Il Consiglio ha approvato all’unanimità la proposta di deliberazione per il conferimento della cittadinanza onoraria a Sua Eminenza Gualtiero Bassetti, Cardinale Arcivescovo di Perugia–Città della Pieve, presentata dal sindaco Andrea Romizi e da tutti i gruppi consiliari.
L’atto è stato illustrato dal sindaco, che ne ha sottolineato la rilevanza proprio alla luce della sottoscrizione condivisa dai presidenti dei gruppi.
La concessione della cittadinanza onoraria – ha quindi ricordato il sindaco Romizi – è prevista dallo statuto dell’ente a favore di personalità italiane e straniere per meriti particolari nei confronti della città. Meriti ravvisabili nell’opera del cardinale Bassetti alla luce della relazione di accompagnamento alla proposta di cui è stata data lettura (per la relazione integrale vedi il resoconto del 5 aprile).
In particolare – ricorda l’atto – chiamato da Papa Francesco a far parte del collegio cardinalizio durante il concistoro del 22 febbraio 2014, Bassetti è il primo prelato dall’Unità d’Italia in poi che, da arcivescovo della città di Perugia, è stato elevato alla porpora cardinalizia. Per trovare un precedente, bisogna risalire all’arcivescovo Vincenzo Gioacchino Pecci (futuro Papa Leone XIII), nominato cardinale nel 1853. Il cardinale Bassetti è anche il primo arcivescovo di Perugia nominato Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, massimo organismo rappresentativo della Chiesa cattolica italiana.
Svolgendo questi due alti incarichi in qualità di arcivescovo di Perugia, il cardinale Gualtiero Bassetti ha dato importanza e lustro alla città sia nell’ambito ecclesiastico sia in quello civile.
Il motto episcopale del cardinale Bassetti, “In charitate fundati” – si legge ancora nell’atto – ben sintetizza lo stile di questo Pastore della Chiesa universale, che ha avuto sempre per tutti parole di incoraggiamento e gesti concreti di solidarietà.
Nato il 7 aprile 1942 a Popolano di Marradi, in provincia di Firenze, nel 1956 entra nel Seminario di Firenze, mentre il 29 giugno 1966 viene ordinato presbitero nel duomo di Santa Maria del Fiore. Inviato come vice parroco nella comunità di San Salvi, nel 1968 è chiamato in Seminario come assistente al Minore e responsabile della pastorale vocazionale. Nel 1972 viene nominato rettore del Seminario Minore. Nel 1979 il cardinale Giovanni Benelli gli affida l’incarico di rettore del Seminario Maggiore. Nel 1990 il cardinale Silvano Piovanelli lo nomina suo pro-vicario e nel 1992 lo chiama a diventare vicario generale dell’Arcidiocesi di Firenze. Il 3 luglio 1994 papa Giovanni Paolo II lo elegge vescovo di Massa Marittima-Piombino. Il 21 novembre 1998 viene eletto vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro.
Successivamente è nominato da papa Benedetto XVI alla sede arcivescovile metropolitana di Perugia-Città della Pieve il 16 luglio 2009. Nella Diocesi umbra ha saputo ben coniugare la sua azione pastorale con quella sociale. Ha sempre promosso l’idea di un “patto educativo” fra comunità ecclesiale, istituzioni e realtà formative per rispondere all’emergenza educativa, dedicando messaggi ai temi delle morti sul lavoro, della crisi occupazionale, della politica che ha bisogno di un “sussulto profetico”, della legalità nella gestione della cosa pubblica, delle gravi piaghe sociali del nostro tempo, quali la prostituzione, il consumo di sostanze stupefacenti e di alcol e il gioco d’azzardo.
“Voglio aggiungere un ultimo argomento – ha detto Romizi -, forse il più importante: il grande affetto che circonda il cardinale. Sono tanti i cittadini che, anche durante la sua malattia al tempo del lockdown, si sono idealmente stretti a lui. Di questi sentimenti dobbiamo sentirci interpreti”.
Il consigliere Nicola Volpi (Progetto Perugia), in sede di discussione, ha ringraziato per l’iniziativa partita dal sindaco e dalla giunta comunale e accolta dai gruppi ricordando che “già in commissione si è registrato un voto unanime sulla pratica, segno della riconoscenza che la città porta al cardinale”.
Secondo Giuliano Giubilei, il riconoscimento della cittadinanza onoraria è commisurato a una personalità indubbiamente significativa per il capoluogo umbro; come presidente della Cei, Bassetti “ha saputo dare lustro a Perugia e si è dimostrato interprete fedele del pensiero di papa Francesco”. Inoltre, proprio la voce del Papa, e di conseguenza quella del cardinale, in queste settimane hanno sempre insistito affinché si imboccasse la via della pace.
La consigliera Lucia Maddoli (Idee Persone Perugia) a nome del suo gruppo ha espresso “pieno sostegno al riconoscimento da tributare a una personalità di alto profilo, fermo restando il principio di laicità delle istituzioni”. “La Chiesa – ha proseguito – ha sempre stimolato la politica a interessarsi delle questioni sociali. Lo stesso Bassetti ha richiamato la nostra attenzione sui temi più scottanti, come quelli del lavoro, della povertà, dell’esclusione e dei migranti, al fine di creare una società accogliente e inclusiva. Inviti che la politica a tutti i livelli deve ascoltare e accogliere”.