Il Consiglio ha approvato con 29 voti a favore la mozione urgente presentata da vari gruppi, sia di maggioranza che di opposizione, su: “Richiesta di protezione internazionale per le cittadine e i cittadini afghani e piano preventivo di accoglienza profughi afghani”.
Dopo aver ricordato le tappe fondamentali della “crisi afghana”, con violenze sulla popolazione civile conseguenti alla nuova occupazione del Paese da parte delle forze talebane, gli istanti hanno riferito che ciò ha determinato una gravissima emergenza umanitaria, con tantissimi profughi che hanno lasciato d’urgenza lo stato.
A fronte di ciò, si rende urgente mettere in campo una grande azione umanitaria, con azioni concrete e tempestive per aiutare quelle popolazioni e difendere strenuamente i valori ed i principi fondamentali di libertà, autodeterminazione e dignità dei singoli individui.
A tal proposito, si attende che gli organismi e la comunità internazionali, l’Unione Europea in primis, coi suoi organi competenti, propongano ed attivino celermente, con il coraggio necessario e senza remore, corridoi umanitari per mettere in sicurezza quelle donne, uomini, bambini e bambine che sono in pericolo, dando loro la possibilità di accedere facilmente in Europa.
In ragione di queste premesse, nel dispositivo dell’atto, i consiglieri firmatari impegnano l’amministrazione:
– a sollecitare il governo italiano a impegnarsi da subito per garantire pienamente il diritto di asilo alle frontiere per i cittadini afghani e a organizzare tempestivamente corridoi umanitaria verso l’Italia, non solo per tutti quei cittadini afghani che abbiano collaborato con i militari, i diplomatici e le organizzazioni umanitarie italiane, ma per tutti coloro che si trovino in situazione di maggiore pericolo e vulnerabilità, a partire da chi è già vittima di violenze e discriminazioni su base etnica, religiosa, di genere, culturale, ma in generale per chiunque possa subire ritorsioni dal regime talebano per l’impegno a favore della tutela dei diritti umani;
– a sollecitare il governo italiano perché, insieme agli altri Paesi dell’Unione Europea e alle competenti agenzie Onu, venga garantito un supporto materiale ai Paesi confinanti con l’Afghanistan (che si troveranno ad accogliere il flusso principale di profughi), alla società civile afghana e alle agenzie Onu e organizzazioni umanitarie che operano all’interno dell’Afghanistan, affinché possano continuare a lavorare in loco per garantire il rispetto dei diritti umani, proteggere le donne e i bambini e fornire assistenza umanitaria alla popolazione civile che rimarrà nel Paese che sta subendo e subirà pesanti ripercussioni di questa crisi;
– a sollecitare il governo italiano a mettere in campo tutte le azioni necessarie a livello nazionale e internazionale affinché siano attivati controlli accurati per identificare e arrestare eventuali terroristi che potrebbero infiltrarsi tra i profughi;
– ad attivarsi immediatamente per fare la propria parte e garantire l’accoglienza anche nel territorio del Comune di Perugia di persone afghane in fuga dal proprio Paese, fino a quando non potranno rientrarvi in sicurezza, coinvolgendo da subito le associazioni accreditate del terzo settore che si occupano di accoglienza e integrazione, per predisporre insieme a loro e alle altre istituzioni competenti un chiaro piano di accoglienza, materiale e psicologica, di tutti quei cittadini afghani a rischio di sicura persecuzione secondo base giuridica;
– a fare una mappatura, insieme agli altri comuni umbri, con il supporto di Anci Umbria e delle organizzazioni del terzo settore, delle persone afghane che vivono in Umbria, a partire da quelle bene integrate, che potrebbero accogliere i propri familiari, anche senza pesare sul sistema di accoglienza, e ad allertare, attraverso il tavolo di dialogo tra Anci nazionale e governo, le ambasciate italiana dei Paesi vicini affinché possano attivarsi per i ricongiungimenti familiari.
Per l’opposizione è significativo trovarsi a discutere dei temi sollevati dall’odg all’indomani della Marcia della Pace, dove è stato bello vedere gonfaloni provenienti da tutta Italia. E’ importante – è stato detto – che gli enti locali non diano segnali di indifferenza rispetto alle ingiustizie che avvengono nel mondo. Ciò che accade a tanti chilometri di distanza si ripercuote anche da noi e collaborare serve ad attutire certe ripercussioni sui nostri territori. In Afghanistan ora c’è una palese recessione in tema di diritti e di fronte a questi fatti drammatici si deve fare qualcosa anche a partire dalle comunità locali. Il senso dell’atto è soprattutto questo: rompere l’indifferenza e dimostrare che il Comune è pronto a fare la propria parte.
Un gruppo di maggioranza, preannunciando comunque un appoggio all’odg, ha presentato un emendamento non ostativo e volto soprattutto a sottolineare che l’accoglienza deve essere dovuta in primo luogo ai soggetti più deboli. Secondo l’opposizione, le priorità indicate nell’emendamento sono comunque già menzionate in altri punti. Quindi l’emendamento è stato ritirato e la mozione è stata votata nella sua versione originaria.