E’ stata poi presentata dai gruppi Pd, Idee Persone Perugia e Giubilei, una mozione urgente sulla condanna dell’invasione dell’Ucraina e appello per la cessazione delle ostilità.
La capogruppo del Pd Sarah Bistocchi ha spiegato che ha senso portare avanti gli impegni istituzionali e personali solo tenendo a mente ciò che sta accadendo in Ucraina. Proprio in considerazione di ciò i gruppi Pd, Ipp e Giubilei hanno inteso presentare una mozione urgente, aperta alla sottoscrizione da parte di tutti, con cui si esprime ferma condanna per l’attacco della Russia all’Ucraina e si lancia un appello per la cessazione immediata delle ostilità. La capogruppo ha espresso soddisfazione per il grande interessamento ed il sostegno che varie componenti, istituzioni internazionali ma soprattutto cittadini, stanno manifestando alla popolazione ucraina anche a Perugia. In questo contesto è fondamentale che anche le Istituzioni locali, partendo dal Comune di Perugia, diano un contributo nel loro piccolo. “Esprimiamo forte preoccupazione per la popolazione ucraina, ed in particolare per i più vulnerabili, donne, bambini, fragili ed anziani che sono quelli a pagare il prezzo più alto, ma senza dimenticare i tanti cittadini russi che chiedono coraggiosamente di fermare questa guerra fratricida”.
E’ stata poi la consigliera di IPP Lucia Maddoli, redattrice dell’atto insieme al collega Giubilei, ad illustrare il testo del documento.
L’Umbria e Perugia, da sempre terre di dialogo e di pace, – spiega Maddoli – devono essere tra le prime a far sentire la propria voce davanti a palesi violazioni del diritto internazionale e a farsi promotrici di azioni coordinate con il resto delle istituzioni nazionali, per richiedere che siano i principi di pace e di rispetto dei diritti umani a muovere ogni azione politica.
Ricordando l’escalation che ha portato all’avvio della guerra in Ucraina Maddoli ha riferito che migliaia di persone sono in fuga abbandonando le proprie case mentre altre sono costrette a rifugiarsi nelle stazioni della metropolitana dove cominciano a scarseggiare cibo, acqua e medicine. Ancora più gravi sono le notizie circa il numero dei morti tra la popolazione civile, compresi alcuni bambini. Inoltre circa 200.000 persone, sono già state costrette a trovare rifugio in città più sicure o nei paesi confinanti come Polonia e Ungheria.
Ricordando che con questa azione la Russia ha infranto il diritto internazionale essendo l’invasione dell’Ucraina un atto di aggressione, con la mozione gli istanti chiedono che il Consiglio comunale:
-condanni fermamente l’invasione e l’aggressione militare dell’Ucraina da parte della Russia, giudicandola come una chiara e grave violazione del diritto internazionale e della sovranità dell’Ucraina, che ha di fatto cancellato ogni tentativo d’intesa negoziale, minando la pace e la stabilità dell’Europa;
-esprima forte preoccupazione per le sorti della popolazione civile ucraina, soprattutto per i più vulnerabili (donne, anziani, bambini, malati), che come in tutte le guerre pagano il prezzo più alto in termini di sofferenze, morte, distruzioni;
-esprima solidarietà e vicinanza alla popolazione ucraina, inclusi i tanti cittadini e cittadine dell’Ucraina che abitano e lavorano nella nostra città e nel nostro paese, che in questi giorni vivono giornate di paura e terrore pensando ai loro cari in pericolo, e ai numerosi tanti cittadini e cittadine russe che chiedono coraggiosamente di fermare questa guerra fratricida;
-impegni sindaco e giunta:
1)a fare pressione sul Governo italiano perché si impegni a fare tutto il possibile, in coordinamento con gli altri paesi europei e attivando tutti i canali della diplomazia internazionale, perché si arrivi ad una cessazione immediata delle ostilità e al ritiro delle forze militari russe da tutto il territorio ucraino e ad adoperarsi successivamente per una conseguente de-escalation della crisi nel pieno rispetto del diritto internazionale, affidando alle Nazioni Unite il compito di gestire e risolvere i conflitti tra Stati con gli strumenti della diplomazia, del dialogo, del diritto internazionale e della cooperazione;
2) a sollecitare il governo perché, in coordinamento con la Comunità Internazionale, si adottino sanzioni economiche che colpiscano quanto più possibile le oligarchie e gli interessi forti dell’economia russa minimizzando le ricadute sulla popolazione civile (ucraina ed europea), con l’obiettivo di costringere il suo presidente a rinunciare all’ingiustificata aggressione nei confronti di un paese sovrano;
3) a chiedere al governo che, di concerto con l’Unione europea, si impegni a predisporre un piano straordinario di accoglienza per i profughi e a portare aiuti umanitari e soccorso alla popolazione civile ucraina in sofferenza;
4) ad attivarsi immediatamente e fare la propria parte per garantire l’accoglienza nel territorio del Comune di Perugia di persone in fuga dalla guerra, coinvolgendo da subito le associazioni accreditate del Terzo Settore che si occupano di accoglienza e integrazione, per predisporre insieme a loro e alle altre istituzioni competenti un chiaro piano di accoglienza, materiale e psicologica in loro supporto.
5) a far sentire la propria voce e la voce dell’Umbria terra di pace per esortare tutti gli stati, a partire dai paesi dell’Unione Europea, ad imboccare progressivamente la via del disarmo e della de-militarizzazione, unica vera alternativa per costruire un futuro di pace e convivenza pacifica tra i popoli;
Sulla vicenda-Ucraina ha fornito un quadro generale il sindaco Andrea Romizi che, in apertura di intervento, ha spiegato come la città di Perugia voglia fare la sua parte in questa situazione muovendosi in due direzioni. La prima consiste nella volontà di esprimere una forte vicinanza al popolo ucraino non solo simbolica, visto che proviene dalla città di Capitini e della marcia per la pace, nonché dalla terra di San Francesco. “Non a caso – ha detto il sindaco – abbiamo aderito a molteplici manifestazioni, tra cui quella odierna, organizzata dai sindacati, in piazza della Repubblica”. Ma altre sono le iniziative cui Perugia parteciperà: tra le tante spiccano quelle del 2 marzo, in occasione del giorno di digiuno indetto da Papa Francesco, quando ci sarà sia un evento con i sindaci umbri in piazza della Repubblica e poi un altro (fiaccolata) ad Assisi. Il 1 marzo, invece, lo stesso Romizi sarà a Deruta insieme ad altri sindaci per lanciare un messaggio di pace alla presenza di rappresentanti delle comunità ucraina e russa.
Mercoledì 2 poi l’Amministrazione parteciperà ad un’iniziativa voluta da don Vasyl Hushuvatyy, sacerdote cattolico ucraino, nella chiesa di via Caprera ove sarà presente la comunità ucraina di Perugia.
In questo momento in cui prevalgono i sentimenti di sgomento e preoccupazione, il Comune di Perugia si è attivato anche in un secondo versante per approntare le misure necessarie per garantire servizi di accoglienza a coloro che arriveranno dall’Ucraina. “Visti i prevedibili numeri importanti – ha spiegato – dovremo essere bravi e tempestivi per accogliere in maniera adeguata queste persone, mettendo a loro disposizione alloggi, inserendo i minori nelle nostre scuole e gli anziani nelle nostre strutture. Quindi fin dall’inizio il nostro è stato un impegno forte per garantire un supporto fattivo alla popolazione ucraina”.
Il sindaco ha rappresentato che Perugia, come tutti gli altri enti locali, sta attendendo di conoscere quali saranno gli indirizzi e le indicazioni che il Governo nazionale fornirà per affrontare l’emergenza/profughi; nel frattempo il dialogo con la Prefettura è aperto e continuo dall’inizio della crisi.
Il Consiglio ha votato all’unanimità l’urgenza della mozione che, per l’effetto e come da regolamento, verrà discussa direttamente dall’Assise senza passare per la competente commissione già nel corso della prossima seduta.