e solidale e ad agire in sede regionale affinchè sia ripristinato lo stanziamento delle risorse destinato a sostenere tali attività. Ciò al fine di permettere il proseguimento delle tante attività di sensibilizzazione, educative e di sostegno a un’economia giusta e solidale portate avanti, a beneficio della città e della regione, dalle realtà che, appunto, si occupano di commercio equo e solidale.
“Il commercio equo e solidale –ha spiegato la consigliera Maddoli, illustrando l’atto- promuove modalità di produzione e commercio che mettono al centro il rispetto della dignità e dei diritti dei lavoratori e dell’ambiente, promuovendo una vendita di prodotti che assicuri un prezzo equo ai produttori. Da anni –ha aggiunto- esso sostiene comunità svantaggiate in tanti paesi del mondo, promuovendo e sostenendo un’economia sociale e solidale. Di recente, anche tanti produttori locali che hanno avviato una produzione etica e solidale, inclusiva e volta a rafforzare la coesione dei territori.”
Nell’atto si ricorda anche che la regione dell’Umbria è stata tra le prime regioni in Italia a varare una legge regionale che riconosce l’importanza del commercio equo e solidale e a prevedere specifiche risorse in bilancio. “Anche grazie ad esse, per anni, le organizzazioni del commercio equo e solidale in Umbria si sono fatte promotrici di molti eventi e iniziative, andando nelle scuole e in molti altri luoghi sociali e della cultura, per informare ed educare la cittadinanza, soprattutto i giovani, a riconoscere e combattere le disuguaglianza e le ingiustizie. Purtroppo –ha concludono la consigliera- la regione nel bilancio triennale 2021/2023 non ha rifinanziato la suddetta legge 3/2007 a sostegno del commercio equo e solidale e delle Giornate regionali del Commercio equo e solidale. Tale cancellazione riteniamo che possa comportare un impoverimento notevole per la nostra città e la nostra regione, per questo chiediamo al Comune di intervenire, facendosi promotore delle nostre richieste alla regione.”
Elena Ranfa (PD) ha concordato con Maddoli sulla considerazione che il fondo regionale rappresentava una forma di sostegno per progetti finalizzati a supportare i giovani cittadini nella spesa consapevole. Si trattava di progetti utili su temi intorno ai quali c’è ancora molto da fare in termini di sensibilizzazione e presa di coscienza.
Quindi Ranfa si è unita all’appello di sostenere l’odg onde sollecitare la regione a ripensare alle decisioni assunte.
Per la capogruppo PD Sarah Bistocchi il commercio equo e solidale si incardina in un obiettivo molto alto, ossia trovare un equilibrio tra il nord ed il sud del mondo, tutelando il piccolo produttore ed i consumatori e redistribuendo il reddito ed il lavoro.
In conclusione per Bistocchi costruire dal basso un benessere economico, sociale ed ambientale è obiettivo che ogni istituzione dovrebbe porsi.
Il capogruppo Michele Nannarone (FdI) ha detto di condividere il tema posto al centro dell’odg, ma di non condividere invece l’obiettivo che l’atto persegue.
La Regione, dice Nannarone, ha superato lo strumento citato nell’atto perché esso apparteneva ad un periodo storico (15 anni fa) che di fatto si è esaurito.
Pertanto l’esigenza posta a fondamento dell’istituto è venuta meno, riducendo la portata della tematica, divenuta ormai meramente ideologica.
Nicola Paciotti (PD) ha dissentito con il ragionamento di Nannarone, perché, secondo la sua opinione, il mondo del mercato equo e solidale fa della trasparenza e della tracciabilità un punto fermo. Il ruolo di tale mercato pertanto non è solo di fornire servizi, ma di costituire un presidio per il mondo del lavoro e di tutela del consumatore.
Secondo Giuliano Giubilei la maggioranza conferma un approccio che tende a sfuggire di fronte ai temi proposti dall’opposizione.
Nel merito Giubilei ha posto l’accento sulle motivazioni addotte dall’assessore regionale Fioroni a fondamento del mancato sostegno al commercio equo e solidale. La scelta, nel dettaglio, sarebbe dettata dal fatto che il sostegno al commercio equo e solidale proviene da un’epoca passata, ormai superata.
Su questo Giubilei ha dissentito con forza, ritenendo che la necessità del sostegno alle piccole comunità produttrici non sia venuta meno. Invece la scelta dell’assessore regionale manifesta un conflitto d’interessi evidente.
Cristiana Casaioli (Progetto Perugia), nel definire le critiche espresse da Giubilei ingiuste e non condivisibili, ha sottolineato come le risorse in passato stanziate dalla regione, ai sensi di legge, servissero solo per progetti di sensibilizzazione ed informazione da realizzare nelle scuole e non per altre azioni. Va peraltro precisato che le botteghe eque e solidali non sono l’unico presidio per i territori, perché medesimo ruolo rivestono le piccole attività di vicinato.
Infine Casaioli ha ricordato come in Commissione l’assessore Giottoli abbia garantito, pur in mancanza di un finanziamento regionale, la volontà di adoperarsi con Anci al fine di garantire il raggiungimento degli obiettivi suggeriti nell’odg.