La IV Commissione consiliare ha preso in esame, nel corso della seduta odierna, l’ordine del giorno presentato da una consigliera di opposizione sul tema “Università degli Studi di Perugia – Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO”.
L’invito della consigliera all’amministrazione è quello di avviare un’interlocuzione con l’Università al fine di candidare l’ateneo alle liste previste dalla Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco, conclusa a Parigi il 17 ottobre 2003.
Rilevato, infatti, come risulta dalla documentazione storica, che l’Università di Perugia è nata per volontà e su iniziativa del Comune di Perugia, è importante che proprio da Palazzo dei Priori, sulla cui facciata, peraltro, è stata conservata per molto tempo la cassa di cipresso contenente la bolla di fondazione, partano iniziative per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale della città.
Benché l’amministrazione comunale abbia iniziato a disporre singoli insegnamenti sin dal 1276, -si ricorda nell’atto- essa raggiunse l’obiettivo del riconoscimento della validità del titolo rilasciato dallo Studium perugino in tutte le terre della Chiesa e dell’Impero con la bolla emessa da Clemente V l’8 settembre 1308, data di nascita ufficiale dell’ateneo.
La Conferenza generale ONU per l’educazione, la scienza e la cultura Unesco -come è stato evidenziato- ha tra i suoi obiettivi quello di attuare le misure per favorire la trasmissione del patrimonio culturale immateriale fra le generazioni e, a tal fine, nel 2003, ha varato la convenzione per la salvaguardia di tale patrimonio nella quale è prevista una serie di procedure per l’identificazione, la documentazione, la preservazione, la protezione, la promozione e la valorizzazione del bene culturale immateriale. Per patrimonio culturale immateriale si intende quello he le comunità, i gruppi e gli stessi individui riconoscono come parte del loro patrimonio culturale, che trasmesso di generazione in generazione è costantemente ricreato dalle comunità e dai gruppi in risposta al loro ambiente, alla loro interazione con al natura, alla loro storia e dà loro un senso di identità e di continuità, promuovendo il rispetto per la diversità culturale e la creatività umana.
Per la Giunta la proposta in discussione deve sicuramente essere condivisa con l’Università dalla quale, in quanto soggetto giuridico autonomo, deve partire l’iniziativa. Compito del Comune, può essere quello di sostenere ma non di proporre la candidatura. In ogni caso, tra i beni patrimonio immateriale dell’umanità Unesco attualmente iscritti nella World Heritage List non vi sono fattispecie come quella all’ordine del giorno, segno probabilmente che potrebbe non rientrarvi.
Da parte dei consiglieri sia di maggioranza che di opposizione si è ritenuta la proposta interessante, seppur condividendo le perplessità espresse dall’assessore, e da più parti è stato richiesto di verificare direttamente con i rappresentanti dell’Università la posizione dell’ateneo al riguardo.
La proponente, ribadendo comunque il ruolo propositivo che può avere il Comune, ha accolto la richiesta di audizione dei rappresentanti dell’ateneo stesso, per cui la seduta è stata aggiornata.