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“Interventi urgenti per la sicurezza su tombini, forazze e caditoie”, discussa la mozione Pd-IPP

Avviato l'esame dell'atto in III commissione. Accolta la richiesta dei consiglieri di maggioranza di apportare alcuni emendamenti

di Redazione PerugiaComunica
14 Ottobre 2022
in Consiglio Comunica, Resoconto
Tempo di lettura:6 min.
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Il Consiglio torna a riunirsi in presenza: primo atto la modifica al regolamento per l’assegnazione degli immobili
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La III commissione consiliare Urbanistica, presieduta da Cristiana Casaioli, nella seduta del 14 ottobre ha trattato la mozione relativa agli interventi urgenti per la sicurezza pubblica su tombini, forazze e caditoie presentata dai gruppi consiliari Partito Democratico e Idee Persone Perugia.

Illustrando l’atto, Nicola Paciotti (Pd) ha riferito che di recente si è assistito all’ennesima giornata di disagi, paure e preoccupazioni per i cittadini a causa di fenomeni temporaleschi che, pur senza un carattere di eccezionalità, hanno messo in evidenza tutti i limiti e le criticità che vivono quotidianamente i nostri territori a livello di manutenzione e servizi presenti. Infatti Perugia si è trovata di nuovo a fare i conti con strade completamente allagate, forazze e caditoie occluse con conseguente accumulo di acqua, case invase da acqua e fango, alberi caduti e fossi in esondazione: nonostante il precedente dello scorso anno nell’area nord della città (da Villa Pitignano a Colombella), la situazione a distanza di tempo non pare affatto migliorata.

I disagi e i danni provocati dal maltempo sono stati registrati in tutto il territorio comunale, dalla periferia al centro storico, e sono connessi all’assente manutenzione in cui versano forazze e caditoie, che non riescono a sopperire all’aggravio di acqua. Come avvenuto con la presentazione di un odg del 2020, il PD ribadisce che la decisione di escludere il servizio di pulizia di tombini e caditoie dalla convenzione con Gesenu per riattribuirlo al cantiere comunale, già oberato, è sbagliata e va rivista.

I proponenti spiegano che uno degli aspetti che ha creato maggiori disagi è stato nuovamente l’allagamento delle strade, con evidenti conseguenze anche per il manto stradale e le abitazioni private; tale situazione porta con sé conseguenze anche dal punto di vista della sicurezza pubblica, come dimostrano gli alberi caduti in varie parti della città.

La manutenzione delle alberature pubbliche e private e la gestione del rischio idrogeologico sono fondamentali e necessitano di un’attenzione ulteriore.

Fatte tali premesse, il dispositivo della mozione prevede i seguenti impegni per l’amministrazione:

-provvedere nel breve periodo a un piano straordinario di pulizia di tombini e forazze per far fronte alle future piogge autunnali e invernali, così da abbattere il rischio allagamenti, disagi e pericoli per la cittadinanza;

-valutare di reintrodurre nella convenzione col soggetto gestore Gesenu S.p.A. il servizio di manutenzione e pulizia di tombini, forazze e caditoie stradali;

-provvedere a un piano straordinario di adeguamento delle caditoie stradali attraverso studio e pianificazione degli interventi;

-considerare le aree a più alto rischio idrogeologico e, ove necessario, aggiornare gli studi e pianificare interventi in ottica di riduzione e prevenzione, anche servendosi di bandi e finanziamenti pubblici.

L’assessore all’ambiente e lavori pubblici, Otello Numerini, sentito in commissione, ha detto che la mozione porta a considerare due distinti temi: deflusso delle acque e dissesto idrogeologico. In relazione al primo, la pulizia di caditoie e forazze è certo un compito a cui l’amministrazione deve fare fronte; ma il problema del deflusso è molto legato anche al tipo di urbanizzazione e allo stato dei sottoservizi che caratterizzano un territorio. Gli uffici, peraltro, già conoscono i punti più critici.

Quanto alla situazione dei servizi di pulizia di caditoie e tombini, nel Dup 2020 è stata inserita la necessità di esternalizzarli nuovamente e così è stato fatto. Nel 2021, così, il servizio è stata affidato a un’azienda. Su questo fronte, ad ogni modo, l’assessore ha detto che c’è l’intenzione di fare di più. Ora si è in fase di assegnazione del servizio a una ditta che effettuerà interventi concentrati nelle zone più problematiche. Numerini ha peraltro ricordato che, in base alle indicazioni di Arera, la pulizia di tombini e caditoie non rientra nel perimetro del servizio di igiene ambientale. L’amministrazione sopperisce, quindi, affidandola a ditte esterne e cercherà di trovare più risorse per un’azione più sistematica in tutta la città.

Quanto all’attività di studio concernente il rischio idrogeologico, uno studio è in realtà già stato fatto dagli uffici comunali con l’individuazione delle aree più critiche. Proprio grazie ad esso si è riusciti a intercettare finanziamenti del Pnrr e quelli per il bacino di Santa Margherita e per il Fosso Villa di Villa Pitignano.

L’assessore ha poi ricordato che per i tratti dei fossi di competenza comunale l’attività di pulizia è stata effettuata e sono stati chiesti alla Regione finanziamenti per un totale di 18 milioni per procedere con interventi più estesi.

Grazie all’attività svolta dagli uffici negli anni, dunque, l’ente è in possesso di uno studio puntuale relativo al rischio idrogeologico e in base ad esso cerca di cogliere le varie opportunità di finanziamento.

Roberto Chiesa, dirigente della Unità operativa Manutenzioni e Protezione civile, ha reso noto che l’attività di ripulitura di tombini e caditoie entro la fine del mese dovrebbe prendere il via. Un’attività, questa, non facile e che dovrebbe essere ripetitiva, poiché i tombini si riempiono di continuo di terra e foglie. Viste le risorse economiche a disposizione, si interverrà soprattutto nelle aree più depresse e con problematiche già note. Quanto al rischio idrogeologico, il problema principale non è fare studi, ma riuscire ad avere i fondi per effettuare gli interventi. Su molti fronti, anzi, proprio grazie agli studi già fatti l’ente ha ottenuto finanziamenti. La strada intrapresa è quindi quella giusta, pur tenendo conto che i fenomeni climatici avversi sono sempre più frequenti e resta complesso far fronte alle conseguenze.

Il dirigente della Unità operativa Ambiente e Energia, Vincenzo Tintori, ha ricordato che pochi giorni fa è stato approvato il progetto esecutivo del secondo lotto, in prosecuzione di quello in corso, per il bacino Santa Margherita. Sono stati già chiesti finanziamenti anche per intervenire sul Bulagaio. Si sta completando uno studio sul fosso Santa Lucia e un primo stralcio per quest’area è già finanziato. Altro intervento in cui gli uffici sono impegnati è quello per San Marco (il Comune è beneficiario di un contributo pari a un milione): in corso i lavori per il fosso a valle. Altra attività da sempre svolta dal Comune è quella volta alla sensibilizzazione dei frontisti affinché mantengano i fossi in efficienza idraulica.

Erika Borghesi (Pd) si è detta non del tutto soddisfatta rispetto a quanto emerso. A suo avviso è mancata nel tempo una pianificazione ottimale. Per costruire abitazioni e infrastrutture sono state tombate decine e decine di fossi e oggi si scontano le conseguenze di scelte fatte decine di anni fa. Con la soppressione delle circoscrizioni, inoltre, è venuto meno un puntale monitoraggio del territorio. Il Testo unico degli enti locali andrebbe senz’altro rivisto per quel che riguarda la possibilità di istituire tali organismi. Ad ogni modo, dopo la soppressione delle circoscrizioni, il Comune mantenne 5 presidi territoriali, dotati di un ufficio amministrativo e di tecnici. Questa amministrazione ha tuttavia deciso di sopprimerli: una scelta sbagliata, secondo Borghesi, vista l’estensione del territorio perugino. Inoltre, il cantiere comunale per Perugia è sempre stata una eccellenza, ma ora necessita di essere riorganizzato investendo in risorse umane e mezzi. L’amministrazione è dunque chiamata a rafforzare il cantiere oppure a fare una scelta, diversa o mediana, come l’esternalizzazione dei servizi. Se si sceglie di esternalizzare, tuttavia, poi non si possono mettere a bilancio risorse “ridicole”, nella fattispecie 80mila euro. Pensare di fare la pulizia delle caditoie a fine ottobre, infine, è inutile.

La consigliera ha quindi chiesto all’assessore di inserire nel bilancio risorse importanti per assicurare un intervento davvero celere ed efficace.

Francesca Tizi (M5s) ha richiamato l’ultimo question time in cui ha interrogato l’esecutivo sul tema della prevenzione del dissesto idrogeologico per far sì che sia riportato al centro dell’attenzione. Gli eventi catastrofici prodotti dai cambiamenti climatici, infatti, generano effetti ormai sotto gli occhi di tutti. A livello europeo si dice che tutte le amministrazioni, anche locali, devono porre in essere provvedimenti appropriati. Non solo: politiche di prevenzione e di precauzione diventano tanto più essenziali anche alla luce del cambiamento giurisprudenziale sul tema. Prima il danno da catastrofe era ritenuto conseguenza del caso fortuito e l’eccezionalità dell’evento costituiva una esimente. Ora, invece, la giurisprudenza in tema di responsabilità degli amministratori per reati collegati alle calamità naturali è cambiata. La consigliera ha quindi chiesto nuovamente all’amministrazione di attenzionare una politica di prevenzione e di precauzione per i prossimi anni.

Francesca Renda (Tesei Presidente per l’Umbria) ha chiesto al gruppo proponente di rinviare il voto per poter studiare emendamenti volti a migliorare taluni aspetti della mozione.

Anche Gino Puletti (Progetto Perugia) ha auspicato che l’atto diventi, pur con alcuni emendamenti, una richiesta all’esecutivo da parte di tutta la commissione.

Michele Cesaro (Forza Italia) ha condiviso l’analisi di Borghesi rispetto a un problema che ha radici profonde e lontane e che va affrontato con determinazione e piglio costruttivo. L’esternalizzazione dei servizi è una modalità con cui si può agire, ma il primo problema è avere risorse umane per farsi carico di processi amministrativi che servano a incamerare soldi di spettanza del Comune e che potrebbero essere investiti per migliorare strade e rete fognaria.

Paciotti ha confermato piena apertura al dialogo; nei prossimi giorni si lavorerà agli emendamenti da apportare. Ha infine sottolineato l’importanza della sensibilizzazione dei frontisti, poiché vi è una grande difficoltà dei cittadini a comprendere responsabilità che nel tempo sono cambiate.

 

 

Tags: 14 ottobreavviata discussionecaditoiecommissione IIIconsiglio comunaleesame attoforazzeIdee Persone Perugiaipppartito democraticopdPerugiatombiniUrbanistica
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