Il Consiglio comunale nella seduta del 24 gennaio ha approvato con 25 voti favorevoli e 2 contrari (Morbello, Tizi) l’ordine del giorno presentato dal consigliere Paolo Befani del gruppo Fratelli d’Italia avente ad oggetto: “Rinnovamento delle alberature lungo la sede stradale cittadina”.
Rispetto al testo originario l’atto è stato modificato da Befani accogliendo alcune proposte avanzate dal capogruppo di Idee Progetto Perugia, Fabrizio Croce.
Illustrando l’atto, Befani ha spiegato che sempre più spesso in città si registra la risalita sul manto stradale di radici di piante limitrofe alla carreggiata, con conseguenti pericoli per pedoni e automobilisti. Ciò a causa della tipologia di piante presenti, rivelatesi nel tempo poco adatte all’ambiente cittadino.
A Perugia, ad esempio, spicca la presenza del pino domestico, che, a causa delle sue caratteristiche, spesso provoca gravi difformità al manto stradale e sulle sedi pedonali.
Per risolvere il problema appare opportuno, dunque, un rinnovamento delle alberature esistenti, sostituendo quelle esistenti, non adatte alla città, con altre coerenti con il contesto urbano: tra le altre si suggerisce il leccio.
Nel corso di questa consiliatura (questa la parte introdotta ex novo con le modifiche) il Consiglio comunale ha approvato la proposta di dotarsi di un “Regolamento a tutela del verde pubblico e privato” e quella di “disciplinare al suo interno l’istituzione, le finalità, le competenze, l’organizzazione delle attività e il funzionamento di una Consulta del verde”.
In ragione di ciò l’atto impegna l’amministrazione a prevedere nell’ambito del regolamento da redigere e nella futura pianificazione del verde pubblico e privato, un programma di rinnovamento delle alberature di cui siano accertate la morte, la malattia o una condizione di pericolosità delle alberature, ritenute non più compatibili con il contesto urbano attuale, nei tratti stradali cittadini maggiormente interessati dal fenomeno sopra esposto, provvedendo ad una graduale sostituzione con specie arboree più adeguate – come ad esempio il leccio – che non espongano le sedi stradali e le sue pertinenze a rischio di deformazione e a periodiche attività di riparazione, a tutela della pubblica incolumità e del patrimonio pubblico.
Befani ha sottolineato che nell’odg si cita il leccio ma resta, comunque, in capo ai tecnici la competenza nell’individuare di volta in volta le specie arboree più adeguate.
Il consigliere Croce, oltre a illustrare gli emendamenti da lui suggeriti e accolti da Befani, ne ha spiegato il senso generale: “L’odg raccoglie un sentire comune evidenziando una problematica esistente in città. Mi pareva corretto far sì che l’atto fosse in armonia e una conseguenza diretta del lavoro di questo Consiglio comunale, che sin dall’inizio ha ritenuto di dotarsi di un regolamento e di una consulta del verde. È giusto che ogni provvedimento relativo alla cura del verde pubblico risulti coerente con quanto disposto fin qui da Giunta e Consiglio”.
Di diverso avviso la consigliera Maria Cristina Morbello (M5s): “La sostituzione degli alberi comporta l’abbattimento di quelli esistenti – ha affermato – e questo per me è intollerabile. Non c’è alcuna esigenza di sostituire alberi sani. Il taglio indiscriminato degli alberi, anche dei pini, va fermato. La convivenza tra pini e manutenzioni stradali è possibile. Oggi esistono tecniche avanzate che consentono di salvare gli alberi e mettere in sicurezza strade e marciapiedi. Con un atto come quello odierno si discolpa l’amministrazione per la scelta a senso unico di abbattere i pini, scelta che non prevede alternative. A mio avviso, l’atto va cassato senza riserve. L’odg è un atto di indirizzo, non esecutivo; quindi per dare un segnale forte è necessario essere massimalisti sul tema degli abbattimenti e affermare il ‘no’ tassativo all’abbattimento di alberi sani. Se concediamo una via d’uscita con una clausola generale come quella finale dell’emendamento, nella quale è possibile far rientrare le più disparate situazioni (mi riferisco alla incompatibilità col contesto urbano), chi vorrà abbattere alberi sani ne approfitterà a piacimento. Ribadisco, quindi, la mia posizione contraria”.
Morbello ha continuato: “Abbiamo a disposizione esperienze professionali che affrontano e risolvono le problematiche delle radici evitando l’abbattimento. È questione di volontà. L’adozione di pratiche colturali adeguate è investimento che ripaga sia nell’immediato sia a lungo termine. Anche in tale settore è necessaria la programmazione. Gli alberi non debbono essere abbattuti per soddisfare esigenze momentanee o per risparmiare sui lavori pubblici. Infine, sollecito ancora una volta il varo del regolamento del verde e l’istituzione della consulta del verde. I cittadini sono desiderosi di dare un contributo per salvare gli alberi della nostra città”. Parlando di “inaccettabile ritardo” in relazione al varo del regolamento, ha concluso: “Io sto con gli alberi e oggi sarà chiara questa fondamentale distinzione”.
Michele Nannarone, capogruppo di Fdi, dopo aver ringraziato Croce per la collaborazione nell’individuare gli emendamenti da apportare al testo, ha fatto riferimento soprattutto all’intervento di Morbello, asserendo che “ha sottolineato come si parli di abbattimenti; tuttavia è sufficiente rileggere l’odg e anche gli emendamenti per capire che non si parla mai di abbattimenti, ma di rinnovamento delle alberature”. “Quando si parla di ‘programma di rinnovamento’ – ha ancora precisato Nannarone – si fa riferimento a piante che presentano problematiche o che sono morenti. Faccio un esempio per far capire come, secondo me, la posizione di Morbello sia eccessivamente radicale: se una pianta, anche secolare, determina una situazione di pericolo per una scuola elementare, credo sia più importante preservare l’incolumità degli studenti che mantenere un albero che rischia di provocare problemi. Poi, è ovvio che nel prossimo regolamento dovrà essere previsto in maniera precisa che a ogni abbattimento, anche per motivi di pericolosità, dovrà seguire la piantumazione di un altro albero. Questo odg va nella direzione di creare un modello con una sua funzionalità rispetto al verde che è elemento fondamentale nella nostra vita”.
Befani ha concluso: “Anche io sto con gli alberi e credo che vadano piantati gli alberi giusti al posto giusto”.