Un consigliere di opposizione ha proposto un’interrogazione su “San Francesco al Prato: quale futuro per uno spazio che la città ha atteso per tantissimi anni”.
Richiamando le tappe storiche della riqualificazione dell’ex chiesa, il relatore ha evidenziato che fin dall’inizio sono emerse problematiche, comprese quelle burocratiche. Nel tempo il progetto originario è cambiato: all’inizio prevedeva un auditorium che fungesse anche da luogo per la produzione di attività culturali, musicali, di spettacolo e di dibattito civile e individuava una capienza di oltre mille posti, poi scesi a cinquecento.
Completata la riqualificazione, persistono difficoltà da affrontare per far funzionare al meglio la struttura tra cui (in riferimento al periodo in cui è stata presentata l’interrogazione, cioè a inizio 2022) la mancanza della certificazione antincendio e della certificazione degli impianti di protezione dalle scariche atmosferiche; la complessità di funzioni di base per l’utilizzo della sala, come il riscaldamento; la limitazione dei posti a 500 a fronte degli alti costi di gestione; la scelta, ritenuta limitativa, di un palco fisso anziché modulabile.
Alla luce di ciò, il consigliere ha chiesto di sapere a che punto siano le procedure per indire la gara per la gestione dell’auditorium.
La giunta, ricordando tra l’altro che ci sono ancora lavori in corso, come quelli legati al progetto Art Bonus, ha spiegato che i costi di gestione del prezioso spazio pubblico, pur sostenuti, potranno andare a regime quando ci sarà una gestione ordinaria. L’auditorium, intanto, è stato concesso per due eventi di caratura internazionale (Green Table e Festival del giornalismo). Quanto alla scelta del gestore, si seguirà una procedura a evidenza pubblica nella forma del partenariato pubblico-privato. A fungere da modello sarà la procedura seguita per il Cassero, anche se quest’ultimo rappresenta un bene di minore complessità. Si conta di pubblicare l’avviso entro giugno e di concludere l’iter per l’autunno.