La I commissione consiliare permanente Affari istituzionali, presieduta da Michele Nannarone, ha avviato la discussione su una proposta al Consiglio di modifica del Regolamento comunale per la disciplina dell’armamento del Corpo di Polizia locale.
L’atto mira a introdurre nel regolamento l’art. 22 “spray antiaggressione” che così recita: “In ausilio alle armi in dotazione, il personale del Corpo di Polizia locale potrà essere dotato dello spray antiaggressione oleoresin capsicum, in osservanza delle caratteristiche cliniche e dei limiti ponderali e balistici precisamente definiti nel D.M. 12 maggio 2011, n. 103”. Si prevede anche la modifica del titolo del regolamento comunale in “regolamento comunale per la disciplina dell’armamento e degli strumenti di autodifesa del corpo di polizia locale”.
Nicoletta Caponi, dirigente della struttura organizzativa Sicurezza, ha spiegato che, anche sulla scorta di recenti episodi, è emersa l’intenzione di introdurre un ulteriore articolo relativo alla possibilità di dotare gli appartenenti al Corpo dello spray anti-aggressione, prodotto in libera vendita che non abbisogna di particolari corsi di formazione e già in dotazione a numerosi corpi di polizia locale sul territorio nazionale. Il costo dello spray, a base di peperoncino, è di circa 50 euro al pezzo. Andrà definito – ha precisato la comandante – il numero di bombolette da prendere in dotazione (se una per ogni agente o una dotazione inferiore dal punto di vista quantitativo, da utilizzare quando si svolgono determinati tipi di servizi). Al momento non c’è uno stanziamento di spesa. Non si esclude che un finanziamento possa essere reperito nell’ambito di un progetto ministeriale in materia di prevenzione della incidentalità stradale a cui il Comune ha aderito.
L’assessore alla sicurezza, Luca Merli, ha ribadito l’importanza di dotare gli agenti di tutti i necessari dispositivi di tutela della persona nei luoghi di lavori. Il prodotto in parola andrà di pari passo con altri strumenti, come la bodycam.
Il presidente Nannarone si è soffermato sulle previsioni del decreto n. 103/2011, consegnando a ogni componente della commissione una copia dei tre articoli che lo compongono e che disciplinano caratteristiche e utilizzo dello spray anti-aggressione.
Sulla proposta si è registrata una generale condivisione, salvo alcune richieste di approfondimento relative all’aspetto della formazione degli agenti.
La consigliera Emanuela Mori (Italia Viva), in particolare, pur favorevole a dotare gli agenti di un nuovo strumento, ha portato l’attenzione sul modo in cui altri Comuni (ad esempio Varese e Milano) si sono adeguati prevedendo anche corsi di formazione, teorici e con prova finale.
Anche Francesco Zuccherini (Pd) si è detto favorevole all’introduzione dello spray antiaggressione, dispositivo di difesa espressamente chiesto dai lavoratori del settore. Ha tuttavia chiesto un aggiornamento a proposito di un’altra istanza da loro pervenuta, relativa al cambio delle uniformi che risultavano obsolete.
Roberta Ricci (Lega) ha chiesto come mai si faccia ora la scelta di dotare la polizia locale dello spray, visto che l’utilizzo è autorizzato dal 2011 per i soggetti che hanno più di 16 anni.
Caponi, nel rispondere alle domande dei consiglieri, ha anzitutto spiegato che non è un caso che non siano specificate in una norma generale come il regolamento le modalità di utilizzo del prodotto, inclusa la formazione. Anzitutto, in base alle informazioni acquisite, non c’è alcun obbligo di svolgerla. E’ comunque scontato che sarà adottata una disposizione di servizio vincolante per tutti gli appartenenti al Corpo per disciplinare l’utilizzo dello spray; inoltre non si esclude a priori la possibilità di rivolgersi a soggetti in grado di offrire una formazione in materia.
Quanto alle divise, già dalla scorsa estate il Corpo è stato dotato di quella operativa (pantalone con tasconi laterali, t-shirt con logo della polizia locale e cappellino) e sono state ordinate le divise operative invernali.
Quanto ai motivi che hanno portato alla proposta di modifica del regolamento, Caponi ha ricordato che dal 2008 la polizia locale è stata sempre più coinvolta in servizi di ausilio per l’ordine e la sicurezza urbana. Il ruolo del Corpo si è quindi fortemente evoluto rispetto a quello di circa trent’anni fa, quando l’attività principale era di verifica della circolazione stradale, di viabilità, di rilievo dei sinistri stradali e di informazione sul territorio (notifiche, residenze, accertamenti in materia di regolamenti, ecc.). Di qui l’esigenza di poter contare su strumenti come lo spray, una esigenza riemersa anche alla luce di recenti episodi di aggressione.
La consigliera Mori ha insistito sulla necessità di prevedere la formazione, poiché lo strumento viene dato in mano non a privati cittadini, ma a un corpo di polizia.
Per l’assessore Merli, invece, se il dispositivo è di libera vendita e si confida nell’utilizzo non dannoso da parte di un cittadino comune, si dovrebbe dare per scontato che un appartenente alle forze di polizia sappia usarlo in modo adeguato; peraltro non esiste un iter formativo previsto dalla legge.
Il presidente Nannarone, dopo aver ribadito che il prodotto, al suo interno, reca tutte le disposizioni da seguire per l’utilizzo, ha comunque proposto di rinviare il voto per la necessità di acquisire il parere sull’impegno di spesa da parte degli uffici competenti.
Cristiana Casaioli (Progetto Perugia) ha rimarcato che, oltre alle istruzioni che accompagnano il prodotto, ci sarà una nota informativa della dirigente, come per ogni dispositivo innovativo dato in dotazione al Corpo, e sarà sempre la dirigente a decidere come organizzare la formazione. A proposito delle perplessità di Mori, anche Francesco Vignaroli (Progetto Perugia), Paolo Befani (FdI) e Michele Cesaro (FI) hanno ritenuto sufficienti gli elementi forniti dalla comandante Caponi.
La seduta è stata quindi aggiornata in attesa del parere sull’impegno di spesa e anche di eventuali proposte di emendamento.