Articolo a cura del gruppo PD
Riceviamo e pubblichiamo:
“La tutela e la valorizzazione dei territori e dei quartieri sono per il Partito Democratico tra le priorità della agenda politica” – inizia così la nota stampa inviata stamattina dal Gruppo del Partito Democratico al Comune di Perugia.
Mugnano, frazione del Comune di Perugia, è nota certamente per i suoi muri dipinti, una serie di pitture murali esterne in stile contemporaneo che caratterizzano il territorio dal 1983, un’esposizione permanente di grande interesse e pregio.
Ma il territorio di Mugnano è noto anche per il suo patrimonio storico artistico più antico. Le sue origini infatti sono strettamente legate all’insediamento dei monaci benedettini che vi costruirono un’abbazia tra il IX e il X secolo. I monaci iniziarono a bonificare il territorio, e i terreni paludosi di lì a poco divennero tra i più fertili della regione.
L’abbazia dipese dai benedettini fino alla metà del XIV secolo, quando venne soppressa e data in commenda ai Cavalieri dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, oggi Cavalieri dell’Ordine di Malta, attualmente proprietari dell’antico sito.
“Oggi l’abbazia benedettina, struttura ormai quasi millenaria nel centro di Mugnano, sta letteralmente cadendo in rovina, vittima del degrado, dell’intercedere del tempo, e di una serie di buone idee avanzate ma mai realizzate – afferma la capogruppo dem Sarah Bistocchi – È per questo che il Gruppo del Partito Democratico al Comune di Perugia, di concerto con il circolo PD Mugnano, oggi deposita un ordine del giorno sul tema, con cui si chiede al Sindaco e alla Giunta di attivarsi affinché ciò che resta dell’abbazia possa essere recuperato e valorizzato, anche in un’ottica di riqualificazione e rilancio del territorio stesso di Mugnano”.
Di seguito l’odg:
“PREMESSO CHE:
Il territorio di Mugnano è una frazione del Comune di Perugia che conta più di mille abitanti, nota certamente per i suoi Muri Dipinti, una serie di pitture murali esterne in stile contemporaneo che caratterizzano il territorio dal 1983, quando il pittore Benito Biselli pensò di integrare le vecchie mura con l’arte moderna, realizzando così un’esposizione permanente di grande interesse e pregio;
VISTO CHE:
Ma Mugnano, il cui nome deriva dalla famiglia romana Munius, che occupò il territorio a partire dal II secolo a.C., è nota anche per il suo patrimonio storico-artistico più antico;
Le origini della comunità di Mugnano, infatti, sono strettamente legate all’insediamento dei monaci benedettini che, fra il IX ed il X secolo, vi costruirono una Abbazia;
I monaci iniziarono a bonificare il territorio, e i terreni paludosi di lì a poco divennero tra i più fertili della regione, fecero lavorare le persone del posto che in cambio della propria opera ricevevano protezione e asilo;
Ricordata in un diploma di Federico I Barbarossa del 1163, che confermava al vescovo perugino i beni della diocesi, l’Abbazia dipese da questi sino alla metà del XIV secolo, quando venne soppressa e data in commenda ai Cavalieri dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, oggi Cavalieri dell’Ordine di Malta. Il monastero fu adattato a residenza del commendatario, e la chiesa abbaziale divenne parrocchiale;
Nel 1403 la magistratura di Perugia ordinò di distruggere l’antica Abbazia, compresa nella sua giurisdizione, insieme ad altre fortificazioni del contado, perché rifugio di fuoriusciti. Nel 1580 il commendatore Pier Filippo della Corgna fece ricostruire sui suoi resti una comoda residenza, apportando ulteriori modifiche per le esigenze del momento, tanto che oggi rimane ben poco della struttura originaria;
CONSIDERATO CHE:
Quanto alla chiesa, nel 1435 fu riconsacrata in occasione del trasporto in essa delle reliquie di sant’Antimo, poste sotto l’altare della Madonna e poi trasferite presso l’altare maggiore, e poi nel 1797 di nuovo restaurata e riconsacrata, trasferendovi le reliquie dei santi Costanzo ed Emidio. Nel 1891, quando la popolazione di Mugnano era ormai in costante aumento, per il miglioramento delle funzioni sacre si decise di ampliare l’edificio nelle forme a noi pervenute;
EVIDENZIATO CHE:
I monaci benedettini operarono nell’antica Abbazia e applicarono la regola di Benedetto con profonda abnegazione, riuscendo a trasformare l’inselvatichito territorio circostante in un’oasi di fertile ricchezza, anche grazie all’aiuto e al coinvolgimento degli abitanti del luogo;
Infatti, all’esistenza dell’antico monastero è legata anche quella del Castello, la cui origine si può far risalire al periodo che va dal 1305 al 1380. Sembra infatti che il Castello fosse fatto costruire proprio dai monaci benedettini per proteggere i beni e le persone che lavoravano la terra bonificata. Con il Castello il piccolo ed indifeso villaggio si trasformò gradualmente in Castrum, che si espanse verso nord fino a concludersi nel 1777 con la costruzione del palazzo del Sodalizio di San Martino, l’edificio principale dell’attuale piazza del castello, un tempo l’orto del borgo;
POSTO CHE:
L’antica Abbazia benedettina, struttura ormai quasi millenaria nel centro di Mugnano, sta letteralmente cadendo in rovina, vittima del degrado, dell’intercedere del tempo, e di una serie di buone idee avanzate ma mai realizzate;
SI IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA:
Ad attivarsi affinché ciò che resta dell’Abbazia benedettina possa essere recuperato e valorizzato, anche in un’ottica di riqualificazione e rilancio del territorio stesso di Mugnano;
A portare avanti una collaborazione con i soggetti proprietari dell’immobile e con i soggetti potenzialmente interessati alla struttura (Ater, Fai) per strappare al degrado e all’incuria l’ex monastero, ormai quasi millenario, e dargli così una nuova destinazione e un nuovo utilizzo, cioè una nuova vita”.