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III Commissione consiliare Urbanistica su Nuova Monteluce, progetto nuova scuola a Centova e frazioni meccanizzate

Tutti e tre approvati gli atti in discussione

di Redazione PerugiaComunica
15 Luglio 2021
in Consiglio Comunica, Resoconto
Tempo di lettura:7 min.
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Palazzo dei Priori Perugia
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La III Commissione consiliare Urbanistica, presieduta dalla consigliera Casaioli, ha preso in esame, nel corso della seduta odierna, la a proposta relativa all’approvazione del progetto definitivo per la realizzazione del nuovo edificio scolastico provinciale in località Centova  in modifica al PRG, con particolare riferimento all’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio, approvata all’unanimità. In secondo luogo, è stata discussa la proposta della Giunta n. 1912 del 24 giugno scorso relativa all’individuazione delle frazioni del territorio comunale non metanizzate e all’attivazione del servizio comunale per le agevolazioni fiscali sull’ uso del GPL e del gasolio per riscaldamento per l’anno 2021, anch’essa accolta dalla commissione con favore unanime. Infine, è stata ripresa la discussione dell’ordine del giorno presentato dai consiglieri Zuccherini e Bistocchi del gruppo PD su “Nuova Monteluce: stato dei lavori dell’ ex convento e impegni del Comune di Perugia per il rilancio del quartiere”, approvato al termine con 4 voti a favore e 7 astensioni.

In avvio, come detto, è stata discussa la proposta per il Consiglio comunale inerente il progetto definitivo per la realizzazione del nuovo edificio scolastico provinciale in località Centova, in modifica al PRG, con particolare riferimento all’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio.  

In particolare, il Consiglio ha preso atto dell’avvenuta approvazione da parte della Provincia di Perugia del progetto definitivo dell’intervento per la realiz­zazione del nuovo edificio scolastico per l’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore nell’area di Centova, effettuata anche ai fini e per gli effetti della dichiarazione di pubblica utilità urgenza ed indifferibilità dell’ope­ra stessa; della non necessità espressa dalla Regione dell’Umbria rispetto alla sottoposizione a VAS della relativa modifica al PRG, nonché dei diversi pareri favorevoli sul progetto stesso.

L’assessore all’Urbanistica Margherita Scoccia ha ricordato che si tratta di un investimento pari a 4 milioni di euro finanziato con mutuo BEI e localizzato dapprima a Rimbocchi, quindi nell’area di Centova limitrofa al Capitini, per il quale peraltro è stato siglato un protocollo d’intesa con la Provincia per cui in cambio dell’area suddetta, il comune diventerà proprietario della struttura che ospita la scuola dell’infanzia Il tiglio. “Questa permuta -ha precisato l’assessore- e, quindi la possibilità per il Comune di accedere alla proprietà della scuola, ci consentirà non solo di portare avanti progetti di riqualificazione della struttura stessa, ma anche di accedere a finanziamenti adeguati.”

L’Arch. Marini ha ulteriormente spiegato che il cambio di destinazione si è reso necessario per permettere la realizzazione del progetto in un’area pubblica, che per il Comune ha, attualmente , un interesse marginale, ma che si presta allo scopo in quanto limitrofa alla stazione dei treni e con spazi adeguati per ulteriori infrastrutture.

D’accordo con la pratica si è detta la consigliera Pd Borghesi, che tuttavia ha tenuto a sottolineare il ritardo con cui è arrivata la decisione del Comune. “La Provincia ha avuto le idee chiare fin da subito nell’individuare quest’area per il progetto. -ha spiegato- Andare a cercare altre soluzioni, come quella ai Rimbocchi, è stata senz’altro una perdita di tempo e di soldi. La politica dovrebbe saper accompagnare i processi di cambiamento della città.”

Dello stesso avviso anche il collega di partito Zuccherini, che ha ribadito i numerosi dubbi che da subito hanno accompagnato la scelta del Comune di valutare la realizzazione del progetto ai Rimbocchi. “In dubbio -ha precisato- non vi era la necessità di una nuova scuola, ma la collocazione scelta, che mancava di logica, rispetto a questa a cui, fortunatamente siamo arrivati anche se in ritardo.” Zuccherini ha, comunque, ricordato la situazione di degrado dell’area di Rimbocchi interessata dal progetto e ha sollecitato l’amministrazione a ripensarla e rilanciarla con un progetto di riqualificazione.

La pratica è stata, quindi approvata, all’unanimità dei presenti.

La commissione ha, di seguito, approvato all’unanimità la proposta per il Consiglio Comunale relativa all’individuazione delle frazioni del territorio comunale non metanizzate e attivazione del servizio comunale per le agevolazioni fiscali sull’uso del GPL e del gasolio per riscaldamento per l’anno in corso.

“Anche per quest’anno, -ha spiegato l’assessore all’Ambiente Numerini, il Comune di Perugia- ha individuato la cartografia delle frazioni del territorio comunale non metanizzate, ai fini dell’attivazione del servizio per le agevolazioni fiscali sull’uso del GPL e del gasolio da riscaldamento, come previsto dalla normativa nazionale, aggiornando la cartografia delle poche frazioni ormai rimaste non metanizzate e, al contempo, autorizzando gli Urp ad assistere i cittadini nella richiesta stessa delle agevolazioni.”

La cartografia sarà, infatti, a disposizione dei cittadini presso gli sportelli URP, nei quali sarà disponibile anche il servizio di attestazione di ubicazione dell’immobile all’interno della “porzione edificata” di territorio, riconosciuta non metanizzata e posta al di fuori del centro abitato.

L’atto è stato approvato all’unanimità dai commissari.

Infine, è stato discusso e approvato con 4 voti a favore (opposizioni) e 7 astensioni (maggioranza) l’odg, presentato dai consiglieri Bistocchi e Zuccherini sulla Nuova Monteluce e, in particolare, lo stato dei lavori dell’ ex Convento e gli impegni del Comune di Perugia per il rilancio del quartiere.

“Il progetto di rilancio dell’intera area è ancora ben lontano dal realizzarsi pienamente -ha detto la capogruppo Bistocchi, illustrando l’atto- e ciò penalizza le attività commerciali che hanno investito nel progetto oggi in estrema difficoltà a causa del percorso tentennante del comparto, così come i cittadini del quartiere.”

Bistocchi ha evidenziato, in particolare, l’incertezza tuttora esistente sull’annunciato spostamento a Monteluce del distretto sanitario, oggi ubicato in via XIV settembre, e sulla realizzazione della cosiddetta “casa della salute”, particolarmente attesa dai cittadini del quartiere.

Nell’atto si rammenta che da tempo all’interno della Nuova Monteluce sono stati spostati alcuni uffici del Comune, occupando un immobile condotto in affitto in attesa della completa riqualificazione dell’ex convento:  per la locazione sopra citata è stato stabilito un canone annuo, a far data dal 15 luglio 2015 e fino al 31 dicembre 2017 pari a 162.925,13 € oltre IVA e oneri accessori, mentre a far data dal 1 gennaio 2018 il canone annuo si sarebbe trasformato in 228.095,18 € oltre IVA e oneri accessori.

Ed è proprio la ristrutturazione dell’ex convento a sollevare l’attenzione dei proponenti i quali rilevano che, a fronte di un affidamento lavori intervenuto nel corso del 2018, ancora oggi gli stessi non risultano conclusi a causa di una serie di ritardi accumulati per via di specifiche problematiche insorte nel tempo. Tale ritardo accumulato ha creato un danno economico al Comune di Perugia, che ha visto aumentare il proprio canone di locazione degli immobili adiacenti, come da contratto, di più di 65.000 € annui. Il ritardo, tuttavia, ha creato un danno anche al “Fondo Monteluce”, visto che negli anni passati si è registrato l’interesse di alcune società in partecipazione pubblica ad acquisire l’immobile attualmente occupato dagli uffici comunali. Cosa divenuta impossibile per il perdurare della presenza degli uffici stessi.

Ritenuto il progetto complessivo fondamentale non solo per il quartiere di Monteluce, ma per la città e la Regione tutta, dunque, i consiglieri nel dispositivo propongono di impegnare l’Amministrazione a riferire in Commissione consiliare permanente e in Consiglio comunale sulle motivazioni che hanno indotto i contraenti a stabilire l’aumento del canone di locazione dell’immobile, a partire dal 1 gennaio 2018; a riferire in Commissione consiliare permanente e in Consiglio comunale sullo stato dei lavori dell’ex Convento ubicato nel complesso della Nuova Monteluce e di proprietà comunale e dei ritardi nel progettare e bandire i lavori di ristrutturazione dell’immobile e, infine, a riferire in Commissione consiliare permanente e in Consiglio comunale, anche con gli altri soggetti interessati, sui piani di valorizzazione e rilancio di questa importante area della città, che necessita di politiche ed interventi mirati.

Nel dibattito è intervenuto l’assessore Numerini, che ha tenuto a ribadire l’importanza che il quartiere di Monteluce riveste per l’amministrazione. “Non è corretto sostenere che l’amministrazione Romizi abbia dimenticato Monteluce -ha aggiunto- al contrario, dal 2014 ad oggi sono state realizzate una serie di azioni particolarmente attese, come la riqualificazione delle strade in via Eugubina, via Brunamonti, via del giochetto e altre vie della zona, la riqualificazione dell’area verde di via del giochetto, la potatura importante delle alberature di via Fra Bevignate, tutti segnali di attenzione nei confronti del quartiere. Stessa attenzione  -ha proseguito- è stata data dall’amministrazione anche all’ex convento, la cui ristrutturazione ha avuto il duplice obiettivo di farci risparmiare i 540mila euro di affitto per i locali di via Scarlatti e di valorizzare un immobile storico di notevole importanza per Monteluce ma anche per tutta la città. Attualmente -ha concluso l’assessore- i lavori nella parte principale sono terminati a maggio 2021. A febbraio scorso sono stati avviati anche i lavori sulla loggia, grazie a un ulteriore finanziamento regionale di 900mila euro che dovrebbero terminare in autunno. Contiamo, dunque, a febbraio prossimo di poter riconsegnare alla città questo bene storico.” Numerini ha anche ripercorso la storia dei lavori avviati a fine 2018 e rallentati, da un lato, da alcuni imprevisti dovuti all’anzianità della struttura stessa, dall’altra al blocco dei cantieri e all’incertezza causata dalla pandemia. Infine, ha anche ricordato che l’incremento degli affitti evidenziato dai proponenti dell’atto era già previsto dal contratto e ritenuto congruo dagli uffici, sottolineando come l’importo oggi corrisposto sia comunque meno della metà di quello di via Scarlatti, con la previsione, una volta terminati i lavori, di risparmiare interamente la cifra.

Al dibattito ha preso parte anche l’Amministratore della Clinica Porta Sole, il dott. Alberto Cucchia, che ha sottolineato le difficoltà degli imprenditori che hanno investito nell’area, e le criticità presenti nella struttura. “Ci siamo sentiti -ha concluso- un po’ abbandonati dalle istituzioni.”

Dal canto suo l’assessore all’Urbanistica Scoccia ha ricordato come, ad oggi, vi sia la volontà della regione di individuare un piano di rilancio dell’area, anche con il coinvolgimento di altri soggetti finanziari. “Come Comune -ha aggiunto- ci siamo sempre mossi in costante interlocuzione con gli altri soggetti nell’ottica di favorire al massimo la soluzione.”

Per la consigliera M5S Morbello, senza conoscere la storia finanziaria del Fondo Umbria Comparto Monteluce non è possibile comprendere fino in fondo le ragioni del fallimento di un’intera classe politica, che, da un lato, ha preso le decisioni, dall’altro, non ha saputo arrestare la corsa verso il baratro finanziario. “Oggi -ha sottolineato- le soluzioni si lasciano ad altri, questa volta, come riportano i media locali, ad AMCO: Asset Management Company, società partecipata dal MEF nel settore della gestione dei crediti deteriorati, il cui intervento certificherà l’inadeguatezza della classe politica domestica, che -ha ribadito, dicendosi favorevole all’intervento di AMCO- non ha saputo, per troppo tempo, trovare alcuna autonoma soluzione per il quartiere di Monteluce. Adesso -ha, quindi, concluso- è di fondamentale importanza completare la riqualificazione dell’intera area dell’ex Policlinico per rilanciare il quartiere, i commercianti e le aziende che hanno investito e che operano nel comparto. È altrettanto importante che non siano le imprese che hanno realizzato i lavori a dover pagare per scelte scellerate di cui non hanno nessuna colpa, ricordando che i debiti vanno pagati e al 100%.”

Per il consigliere Zuccherini il mancato rilancio dell’area sarà un problema che resterà in capo alla città ed è per questo, a suo avviso, che sarebbe necessario il protagonismo del Comune per potenziare tale rilancio, sul cui piano peraltro ha lamentato una scarsa informazione.

Su questo ultimo punto la consigliera legista Ricci ha ricordato come sia la delicatezza della situazione a rendere normale la mancata conoscenza del progetto di rilancio. Per Ricci, è necessario trovare un soggetto solvibile che possa contribuire alla valorizzazione dell’area.

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