Nel corso della seduta congiunta del 14 gennaio, la I (Affari Istituzionali) e III (urbanistica) commissione consiliare hanno approvato a maggioranza la preconsiliare concernente la modifica da apportare al punto 66, comma 12 dell’allegato A) del regolamento edilizio.
Questa la votazione: per la prima commissione 12 voti a favore ed un astenuto (Tizi); per la terza commissione dieci voti a favore ed un astenuto (Morbello).
La norma – hanno spiegato l’assessore Margherita Scoccia, la dirigente Francesca Vincenti e la dott.ssa Alessandra Coli – che disciplina il procedimento di formazione degli strumenti urbanistici attuativi di iniziativa privata, attualmente così recita: “la deliberazione consiliare di approvazione del piano attuativo è trasmessa, entro 15 giorni dalla sua esecutività, alla Regione per la sua pubblicazione nel BUR. Dalla data di pubblicazione decorre l’efficacia dell’atto ai fini della stipula della convenzione che dovrà intervenire entro tre anni da detta data; l’inutile decorso di tale termine comporta la decadenza del piano”.
Con l’atto si propone di modificare il comma 12 stabilendo in 4 anni (e non più in tre) il termine per la stipula della convenzione dalla pubblicazione nel BUR della delibera di approvazione del piano.
Il provvedimento è stato ritenuto congruo al fine di accogliere le richieste provenienti dalle categorie interessate. Ed infatti, dalle interlocuzioni avvenute nel corso degli ultimi mesi tra rappresentanti dell’Amministrazione e i soggetti attuatori di piani approvati o interessati alla presentazione di nuovi piani, è emerso che il termine di tre anni si rivela limitante per due ordini di ragioni:
-in primis per il perdurare della crisi economica che scoraggia gli investimenti ed i progetti e delle forti difficoltà di accesso al credito che comportano nella realtà economica del comune di Perugia sofferenza nel mercato immobiliare e nel settore edilizio;
-in secondo luogo per le sopraggiunte gravi difficoltà per il settore delle costruzioni, derivanti dall’emergenza epidemiologica da covid-19 che di fatto hanno comportato un parziale blocco e aperto una fase di forte incertezza andando a condizionare le prospettive future e a determinare un pesante rallentamento sia delle iniziative in corso, sia di quelle in programma con pesanti ripercussioni sul piano economico e sociale.
L’assessore Scoccia ha inoltre preannunciato che è in dirittura d’arrivo la revisione del regolamento edilizio: l’atto dovrebbe approdare all’esame delle commissioni entro il prossimo mese.
La consigliera Erika Borghesi (PD) si è espressa a favore della proposta comprendendo le motivazioni che sono alla base della stessa. Ha tuttavia rivolto una raccomandazione a giunta ed uffici affinché si proceda nel più breve tempo possibile alla revisione integrale del regolamento, già avviata nel corso della passata legislatura ma poi interrottasi.
Perugia – commenta Borghesi – non può avere un regolamento edilizio ormai superato.
Anche Cristiana Casaioli (Progetto Perugia) ha preannunciato la propria condivisione alla modifica proposta ritenendola dovuta in considerazione delle enormi difficoltà per le imprese legate sia alla crisi economica che alla pandemia. Ciò, infatti, ha determinato un forte rallentamento nel portare a compimento i piani attuativi presentati.
Si ritiene, pertanto, la proposta di allungamento del termine utile per contribuire a tutelare il tessuto economico cittadino.
Quanto al regolamento edilizio, Casaioli ha condiviso la necessità di procedere ad una revisione integrale; purtroppo anche in questo caso l’emergenza in atto ha determinato dei rallentamenti che ora dovrebbe essere quasi superati. Quindi vi è l’auspicio di iniziare la discussione dell’atto nel più breve tempo possibile.
E proprio la dirigente Francesca Vincenti ha confermato alle commissioni che è in corso la revisione del regolamento edilizio ormai in fase di completamento. I ritardi, ha sottolineato, sono stati dovuti alla necessità di approfondire alcune tematiche, anche alla luce di alcune modifiche normative regionali, nonché all’enorme molte di lavoro cui sono stati sottoposti gli uffici a causa dell’accesso atti per le pratiche legate ai bonus.