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II Commissione/discussi gli odg sui numeri antiviolenza su scontrini fiscali e approvata la proposta del centro sinistra di abolizione della tamponare tax

Gli ordini del giorno presentati da M5S e gruppi di centro sinistra

di Redazione PerugiaComunica
30 Giugno 2021
in Consiglio Comunica, Resoconto
Tempo di lettura:6 min.
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Palazzo dei Priori sede del Comune
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La II Commissione Bilancio ha preso in esame nuovamente gli ordini del giorno delle consigliere del Movimento 5 stelle Tizi e Morbello e dei gruppi di centro sinistra con la proposta di inserire i numeri antiviolenza sugli scontrini delle farmacie e delle attività commerciali. Gli atti erano stati già discussi nelle sedute della commissione del 9 e 11 giugno. Al termine, le proponenti hanno chiesto di rinviare la votazione per presentare un ordine del giorno unico che raccolga entrambi gli atti originari.

Quindi, è stato illustrato e discusso l’ordine del giorno del centro sinistra sulla proposta di  protocollo con Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) Umbria, Assofarm Umbria e FerderFarma Umbria per l’abolizione della “tampon tax” nelle farmacie perugine. 

“Il nostro ordine del giorno impegna Sindaco e Giunta ad attivarsi presso le farmacie comunali (AFAS) e le altre attività commerciali perugine -ha spiegato la capogruppo M5S Francesca Tizi- per proporre l’adesione alla campagna d’informazione contro la violenza sulle donne e di genere attraverso l’apposizione in calce agli scontrini fiscali della dicitura: «Se sei vittima di stalking o violenza, chiama il 1522» o il numero dei Centri locali di Antiviolenza.

Il secondo atto, invece, è stato proposto dalla capogruppo Pd Sarah Bistocchi con i gruppi consiliari Partito democratico, Idee Perugia e Rete Civica Giubilei, che impegnarne l’Amministrazione a farsi promotore presso le farmacie comunali e private, nonché presso le attività commerciali, che insistono sul territorio perugino, affinché venga inserita negli scontrini fiscali la frase “Se sei vittima di stalking o violenza chiama il 1522” e anche il numero antiviolenza regionale; quindi, ad attivarsi presso le stesse, per invitarle all’adesione alla campagna d’informazione medesima, in quanto per le donne vittime di violenza il passo più complicato e spesso più rischioso è appunto chiedere aiuto, ma anche capire come farlo e, infine, a mettere in campo, in via generale, strumenti e politiche a contrasto della violenza sulle donne, che dall’ONU è stata definita “un flagello mondiale”, a causa della sua diffusione in tutti i Paesi del mondo, compresa l’Italia. 

Alla discussione odierna è intervenuta la presidente dell’Associazione Progetto Donna Tiziana Casale che ha ribadito l’importanza di far sapere alle donne che possono essere supportate e ascoltate e a chi possono chiedere aiuto. “È necessario accompagnare le donne in questo lungo percorso di autodeterminazione. -ha aggiunto- Occorrono soluzioni reali, soprattutto un’opportunità di lavoro perché la donna possa rendersi autonoma economicamente per sé e per i figli. Per questo, sono necessarie sinergie sul territorio. Il numero sullo scontrino -ha concluso- è importante, ma dietro deve esserci una struttura che concretamente possa dare ascolto e aiuto alle donne vittime di violenza.”

Al termine, le proponenti hanno proposto di rinviare la votazione ad una successiva seduta, riunendo le due proposte in un atto unico, eventualmente anche con l’audizione dell’assessore Pastorelli.

Quindi, la commissione è passata all’esame dell’ordine del giorno presentato dalla consigliera Sarah Bistocchi con i gruppi consiliari Partito democratico, Idee Perugia e Rete Civica Giubilei sul protocollo con Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) Umbria, Assofarm Umbria e FerderFarma Umbria per l’abolizione della “tampon tax” nelle farmacie perugine. Alla discussione hanno partecipato l’Assessore Cristina Bertinelli, il Presidente dell’AFAS, il Presidente di FerderFarma e il Presidente di Assofarm o Loro Delegati. 

In particolare, la proposta prevede la sottoscrizione di un Protocollo con Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) Umbria, Assofarm Umbria e Federfarma Umbria, al fine di abolire la tassazione IVA del 22% sull’acquisto degli assorbenti e dei mooncup in vendita presso le farmacie perugine, predisponendo un minor margine di guadagno su questi prodotti a favore di un risparmio delle utenti, per permettere loro di poter acquistare questo bene primario ad un prezzo più congruo e più equo. I consiglieri, inoltre, intendono impegnare l’Azienda Speciale Farmacie di Perugia (AFAS) ad effettuare, fin da subito, le agevolazioni esposte in premessa, abolendo la “tampon tax”, in linea anche con gli obiettivi europei e delle più alte istituzioni mondiali in tema di parità di genere.

Secondo il Global Gender Gap lndex, sui temi dell’equità di genere, l’Italia si piazza al 76esimo posto tra i 153 censiti e al l7esimo sui 20 dell’Europa Occidentale (dopo di noi solo Grecia, Malta e Cipro). La pandemia ha solamente aggravato una situazione già di per sé non invidiabile. L’ultimo dato lstat riferisce che dei 101.000 posti di lavoro persi a dicembre 2020, 99.000 erano femminili, e lo stesso smartworking, nel caso delle donne, ha spesso contribuito ad aumentare il loro carico di lavoro. Non è certo un caso se la parità di genere figura tra i 17 obiettivi dell’Agenda 2030 Onu, per assicurare al Pianeta uno sviluppo sostenibile. Uno dei temi al centro del dibattito che riguarda l’equità di genere è quello legato al costo, in particolare alla tassazione, degli assorbenti. Infatti, i movimenti femministi e numerose associazioni sono da tempo in prima linea per l’abolizione della “tampon tax”, in base al principio per cui il ciclo mestruale non è una scelta, come non è una scelta il dover acquistare gli assorbenti. L’applicazione a questi prodotti dell’aliquota massima è un paradosso non più accettabile. Dalla scelta dell’IVA al 22% che grava sugli assorbenti ne deriva una loro equiparazione ai beni ordinari, come se fossero considerati un bene di lusso, visto che sono soggetti, ad esempio, alla stessa tassazione di una bottiglia di superalcolico. Ma avere il ciclo non è né un lusso né una scelta, e gli assorbenti rappresentano una necessità per ogni donna. In diversi Paesi dell’Europa e del mondo, come Gran Bretagna, Scozia, Francia, Belgio, Canada, Stati Uniti, Australia e Kenya, i prodotti sanitari femminili non solo hanno un costo minore, ma addirittura sono forniti gratuitamente ad alcune fasce della popolazione.

“Una riduzione dell’aliquota non solo comporterebbe un risparmio economico importante, specie per le famiglie monoreddito o in situazione di difficoltà, -ha sottolineato Bistocchi_ ma rappresenterebbe una vera svolta politica, che devono operare le istituzioni: occorre mostrare maggior attenzione e sensibilità verso il mondo femminile, oltre ad apportare un contributo all’uguaglianza di genere, in linea anche con gli obiettivi europei e delle più alte istituzioni mondiali in tema di parità di genere. Altre amministrazioni comunali hanno già provveduto ad abolire l’imposta di valore aggiunto per questi prodotti, attraverso le farmacie comunali che hanno un fine sociale ed un bilancio sociale per l’erogazione dei servizi ai cittadini, ma anche attraverso il fondamentale coinvolgimento delle farmacie private presenti nel territorio.”

Sul tema Claudia Pimpinelli in rappresentanza di Federfarma e Raimondo Cerquiglini, Direttore Generale di Afas, pur ritenendo la proposta condivisibile, hanno tenuto a sottolineare come il problema debba essere risolto a livello nazionale, dal momento che l’abolizione della cd Tampon tax non è sostenibile in mancanza di una normativa nazionale.

Cerquiglini e Pampanelli hanno anche spiegato che nelle farmacie la vendita di assorbenti non raggiunge cifre importanti, essendo prodotti venduti soprattutto nella grande distribuzione, e che in altre città italiane quello che è stato fatto è uno sconto di pari importo dell’iva, ma non la riduzione dell’aliquota, che non può essere diversa da quella stabilita dalla normativa. A questo proposito, il direttore Cerquiglini ha anche tenuto a precisare che Afas ha già in atto in questi giorni particolari sconti “Universo femminile”, su prodotti dedicati alle donne.

Ad aprire il dibattito è stato, quindi, il consigliere FdI Mencaglia, che riconoscendo come si tratti di un problema di equità, ha comunque ribadito che la soluzione può essere trovata solo a livello governativo, in una legislazione che imponga la riduzione della tassazione. “Non trovo equo -ha spiegato- che sia l’azienda a dover rinunciare al margine o che vi possano essere disparità tra farmacia e farmacia e tra comune e comune. Sarebbe, invece, opportuno portare tutti insieme, Anci, farmacie e istituzioni, la proposta a livello nazionale, all’attenzione del governo.” Ribadendo, quindi, l’inapplicabilità del secondo punto dell’impegno, ha annunciato il suo voto contrario all’atto. 

Anche la consigliera della Lega Ricci ha definito “l’applicazione di un’aliquota così elevata un errore del legislatore, per la cui risoluzione finora non ha messo mano o lo ha fatto in maniera pasticciata.” Ricci ha anche invitato, su questi temi, a uscire da ideologizzazioni e strumentalizzazioni presentando alcuni emendamenti al testo e al dispositivo dell’ordine del giorno, e prevedendo, in particolare, l’impegno della giunta a sollecitare governo e parlamento per l’abbattimento dell’aliquota e la sua equiparazione a quella per i beni essenziali e la costituzione di un tavolo di confronto tra Regione dell’Umbria, Anci, Afas, Federfarma per la sottoscrizione del protocollo sul tema.

Sia il consigliere Zuccherini che la capogruppo Bistocchi hanno ribadito come nell’ordine del giorno non vi sia nulla di ideologico né di strumentale. Per Zuccherini, “è evidente che il tema è nazionale e che se ne devono occupare il governo e il parlamento, ma è anche evidente che alcune battaglie nascono dal basso, dai territori. Il senso dell’ordine del giorno -ha precisato- era proprio quello di portare la discussione a livello territoriale per dare un segnale forte.” Bistocchi, dal canto suo, ha respinto gli emendamenti di Ricci sulle premesse dell’atto, ma ha accolto le modifiche all’impegno, integrando quello originario.

Anche la consigliera M5S Morbello ha ricordato che “centinaia di farmacia in tutta Italia applicano sconti in aderenza alla campagna contro la tampon tax, nella consapevolezza che il ciclo non é un lusso. Il segnale -ha detto- deve e può partire dai territori.” Per Morbello è anche fondamentale un approfondimento della tematica dal punto di vista ambientale.

Al termine l’atto è stato approvato con 4 voti a favore (Zuccherini Borghesi Croce Morbello), 2 contrari (Mencaglia Pici) e 2 astenuti (Ricci Fioroni).

Tags: Consigliocomunalenumeroantiviolenzatampontax
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