E’ stata approvata con 20 voti a favore la mozione dei gruppi PD e Ipp su interventi urgenti per la sicurezza pubblica su tombini, forazze e caditoie.
Illustrando l’atto, Nicola Paciotti (Pd) ha riferito che tempo fa si è assistito all’ennesima giornata di disagi, paure e preoccupazioni per i cittadini a causa di fenomeni temporaleschi che, pur senza un carattere di eccezionalità, hanno messo in evidenza tutti i limiti e le criticità che vivono quotidianamente i nostri territori a livello di manutenzione e servizi presenti. Infatti Perugia si è trovata di nuovo a fare i conti con strade completamente allagate, forazze e caditoie occluse con conseguente accumulo di acqua, case invase da acqua e fango, alberi caduti e fossi in esondazione: nonostante il precedente dello scorso anno nell’area nord della città (da Villa Pitignano a Colombella), la situazione a distanza di tempo non pare affatto migliorata.
I disagi e i danni provocati dal maltempo sono stati registrati in tutto il territorio comunale, dalla periferia al centro storico, e sono connessi all’assente manutenzione in cui versano forazze e caditoie, che non riescono a sopperire all’aggravio di acqua. Come avvenuto con la presentazione di un odg del 2020, il PD ribadisce che la decisione di escludere il servizio di pulizia di tombini e caditoie dalla convenzione con Gesenu per riattribuirlo al cantiere comunale, già oberato, è sbagliata e va rivista.
I proponenti spiegano che uno degli aspetti che ha creato maggiori disagi è stato nuovamente l’allagamento delle strade, con evidenti conseguenze anche per il manto stradale e le abitazioni private; tale situazione porta con sé conseguenze anche dal punto di vista della sicurezza pubblica, come dimostrano gli alberi caduti in varie parti della città.
La manutenzione delle alberature pubbliche e private e la gestione del rischio idrogeologico sono fondamentali e necessitano di un’attenzione ulteriore.
Fatte tali premesse, il dispositivo della mozione prevede i seguenti impegni per l’amministrazione:
-A provvedere nel breve periodo ad un piano straordinario di pulizia di tombini e forazze per far fronte alle future piogge autunnali e invernali, così da abbattere il rischio allagamenti, disagi e pericoli per la cittadinanza; dando precedenza alle zone poste in aree depresse che presentano maggiori vulnerabilità e con necessità di più assidue verifiche;
-Avvalendosi del quadro conoscitivo relativo alle criticità idrogeologiche del nostro territorio, già in possesso grazie agli studi realizzati, ed eventualmente da aggiornare conseguentemente alla nascita di nuove emergenze, provvedere ad intercettare tutte le opportunità di finanziamenti possibili provenienti da bandi nazionali ed europei, al fine di attuare gli interventi di risanamento idrogeologico secondo una gerarchia di priorità dettata dall’ urgenza di prevenzione e riduzione dei rischi.
Marko Hromis (PD) ha spiegato che gli eventi straordinari si stanno moltiplicando nel tempo evidenziando costanti criticità in varie aree della città legate alla manutenzione dei manufatti, come tombini e caditoie. Questa fragilità ben nota richiede interventi adeguati sia in termini di manutenzione ordinaria che tramite un piano di manutenzione straordinaria.
La capogruppo del M5S Francesca Tizi ha ricordato di aver presentato tempo fa un’interrogazione alla giunta sull’adozione di un piano di prevenzione comunale contro i disastri idrogeologici. Ciò in quanto gli eventi da straordinari stanno diventando sempre più prevedibili ed ordinari alla luce dei cambiamenti climatici.
Ormai, secondo Tizi, non c’è più spazio per Amministrazioni che non comprendano l’importanza della prevenzione, come richiesto dall’U.E. Tra l’altro il nuovo orientamento giurisprudenziale sulla risarcibilità dei danni provocati da eventi catastrofici tende sempre più ad attribuire la responsabilità agli enti locali per la mancata adozione di politiche di prevenzione e per la scarsa manutenzione, e non più al caso fortuito.
Gino Puletti (Progetto Perugia) ha espresso soddisfazione per la scelta dei proponenti di accogliere l’emendamento avanzato dalla maggioranza in commissione.